Speciale elezioni regionali
Arrow-link
Arrow-link

Riforma della Giustizia, via libera della Cassazione al referendum e al quesito

Politica
©IPA/Fotogramma

Introduzione

È arrivato l’ok della Suprema Corte alla consultazione sulla riforma che introduce la separazione delle carriere dei magistrati. L'Ufficio centrale per i referendum ha ammesso quattro richieste, depositate da deputati e senatori appartenenti a maggioranza e opposizione all'inizio di novembre.

Quello che devi sapere

L’ordinanza della Cassazione

Nell'ordinanza, l'Ufficio della Cassazione dichiara che le quattro richieste sono "conformi" alle norme dell'art.138 della Costituzione e della legge n. 352 del 1970. "Ognuna - viene spiegato nel provvedimento - è stata effettuata da un numero di parlamentari non inferiore ad un quinto dei componenti della Camera di appartenenza, ossia non inferiore a un quinto dei 400 deputati e a un quinto dei 205 senatori (compresi anche i 5 senatori a vita)".

 

Su Insider: La rubrica di Carlo Cottarelli: "L’impatto economico della giustizia (e della sua riforma)"

Il quesito

È inoltre ritenuto legittimo il quesito destinato alla consultazione popolare che sarà: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente 'Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare' approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 253 del 30 ottobre 2025?". Si tratterà quindi di un referendum confermativo in cui, a differenza di quelli abrogativi, non è previsto il quorum.

 

Su Insider: La riforma della giustizia e l’eccezione del referendum

pubblicità

Non previsto intervento della Corte Costituzionale su ammissibilità

L'ordinanza, ha comunicato la Cassazione, verrà "immediatamente comunicata" al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai presidenti delle Camere, al presidente del Consiglio dei ministri e al presidente della Corte costituzionale e sarà notificata entro cinque giorni dal deposito ai delegati dei parlamentari richiedenti. Non trattandosi di un referendum abrogativo non è previsto l'intervento della Corte Costituzionale sull'ammissibilità.

 

Per approfondire: Riforma della Giustizia, cosa prevede?

Come funzionano le richieste di referendum

Le richieste di referendum possono essere presentate entro tre mesi dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale, visto che è stata approvata con maggioranza assoluta in seconda votazione, e non con i due terzi. Il 18 settembre scorso, l'Aula di Montecitorio ha dato via libera al provvedimento, in seconda lettura, con 243 sì su 400. Poi il 30 ottobre al Senato i voti favorevoli sono stati 112, anche in questo caso al di sotto della soglia dei due terzi.

pubblicità

Grosso: "Inizia una fase importante"

"Con la dichiarazione di legittimità di quattro richieste referendarie, e in attesa che eventualmente altre se ne aggiungano, inizia una fase importante: siamo di fronte a una legge che modifica la Costituzione in uno dei suoi passaggi più rilevanti e delicati, quello che definisce il significato del principio della separazione dei poteri", è il commento di Enrico Grosso, presidente onorario del Comitato per il No promosso dall'Associazione nazionale magistrati, avvocato e professore ordinario di diritto costituzionale all'università di Torino. "Gli elettori devono essere messi nelle condizioni di comprendere fino in fondo qual è la posta in gioco - ha aggiunto Grosso - Solo un dibattito serio, sereno e approfondito sui singoli aspetti della riforma renderà possibile un voto informato e consapevole, che tocca aspetti di grande rilevanza per la vita individuale e collettiva di ogni cittadino".

Sisto: "Possibile voto ai primi di marzo"

"Oggi con l'ammissione, da parte della Cassazione, delle richieste di referendum sulla riforma della giustizia, anche il dato formale del quesito è superato e si potrebbe pensare addirittura ai primi di marzo" come possibile data per il voto, ha detto il vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ospite di un forum di Repubblica a Bari. Sulla riforma della separazione delle carriere, Sisto ha poi aggiunto: "È una riforma che protegge il cittadino perché un giudice terzo e imparziale dà sicurezza, non è una riforma contro nessuno e non è contro la magistratura. Non c'è nessuna volontà politica in tal senso, basti pensare che è stata votata anche da una parte dell'opposizione". E infine ha concluso: "Qualcuno dice che noi attacchiamo la Costituzione, invece noi ci attacchiamo alla Costituzione perché la riforma è già scritta nella Costituzione".

pubblicità

Nordio: "La priorità è il confronto con l’Anm, sempre che accetti"

Intanto ieri il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine della visita al penitenziario di Secondigliano a Napoli, è tornato a parlare della sua disponibilità ad avere un confronto con il professor Grosso: "Prima di tutto vorrei fare un incontro con l'Anm, l'Associazione Nazionale Magistrati, che ha promosso il primo comitato del 'No' e poi non mi sottrarrò ad alcun tipo di confronto, ma ovviamente la priorità sarà data all'Anm sempre che accetti il confronto".

 

Leggi anche: Sondaggio, riforma della Giustizia: al referendum il 56% voterebbe per il "sì"

pubblicità