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Manovra, oggi l’approvazione definitiva alla Camera della legge di Bilancio

Politica
©Ansa

In Aula a Montecitorio ieri il testo blindato ha ricevuto la conferma della fiducia chiesta dal governo. Poi la seduta notturna con l'esame degli ordini del giorno. L’Assemblea tornerà a riunirsi alle 11 per le dichiarazioni di voto e il via libera definitivo al testo, atteso entro le 13

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Alla Camera dei deputati è il giorno dell’approvazione finale della manovra. Ieri in serata il testo blindato ha ricevuto la conferma della fiducia chiesta dal governo. I voti favorevoli sono stati 219, i voti contrari 125. Subito dopo sono cominciate le votazioni sullo stato di previsione e, a seguire, l'esame degli ordini del giorno, oltre 200. La seduta è proseguita in notturna e si è prolungata fino circa alle 6 di questa mattina. L’Assemblea tornerà a riunirsi alle 11 per le dichiarazioni di voto e il via libera definitivo al testo, atteso entro le 13.

La seduta notturna

In nottata, il primo round, iniziato ieri dopo le 22, è stato quello dei pareri espressi dal governo sugli ordini del giorno, 239 in tutto: favorevole, contrario o favorevole con riformulazione. Il favorevole - espresso ad esempio sull'odg della Lega sulle pensioni - equivaleva automaticamente a un via libera e non necessitava di votazione. Poi si sono passati in rassegna gli odg che hanno ricevuto parere contrario, sui quali si poteva comunque richiedere il voto, o parere favorevole ma con riformulazione. In questo caso il proponente poteva infatti accettare la riformulazione, dando quindi un via libera di fatto alla proposta nella versione rivista dal governo, o respingerla, chiedendo anche in questo caso la votazione. Ma non ci sono state sorprese: tutti gli odg con parere negativo sono stati respinti dall'Aula.  

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I nodi irrisolti

Molti dei nodi che hanno caratterizzato tutto l'esame parlamentare sembrano non essere sciolti e destinati a riversarsi anche nei prossimi mesi. A partire da quello delle pensioni che resta un capitolo aperto, soprattutto per la Lega. Che mette nero su bianco in un ordine del giorno la richiesta di sterilizzare l'innalzamento dell'età pensionabile che scatta dal 2027. "La Lega chiede di ridurlo ulteriormente, vedremo durante il 2026", dice il ministro Giancarlo Giorgetti. Del resto, aggiunge il titolare del Tesoro, l'aver previsto in manovra una gradualità dello scalino è stato "coperto con oltre un miliardo". Sempre il Carroccio chiede, via ordini del giorno, anche di valutare un ritorno alla flat tax incrementale e a quella per i giovani under 30 e under 35. Per quanto riguarda Forza Italia l'obiettivo resta il sostegno ai ceti medi. Il prossimo anno, sottolinea il leader Antonio Tajani vogliamo "continuare la riduzione della pressione fiscale: dobbiamo allargare la base dell'Irpef almeno a 60mila e continuare ad abbassare la pressione fiscale e cercare di avere stipendi più ricchi". Un obiettivo, il primo, sul quale il Mef non chiude.

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