Finito il rave a Viterbo: area liberata. D'Amato: "Tamponi per abitanti della zona"

Lazio

Questa mattina circa venti blindati del Reparto mobile della polizia di Stato si sono diretti verso il luogo del raduno non autorizzato per identificare e allontanare le persone ancora presenti. La Questura di Viterbo fa sapere che non si sono registrate particolari criticità inerenti all'ordine e alla sicurezza pubblica

Dopo sei giorni si svuota l'area del maxi rave (LE FOTO) non autorizzato nelle campagne di Valentano (Viterbo) che ha sollevato polemiche e timori per il rischio contagi da Covid. Quando le forze dell'ordine sono entrate all'alba nel terreno di aperta campagna hanno trovato poco più di 200 'irriducibili' con un centinaio di mezzi. Nella notte, infatti, dopo una lunga mediazione con i gruppi organizzatori è stato registrato un notevole deflusso dall'area a ridosso del lago di Mezzano, invasa da migliaia di giovani arrivati da tutta Europa.

Si è registrato anche un decesso, su cui indaga la Procura, e 4 ragazzi sarebbero finiti in coma etilico. Sul posto, per mettere fine al rave, oltre alla polizia sono intervenuti due squadre di cinofili, guardia di finanza, carabinieri e alcune ambulanze. L'assessorato alla Salute del Lazio ha parlato di “situazione fuori controllo".

L'assessore D'Amato: "Al via coordinamento per contact tracing"

Intanto l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, ha fatto sapere che "è in corso un coordinamento tra la Asl di Viterbo e i sindaci dei comuni per pianificare un'azione di contact tracing e di tamponi per le popolazioni dei comuni interessati dal rave". "Proseguirà inoltre il tour dei camper-vax nella zona - ha aggiunto D'Amato - ed è stato attivato il servizio veterinario per verificare se ci sono animali feriti o morti nella zona del rave".

Le parole del sindaco

"Non posso che esprimere soddisfazione - ha sottolineato il primo cittadino -. Il ministro Lamorgese, che ieri pomeriggio mi ha contattato personalmente, ha mantenuto l'impegno preso di liberare l'area entro oggi. Le operazioni si sono svolte nel massimo rispetto delle persone. Ora sono già al lavoro per rimuovere al più presto i rifiuti lasciati nel terreno. Finalmente è stato ripristinato lo Stato di diritto a Valentano", ha aggiunto Bigiotti, ringraziando le forze dell'ordine intervenute. "Da subito - ha spiegato - ho manifestato una enorme preoccupazione per quanto accadeva nel nostro Comune, ma anche per la salute e la sicurezza degli stessi giovani partecipanti al rave, che purtroppo ha avuto un triste epilogo con il decesso di un ragazzo, due denunce per violenza sessuale e altri giovani ricoverati in gravissime condizioni". Infine, il sindaco si augura che "criticità del genere non abbiano mai più a ripetersi su tutto il territorio italiano, anche per il dovuto rispetto verso chi opera con grande sacrificio e difficoltà nel rispetto delle regole, della proprietà privata e dell'ambiente".

Partecipanti identificati

Le forze dell'ordine hanno identificato finora più di tremila partecipanti e oltre mille mezzi attraverso varchi in uscita e controlli ad ampio raggio. Sotto la lente in queste ore tutte le strade a lunga percorrenza e le autostrade per verificare eventuali transiti di veicoli provenienti dalla festa. "La pressante attività di mediazione in corso fin dall'inizio dell'evento, unita a un monitoraggio incessante delle zone di accesso al sito ha consentito un allontanamento controllato dei partecipanti all'iniziativa", ha riferito la Questura di Viterbo, comunicando che durante le operazioni non si sono registrate particolari criticità inerenti all'ordine e alla sicurezza pubblica. Le forze dell'ordine hanno poi sequestrato a due cittadini olandesi un furgone con rimorchio con casse acustiche e gruppi elettrogeni, mentre a due italiani, che hanno tentato di forzare il posto di controllo a uno dei varchi di uscita, è stato sequestrato un furgone con altre casse acustiche.

Le indagini

Proseguono poi le operazioni di monitoraggio e controllo delle zone circostanti, soprattutto i litorali del lago di Bolsena, per verificare l'eventuale presenza di persone provenienti dal rave del lago Mezzano. Lo fa sapere la questura di Viterbo. In corso anche una intensa attività investigativa volta ad accertare la commissione di reati nel corso dell'evento. 

Gruppi consistenti di partecipanti al rave si sono diretti in Toscana alle Terme di Saturnia e sul fiume Fiora, nei comuni di Manciano e Pitigliano (Grosseto). Altri hanno raggiunto Albinia e la spiaggia sul tombolo di Giannella. Anche le autorità sanitarie, secondo quanto si apprende, vigilano sulla situazione. Il sindaco di Magliano si è detto "fortemente preoccupato" asserendo che a causa della presenza degli ex partecipanti al rave "I turisti presenti sul territorio sono in allarme, e così anche molti esercenti locali e cittadini".

Secondo quanto si apprende, gli inquirenti potrebbero incrociare i nomi delle persone identificate con quelli dei circa mille denunciati, tra cui il dj e i promotori francesi, per un rave party abusivo che si svolse a inizio di luglio sulle colline pisane, a Tavolaia di Santa Maria a Monte (Pisa).

Il proprietario del terreno occupato: "Presentata denuncia il primo giorno" 

Il proprietario del terreno dove si è svolto il rave, l'imprenditore Piero Camilli, ha riferito all'Ansa di aver presentato il primo giorno denuncia alle autorità per occupazione abusiva. "Io ero in ferie in Sardegna, ho fatto denuncia subito il primo giorno del loro arrivo, ma nessuno intervenne - commenta oggi Camilli -. La maggior parte dei partecipanti erano stranieri, forse vengono qui in Italia perché fanno quello che vogliono". "Dieci delle mie pecore sono state sbranate dai loro cani e mi hanno rubato pezzi dei trattori", ha sottolineato l'uomo. "C'erano 30 ettari di pascolo e ora non c'è più niente, solo immondizia e siringhe", ha concluso.

Due ricoverati in grave stato di agitazione

Intanto, due giovani partecipanti al rave sono stati ricoverati in stato di agitazione negli ospedali di Pitigliano e di Grosseto. Nel pomeriggio uno dei due pazienti, quello ricoverato all'ospedale di Grosseto, è stato dimesso dopo le cure dei medici. Resta invece ancora in osservazione l'altro ricoverato. Lo si apprende da fonti sanitarie. Dimessi, inoltre, quattro pazienti rimasti da ieri in pronto soccorso a Pitigliano e a Grosseto per stati di ubriachezza tale da causare coma etilico. Le loro condizioni sono migliorate e hanno potuto lasciare gli ospedali.

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