In Italia la curva dei contagi "ha avuto una controtendenza in questa settimana". Così il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità illustrando il consueto monitoraggio settimanale del Ministero della Salute e dell’Iss
In Italia la curva dei contagi "ha rallentato la decrescita e ha avuto una controtendenza in questa settimana". A sottolinearlo il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) Silvio Brusaferro nel corso della conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia. "Siamo a 166 casi per 100mila abitanti in 7 giorni come incidenza e c'è grande variabilità tra Regioni, con il Veneto che mantiene incidenza elevata, ma tutte le Regioni hanno incidenza superiore per poter passare da una fase di mitigazione ad una di controllo con il tracciamento individuale", ha spiegato ancora Brusaferro. Lo stesso presidente dell'Iss ha segnalato poi "un incremento della velocità di crescita dei casi, come indica l'indice Rt che è sopra 1 in molte Regioni" ed il fatto che "ci sono sovraccarichi per i servizi assistenziali con una classificazione del rischio di impatto alta in molte Regioni". (Pillole di vaccino, dal vaiolo al Covid-19: i video delle puntate)
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Brusaferro: "Massima attenzione a misure"
Secondo Brusaferro, dunque, è stato osservato "un peggioramento nel Paese e la gran parte delle Regioni italiane si sta avvicinando o è sopra Rt 1". Si tratta, ha ribadito, di "un elemento che deve spingerci alla massima attenzione nelle misure da adottare e che deve portarci ad adottare comportamenti rispettosi per evitare una ricrescita".
Una fase a due binari
"Col nuovo anno iniziamo una fase che ha due binari: quello positivo della vaccinazione e quello della circolazione del virus che continuerà e per cui bisognerà adottare misure di restrizione. Si tratta ora di modulare le misure in funzione del rischio per fare in modo che questa ripartenza dei casi possa essere mitigata", ha quindi ribadito Brusaferro.
"Riapertura delle scuole in funzione all'andamento dell'epidemia"
Il numero uno dell'Iss, poi, ha espresso la sua opinione in merito al tema della riapertura delle scuole. "Credo che il lavoro fatto dai prefetti su orari e potenziamento dei mezzi di trasporto sia un lavoro prezioso e quindi la riapertura delle scuole va fatta tenendo conto di questi piani ma anche da analizzare con grande attenzione in funzione dell'andamento dell'epidemia e l'incidenza", ha detto.
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Locatelli: "Ieri vicini a 90mila vaccinazioni"
"Ieri siamo stati vicini alle 90mila vaccinazioni e questo documenta la capacità del Paese perchè è importante la velocità". A sottolinearlo, sempre nel corso della conferenza stampa, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli. "Oggi l'Ue ha annunciato che ci saranno 300 milioni di dosi di vaccino Pfizer in piu per l'Unione Europea ed il 13.46% saranno destinate all'Italia", ha poi aggiunto, sottolineando come questo dato "rassicuri rispetto alle dosi che avremo nel corso dell'anno". Poi, sempre a proposito dei vaccini Pfizer e di quello Moderna, Locatelli ha spiegato che "entrambi sono basati sulla tecnologia Rna-messaggero e l'intervallo tra le due somministrazioni è di 28 giorni per Moderna anzichè di 21. Per ogni flacone di Moderna sono ottenibili 10 dosi, non necessita di essere diluito e si conserva tra 15 e 25 gradi".
"Sistema stratificazione in fasce è efficace"
"La situazione italiana non è fuori controllo e la curva italiana è migliore rispetto ad altri Paesi Ue. Sono convinto dell'efficacia del sistema a fasce adottato, quindi a mio parere il sistema della stratificazione in fasce ha portato sia a una riduzione del contagio sia al mantenimento della situazione sotto controllo", ha poi aggiunto ancora Locatelli.
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Rezza: "La vaccinazione procede bene, effetti non a breve"
Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute. "Le regioni stanno rispondendo molto bene alla vaccinazione e sta andando molto meglio che in altri Paesi che hanno una minore cultura vaccinale", ha detto, "ma gli effetti non si possono vedere nel breve periodo". Quindi, ecco un punto della situazione a proposito della campagna vaccinale: "Le persone fragili dovranno avere accesso alla vaccinazione contemporaneamente alle persone anziane nella seconda fase", ha sottolineato Rezza. "C'è una riflessione con le società scientifiche di riferimento per dare una copertura vaccinale anche ai pazienti ematologici e oncologici", ha detto invece Locatelli. "Si pensa a coprire indirettamente anche i pazienti pediatrici, per i quali non è approvato l'uso del vaccino anti Covid, attraverso la vaccinazione prioritaria dei conviventi a partire da madre e padre", ha poi concluso.