Dieta mediterranea: dieci anni fa divenne patrimonio dell'Unesco

Salute e Benessere

Creare l'Ufficio per la Dieta Mediterranea presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e promuoverne e diffonderne i principi attraverso uno specifico portale web sono solo due delle iniziative annunciate per l’occasione dalla ministra Teresa Bellanova  

Sono trascorsi esattamente dieci anni da quando la dieta mediterranea è stata iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale Unesco. Premiata dai Best Diets Rankings 2020 di U.S. News & World Report, come la dieta migliore al mondo per il terzo anno consecutivo, questo regime alimentare prevede un minor consumo di carne rossa, zuccheri e grassi saturi, mentre privilegia l’assunzione quotidiana di prodotti agricoli, legumi, frutta secca e cibi integrali. 

In occasione della Giornata di celebrazione del decennale del Riconoscimento Unesco della Dieta Mediterranea, la ministra Teresa Bellanova ha annunciato, in una videoconferenza promossa da Mipaaf, Mattm, Mibact, Maeci, Ministero della Salute, Miur e Comitato Nazionale Italiano per L'Unesco, alcune delle iniziative dedicate allo studio, tra cui la creazione dell'Ufficio per la Dieta Mediterranea presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Nei piani della ministra su questo fronte rientra anche lo sviluppo di un portale web finalizzato a promuovere e diffondere i principi della dieta mediterranea, l’avvio nel prossimo anno di un programma di comunicazione istituzionale sulle tematiche legate all’alimentazione, anche in vista di Expo Dubai, e il lancio di un progetto sull'Educazione alimentare nelle Scuole e nelle Università. 

Bellanova: “È un patrimonio che va tutelato, salvaguardato, protetto”

 

"Un impegno importante perché siamo convinti della straordinaria forza e rilevanza di questo patrimonio e trasmetterlo alle nuove generazioni pensiamo sia un compito necessario a cui non vogliamo sottrarci”, ha annunciato la ministra, elencando le diverse iniziative. Sottolineando l’importanza di questa giornata, ha poi aggiunto: "Il 16 novembre 2010 per il nostro Paese è una data importante, è il riconoscimento di una distintività. E se oggi la celebriamo come merita, anche in un momento complesso come quello che stiamo vivendo, è per ribadire che è un patrimonio che va tutelato, salvaguardato, protetto. Ecco perché abbiamo fortemente voluto nel nostro Paese l'obbligo dell'indicazione d'origine in etichetta per latte, formaggi, pasta, riso, derivati del pomodoro, carni trasformate".

Nel corso della videoconferenza organizzata per l’occasione, la ministra ha poi ricordato: "In Europa abbiamo chiesto di voltare radicalmente pagina sull'etichettatura nutrizionale fronte-pacco, perché crediamo nel diritto dei consumatori a informazioni corrette, a sistemi che garantiscano il diritto alla trasparenza sul viaggio del cibo dal campo e dal mare alla tavola, e che promuovano stili alimentari sani. E tutto questo la Dieta Mediterranea lo è".

Promuovendo la dieta mediterranea, come sottolineato dalla ministra, “promuoviamo la qualità dei nostri prodotti agroalimentari, il biologico, salvaguardiamo la biodiversità, contrastiamo lo spreco alimentare, lavoriamo per garantire cibo di qualità, sosteniamo politiche a tutela del lavoro e della qualità del lavoro in agricoltura”. Bellanova ha poi elencato i quattro pilastri su cui si basa il suo programma: “Promuovere azioni presso giovani e donne per salvaguardare il comune stile di vita delle comunità mediterranee; assicurare la sostenibilità della Dieta Mediterranea per le generazioni future; contribuire allo sviluppo socioeconomico sostenibile delle comunità territoriali e alla stabilità e solidarietà tra i paesi del Mediterraneo; affrontare e risolvere il problema dell'esodo rurale e dell'abbandono delle aree interne con l'urgenza a farle rinascere per nuove e buone economie".

 

Speranza: “Dieta mediterranea è fondamentale per la salute”

 

In occasione di questa giornata, anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha voluto ribadire l’importanza di una corretta alimentazione, che è alla base di una vita in salute. 

"Una buona salute non significa solo avere ospedali all'altezza o presidi territoriali efficaci, poter contare su medici infermieri e personale sanitario. Salute significa anche ogni giorno creare le condizioni per star bene e quello che mettiamo sulla tavola è essenziale rispetto a questo obiettivo”, ha dichiarato Speranza. “Nella dieta mediterranea ci sono pezzi della nostra identità e tradizione, ma anche alimenti che possono aiutare a far vivere meglio le persone. Questo è vero per tutte le generazioni, ma soprattutto ai più piccoli dobbiamo insegnare a scegliere alimenti che diano loro l'opportunità di una salute migliore. Per questo  tutti insieme, a livello internazionale dobbiamo lavorare affinché la dieta mediterranea sia protagonista della programmazione della buona salute nei prossimi anni”, ha concluso.

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