
Covid, come si cura in casa: il vademecum dell’Ordine dei Medici lombardi
La Federazione Regionale della Lombardia ha recentemente stilato una serie di consigli: dalla comparsa dei sintomi e una corretta diagnosi, ai medicinali da prendere ma anche alle indicazioni sull’ossigenoterapia e sulle varie vaccinazioni

Come si cura il Coronavirus in casa? La Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Lombardia ha pubblicato recentemente un vademecum per gestire la malattia. Dalla comparsa dei sintomi e da una corretta diagnosi, ai medicinali da prendere e alle indicazioni sull’ossigenoterapia e sulle varie vaccinazioni
Lo speciale Coronavirus
Per prima cosa è necessario classificare i pazienti in casi accertati, ovvero soggetti con tampone nasofaringeo molecolare o antigenico positivo, e casi sospetti
Il vademecum dei medici lombardi
Cosa fare se ci sono sintomi – In caso di una sintomatologia già evidente, è fondamentale il raggiungimento di una diagnosi definitiva nel minor tempo possibile. In questi casi è consigliato l’utilizzo del metodo diagnostico che fornisca un risultato attendibile nel minor tempo possibile. In particolare, in condizioni di elevata circolazione virale la performance del test antigenico rapido su tampone nasofaringeo è ritenuta accettabile
I consigli su come affrontare il Covid in casa
Cosa fare se il tampone è positivo o elevato sospetto – Fondamentali sono gli approfondimenti diagnostici nel paziente con infezione accertata o con elevato sospetto nonostante il tampone sia negativo
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Quando effettuare ulteriori accertamenti – Approfondimenti sono necessari nel caso di elevato sospetto clinico e tampone antigenico rapido negativo con successiva esecuzione di tampone molecolare nasofaringeo; in caso di paziente con sintomatologia persistente (>5 giorni) o valutato ad elevata probabilità di progressione clinica; nel soggetto con sospetta polmonite in base alla valutazione clinica/telefonica o in caso di riscontro di dispnea soggettiva. Consigliata la valutazione quanto prima ove disponibile presso Hot spot Covid per esecuzione di ecografia torace

Come trattare i sintomi: uso del paracetamolo – In caso di sintomatologia evidente, utilizzare il paracetamolo nel trattamento della febbre (fino a 3g/die, divisi in 3 dosi, ad almeno 6 ore di distanza)

L’importanza dell’idratazione e dell’alimentazione - È importante bere molto per idratarsi per via orale se non controindicata. In caso di diarrea evitare trattamenti che riducano la motilità intestinale e supportare con idratazione orale. Ricordare l’importanza di una corretta alimentazione

Come trattare la tosse - Si possono utilizzare sedativi per la tosse al bisogno (se interferenza con il sonno). Tosse e dispnea potrebbero migliorare con l’auto-pronazione

Cosa non fare – Partendo dal presupposto che al momento nessun trattamento ha dimostrato un chiaro beneficio in pazienti la cui severità imponga l’ospedalizzazione, vi sono in ogni caso alcune terapie che sono controindicate poiché non hanno dimostrato nessun tipo di efficacia in nessun setting ed espongono il paziente a potenziali rischi ingiustificati se somministrate senza adeguato monitoraggio

Farmaci da evitare - Tra questi sono da citare l’antiretrovirale lopinavir/ritonavir (moderata, forte) l’antibiotico azitromicina (moderata, forte) e l’antimicrobico/immunomodulante idrossiclorochina 6–9 (moderata, forte). È in particolare fortemente sconsigliato l’utilizzo di azitromicina, fatti salvi quei casi in cui vi sia il fondato sospetto di contestuale infezione batterica

Altri consigli sulla profilassi antitrombotica - La profilassi antitrombotica deve invece essere evitata in tutti quei pazienti che abbiano un alto rischio di sanguinamento e/o di caduta a terra. Va inoltre assolutamente evitata in tutti quei pazienti che presentino storia di trombocitopenia indotta da eparina. Da evitare la somministrazione di eparina a dosaggio anticoagulante in assenza di sospetto clinico e/o radiologico di trombosi venosa profonda

L’ossigenoterapia domiciliare – In questo caso è necessario valutare caso per caso la possibilità in soggetti con bassa probabilità di progressione di malattia la prescrizione di ossigenoterapia domiciliare in caso di SO2 <94% preferibilmente dove disponibile dopo appropriata valutazione presso Hot spot. In caso di impostazione di terapia di supporto con ossigeno domiciliare è consigliato di incrementare il monitoraggio del paziente con almeno 2 contatti giornalieri

L’importanza della vaccinazione antinfluenzale – Infine, il documento redatto dall’Ordine dei medici della Lombardia sottolinea l’importanza della vaccinazione antinfluenzale: nello specifico, questa ha dimostrato di ridurre la mortalità e le ospedalizzazioni nei soggetti di età superiore ai 65 anni. La vaccinazione antinfluenzale è pertanto fortemente raccomandata in tutti i soggetti di età superiore ai 60 anni o appartenenti a categorie inserite nel piano nazionale vaccinazione antinfluenzale

L’importanza della vaccinazione antipneumococcica – Non solo la vaccinazione antinfluenzale: ove non ancora effettuata è fortemente consigliata anche quella antipneumococcica nei soggetti di età uguale o superiore a 65 anni ovvero nei soggetti con condizioni cliniche che rientrino nel piano nazionale vaccinale

Inoltre, va ricordato che sia la vaccinazione antinfluenzale sia quella antipneumococcica possono essere somministrate in sicurezza una volta raggiunta una stabilità clinica superata la fase acuta di malattia