
Elezioni, gli errori del Viminale e il riconteggio dei voti: cos’è successo
Alla base del caos nell’assegnazione dei seggi della Camera c’è la legge elettorale: se un partito fa parte di una coalizione e prende più dell’1% ma meno del 3%, i suoi voti devono essere ripartiti dentro la sua coalizione. L’unica forza politica in questa situazione era +Europa, ma il meccanismo non è scattato e la reazione a catena è ricaduta su tutti i partiti. I nomi “ripescati” vanno comunque considerati provvisori, perché la proclamazione dei candidati spetta alle Corti d'Appello al termine dei conteggi

È caos nell’assegnazione dei seggi dopo le elezioni del 25 settembre. Non c’è solo il caso di Umberto Bossi, rientrato a Montecitorio dopo che in un primo momento sembrava essere rimasto escluso: il meccanismo che si è inceppato riguarda quasi la metà delle 28 circoscrizioni elettorali della Camera. Non c’entra invece il Senato, dove il metodo è su base regionale
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Colpa dei complicati conteggi previsti dal Rosatellum e del cosiddetto “effetto flipper”, per cui gli elettori di una regione possono contribuire con il loro voto a far eleggere un deputato di un'altra regione, trasformando in una vera e propria lotteria la legge elettorale nella parte del proporzionale
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Variazioni nella mappa degli scranni che saranno però a saldo zero tra i partiti, assicura il Viminale. Questo significa che non c’è un partito che guadagna seggi e un altro che ne perde, il numero a livello nazionale rimane invariato. Questo perché l’errore del Viminale non è stato fatto in questo primo passaggio, bensì in quello successivo
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Alla base del caos c’è la legge elettorale in questo suo passaggio: se un partito che fa parte di una coalizione prende più dell’1% delle preferenze ma meno del 3% - soglia necessaria per l’ingresso in Parlamento - i suoi voti devono essere ripartiti dentro la sua coalizione
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Ed è questo step che non è stato fatto. L’unico partito che rientrava in questa casistica era +Europa, ma i suoi voti non sono stati ripartiti nella coalizione di centrosinistra, e questo ha innescato una reazione a catena in tutti i partiti
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Da parte sua, il Viminale ha annunciato l’aggiornamento della ripartizione dei seggi proporzionali della Camera "anche a seguito di indicazioni fornite dall'Ufficio Elettorale Centrale Nazionale presso la Corte di Cassazione". "Resta invariato - ha rilevato il Dipartimento per gli affari interni e territoriali - il dato relativo al totale dei seggi attribuiti, a livello nazionale, a tutte le coalizioni e alle liste della Camera dei deputati, anche per i collegi uninominali, nonché la ripartizione dei seggi relativa al Senato della Repubblica"

Il Dipartimento ha fatto inoltre presente che "la pubblicazione da parte del Ministero dell'interno di tali notizie riveste carattere ufficioso, in quanto la ripartizione definitiva e la successiva proclamazione ufficiale degli eletti dovrà essere effettuata - ai sensi delle disposizioni vigenti - dal predetto Ufficio Elettorale Centrale nazionale della Cassazione e dai competenti Uffici presso le Corti di Appello"

I cambi finora riguardano gli eletti di oltre 10 regioni. Ma i nomi che appaiono su Eligendo vanno comunque considerati ancora provvisori perché alla fine la Cassazione dovrà considerare anche le compensazioni che riguardano i candidati plurieletti. La leader di FdI Giorgia Meloni, per esempio, è stata eletta in più collegi e libererà così posti che dovranno essere assegnati scorrendo la graduatoria nei listini. Lo stesso vale per gli altri parlamentari che si sono presentati in più collegi

Saranno i magistrati della Cassazione a dover calcolare algoritmi e coefficienti da applicare nei vari casi. Il tempo che passa tra la data delle elezioni e la prima riunione delle Camere prevista per il 13 ottobre serve all'Ufficio elettorale della Cassazione per fare questi calcoli con la massima precisione. Ci sarà quindi la proclamazione degli eletti e poi anche i ricorsi di chi contesterà l'assegnazione dei seggi

Fra i riconteggi finora comunicati - ma, ripetiamo, da considerare ancora provvisori - c’è quello per la Lega che ha "guadagnato" due deputati in Lombardia - oltre a Umberto Bossi (nella foto) anche il tesoriere Giulio Centemero -, e ne ha persi altrettanti tra Emilia Romagna e Sicilia

Con il "ripescaggio" di Bossi, inoltre, la Sardegna perde un parlamentare. La vice ministra del Mise Alessandra Todde (M5s, nella foto) era candidata sia nello stesso collegio del "senatur" in Lombardia che in Sardegna. In caso di elezione in Lombardia, come era stato appurato in un primo momento, Todde avrebbe lasciato il posto a Sabrina Cherchi, candidata in Sardegna. "Siamo dispiaciuti per aver perso un parlamentare sardo - dice Todde a L'Unione Sarda - ma in compenso il M5s ne sblocca due: uno in Calabria e uno in Umbria"

Nel Lazio il Pd ottiene un secondo seggio, oltre a quello di Nicola Zingaretti (nella foto); in Molise al posto di Caterina Cerroni, del Pd, risulta eletta al proporzionale Elisabetta Lancellotta di Fratelli d'Italia, mentre in Campania scompare il nome di Guido Milanese (Fi) ed entra quello di Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra)

In Abruzzo Giulio Sottanelli (Azione) prende il posto di Stefania Di Padova (Pd), in Piemonte esce l'astigiano Paolo Romano, candidato di Alleanza Verdi-Sinistra Italiana, ed entra il pentastellato Antonino Iaria (nella foto)

Cambia il quadro degli eletti anche in Umbria: nel sito Eligendo del Viminale vengono indicati Emma Pavanelli (M5S) Emanuele Prisco (Fdi), Anna Ascani (Pd, nella foto) e Catia Polidori (FI). Una prima indicazione riportava invece due deputati per FdI, Prisco e Chiara La Porta, e altrettanti per il Pd, Ascani e Pierluigi Spinelli, che invece scendono ora a un solo candidato eletto
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