Covid, Galli: “Il trend preoccupa, la gente si muove e il virus anche”

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“Siamo ancora abbastanza lontani da quella che può definirsi una situazione tranquilla" sostiene il direttore delle Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli. "Dubito che per l'estate saremo liberi da restrizioni"

I dati della risalita dei contagi da Covid di questi giorni non devono ancora allarmarci "perché risentono delle feste e sono meno attendibili rispetto ai giorni precedenti. Ma la situazione non è tranquilla". Ne è convinto il direttore delle Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, che però mette tutti in guardia: "C'è qualche elemento di preoccupazione: siamo ancora abbastanza lontani da quella che può definirsi una situazione tranquilla".

Le cause

Colpa dello shopping natalizio? "Che lo si chiami in questo modo o in un altro una cosa è assodata: il movimento delle persone si associa a un aumento del rischio. In altre parole, se la gente si muove, il virus si muove con loro". "Dubito - aggiunge Galli - che per l'estate saremo liberi da restrizioni". Per l'infettivologo, "nei vari Paesi europei c'è stata una ripresa dell'epidemia, pensiamo ad esempio all'Inghilterra, e questo potrebbe accadere anche da noi. Soprattutto se consideriamo che il nostro trend non è rassicurante". Dal 7 gennaio l’Italia tornerà divisa per aree cromatiche. "A me i tre colori non hanno mai convinto – fa sapere il direttore delle Malattie infettive del Sacco di Milano - anche per il loro essere oggetto di trattativa al ribasso, non è quello di cui abbiamo bisogno".

 

Sul piano vaccinale

Un’azione fondamentale, nei prossimi giorni, sarà invece mettere in atto "una campagna vaccinale estesa e massiccia, che un'epidemia in fase acuta potrebbe ostacolare". Per Galli si tratta di "un'impresa mai tentata prima e non sarà facile né per noi né per gli altri Paesi avere a disposizione una quantità sufficiente di vaccino". Poi l'infettivologo avverte: "Qualche difficoltà ce la dobbiamo aspettare ma non dobbiamo trasformarla in un terreno di scontro. Bisogna portare a casa questo risultato, e non ci sono precedenti che possano fare da modello". Galli definisce da "bricolage" l'approccio inglese alla somministrazione del vaccino con lo slittamento della seconda dose per i già vaccinati e l'utilizzo di quest'ultima per la vaccinazione di altre persone. "L'efficacia  del vaccino è stata provata sulla base di un protocollo – spiega - e loro non si stanno attenendo a queste indicazioni. Può andare benissimo - e a quel punto avranno vinto un terno al lotto - oppure può andare male, con il rischio che alcune persone a cui non era bastata la prima dose di vaccino si reinfettino". “L'impressione – conclude - è che la politica si conceda dei gradi di libertà sulla scienza che non dovrebbe avere".

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