L'insonnia può aumentare il rischio di ammalarsi di diabete

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A suggerirlo è un ampio studio, condotto su decine di migliaia di individui con e senza diabete, curato da due ricercatrici dell'Istituto Karolinska di Stoccolma. Il rischio sarebbe legato all'insorgenza del diabete di tipo 2

Soffrire di insonnia potrebbe contribuire ad aumentare il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2, la forma più comune e diffusa della malattia. I disturbi del sonno, legati al diabete con un meccanismo di causa-effetto, sono stati identificati come fattore di rischio all’interno di un lavoro di ricerca, condotto su decine di migliaia di individui con e senza diabete, pubblicato sulla rivista “Diabetologia” e curato da Susanna Larsson e Shuai Yuan dell'Istituto Karolinska di Stoccolma.

Insonnia
Insonnia - ©Getty

I fattori di rischio

Dallo studio è stato possibile far emergere il fatto che coloro che soffrono di insonnia possono correre un rischio del 17% maggiore, rispetto a chi non ne soffre, di ammalarsi di diabete. Si tratta di una possibilità solo in parte attribuibile agli effetti negativi, conosciuti dagli esperti, che i disturbi del sonno hanno ad esempio sul peso corporeo, dal momento che precedenti ricerche hanno dimostrato che dormire poco o male favorisce l'aumento di peso, influenzando anche l'alimentazione. In sostanza, l'insonnia sarebbe legata al diabete anche attraverso altri meccanismi, che esulano dall’aumento di peso. Per arrivare a sostenere questa tesi, i ricercatori hanno prima analizzato oltre 1300 studi sul diabete di tipo 2 e 97 potenziali fattori di rischio o protettivi, quindi hanno selezionato questi fattori in un campione indipendente di individui, 11.006 con diabete e 82.655 individui di controllo sani. Sono stati identificati 34 fattori di cui 19 legati al rischio aumentato di malattia e 15 a una riduzione del rischio, oltre a 21 potenziali fattori ancora da indagare. Tutti i fattori sono direttamente responsabili di un rischio aggiuntivo o di una riduzione di rischio di malattia. Tra i primi 19 fattori rientrano condizioni legate all'eccesso di peso corporeo, la depressione, il colesterolo nel sangue, l'ipertensione, il fumo e poi proprio l'insonnia, mai prima di questo studio considerato un fattore di rischio indipendente per la malattia. Tra i 15 fattori protettivi invece sono stati indicati il colesterolo buono, i livelli plasmatici di vitamina D e il livello di istruzione. Tra i 21 fattori deboli ancora da indagare, infine, ecco il riposo pomeridiano, saltare la colazione ed il consumo di alcol.

Il parere dell’esperto

Secondo gli esperti "che l'insonnia possa essere legata ad un aumento del rischio di diabete è un dato nuovo ed interessante, ma non completamente sorprendente”, ha spiegato in un’intervista all’Ansa Agostino Consoli, dell’Università degli Studi G. d'Annunzio di Chieti - Pescara e presidente eletto della Società Italiana di Diabetologia. L’esperto ha sottolineato come il cervello sia particolarmente implicato nella regolazione del metabolismo, anche attraverso strade ancora non ben esplorate e delle cui alterazioni l'insonnia potrebbe essere un segnale. “È ben noto che l'eccesso ponderale, principale fattore di rischio per lo sviluppo di diabete di tipo 2, è collegato in maniera bi-direzionale ai disturbi del sonno”, ha detto ancora Consoli, spiegando come da una parte dormire male favorisca l'aumento di peso e dall'altra l'obesità induca i disturbi del sonno. “Nel presente lavoro, tuttavia, si vede che, anche tenendo conto del legame insonnia-obesità e ricalibrando il rischio, l'insonnia continua a conferire un aumento di quasi il 10% del pericolo di ammalarsi di diabete mellito di tipo 2", ha detto ancora il professore.

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