L'evento è stato realizzato il 14 marzo 2021 e a porte chiuse. La cantante: “Insieme a Save the Children chiedo una promessa alla comunità internazionale, cioè di adoperarsi in ogni modo perché questa guerra orribile finisca prestissimo e i bambini della Siria non vengano mai più ignorati da un mondo indifferente”
Il Colosseo deserto tra le note e le parole del brano "Promettimi" cantato da Elisa, che squarciano il silenzio che "sembrano voler strappare una promessa ad un'opinione pubblica troppo spesso assente: quella di non dimenticare i bambini della Siria, di non voltarsi dall'altra parte di fronte alle conseguenze della guerra sulla loro vita e sul loro futuro". A 10 anni dall'inizio del conflitto, la cantante e Ambasciatrice di Save The Children si è esibita in un evento a porte chiuse domenica 14 marzo (prima dell’entrata in vigore del nuovo decreto Covid) su concessione del Ministero della Cultura – Parco archeologico del Colosseo. L'iniziativa sarà trasmessa sulla pagina Facebook di Save The Children alle 18 di oggi. “Ogni attività”, afferma Save The Children, “si è svolta nel pieno rispetto delle normative per il contenimento della pandemia” (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LA SITUAZIONE A ROMA E NEL LAZIO).
Elisa: “Cantando ho immaginato i volti dei bambini”
"Cantando, ho immaginato davanti a me i volti dei bambini e delle bambine che - spiega in una nota Elisa - non chiedono altro che di poter vivere e crescere sereni, senza più guerra, come ogni bambino al mondo dovrebbe fare. I bambini sono prima di tutto bambini e la loro vita non dovrebbe essere fatta di queste crudeltà inaudite. È per questo che insieme a Save the Children chiedo una promessa alla comunità internazionale: quella di adoperarsi in ogni modo perché questa guerra orribile finisca prestissimo e i bambini della Siria non vengano mai più ignorati da un mondo indifferente".
L’iniziativa di Save The Children
Nel corso dell’evento è stato portato in scena anche un monologo interpretato dalla giovane attrice di 11 anni, Cristina Magnotti, che ha dato voce al grido di aiuto dei bambini siriani, da dieci anni "ormai non conoscono altro che guerra, violenze e distruzione: 157 gli attacchi armati contro le scuole registrati in un solo anno e in quasi una famiglia siriana su 3 i figli mostrano evidenti segnali di stress psicosociale. Bambini la cui vita è ancora più a rischio oggi, con la diffusione della pandemia Covid-19, in un contesto in cui anche i più basilari servizi sanitari vengono negati: basti pensare che nel nord ovest del paese, da marzo 2020 a gennaio 2021, nonostante l'aumento dei contagi, sono arrivati solo quattro respiratori aggiuntivi e predisposti 64 posti in terapia intensiva in più, portando così il totale a 157 respiratori e 212 letti". Bambini siriani come Lara che fa simbolicamente il suo ingresso nel deserto del Colosseo grazie al monologo di Cristina Magnotti, scritto dall'autrice Simona Angioni e tratto da una storia vera: quella di una bambina con una valigia rattoppata in cui ha chiuso i suoi giocattoli e, metaforicamente, la sua infanzia. E che implora attenzione davanti alla mancanza di interesse e a un'assenza ingiustificabile, quella del mondo e dell'opinione pubblica davanti alla tragedia siriana. Solo nel 2020 1.454 bambini uccisi o rimasti feriti. Più di 2 milioni di minori senza scuola nel Paese e oltre 6 milioni a rischio fame, in uno scenario aggravato dalla pandemia.