Covid-19, Galli su un possibile lockdown: “In Italia tira e molla della politica”

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Lo ha detto il direttore del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, in un’intervista concessa al quotidiano “La Repubblica”. “L’impressione è che, appena si dà un minimo segnale di rilassamento delle misure, la gente si prenda il braccio e non solo il dito”, ha poi commentato

Misure anti Covid-19 più morbide, poi più restrittive. “Mi sembra il solito tira e molla della politica, dovuta alla presenza di anime diverse dentro al governo e nella stessa opposizione”. Così Massimo Galli, direttore del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, ha commentato la situazione italiana del momento, in riferimento all’emergenza sanitaria e alle imminenti decisioni del governo. Lo ha fatto in un’intervista concessa al quotidiano “La Repubblica”, parlando anche delle misure che stanno attuando altri Paesi europei. “Certi Paesi stanno facendo due conti, e questi purtroppo gli dicono che non possono star tranquilli. I tedeschi, all’inizio, hanno fatto le cose molto bene ma forse hanno preso sottogamba la seconda ondata. Gli inglesi sono messi più o meno come noi”, ha commentato.

“Limitare al massimo le situazioni pericolose”

Intanto, in Italia, l’indice di contagiosità del coronavirus è tornato a salire a 0,89 e, nonostante un lieve calo dei contagi, da giorni i morti hanno ormai superato i 65 mila, sfiorando quota 500 al giorno. "Sono numeri ancora molto significativi", ha detto il ministro della salute, Roberto Speranza. Il governo, in quest’ottica, sta pensando ad una nuova stretta per Natale, con l’obiettivo di evitare una terza ondata di contagi. La decisione finale, sulle nuove misure, è attesa in serata o al massimo domani. Secondo Massimo Galli, si tratterebbe di una decisione giusta, “mi sembra evidente, l’ho detto tante volte”, ha commentato, ribadendo l’importanza di “limitare al massimo le situazioni pericolose”. E, dopo l’affollamento dei giorni scorsi in molte città italiane, Galli ha detto che, dopo le decisioni del governo di riaprire i negozi, “l’impressione è che, appena si dà un minimo segnale di rilassamento delle misure, la gente si prenda il braccio e non solo il dito”.

Il rischio di una ripresa della seconda ondata

Cosa aspettarsi, dunque, da qui ai prossimi giorni? Per Galli, il rischio è quello di una “ripresa gagliarda della seconda ondata”, oltre a quello di “vanificare tutti i sacrifici fatti. E questo su e giù, questo apri e chiudi mi sembra finisca per danneggiare l’economia più di una cura magari un po’ intensa, ma dalla durata certa”, ha spiegato. Dal suo punto di vista, infine, l’esperto ha spiegato come, andando avanti così, “ci porteremo dietro il coronavirus per chissà quanto. Almeno fino all’immunità di gregge che, se andrà tutto bene, arriverà tra un anno”, ha concluso.

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