Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando all’evento, ha replicato a chi gli chiedeva un commento sulla querelle Salvini-Macron: “Se si devono far valere delle ragioni, si vince con la forza delle idee, non con la violenza delle parole”. Poi ribadisce: "Non c'è nessuna crisi diplomatica con la Francia". Su Ucraina e Medio Oriente: "Impegnati a costruire pace, non è facile ma non bisogna demordere”. Sulle banche: "Non credo serva dare pizzicotti". Ancora: "Difendere valori cristianesimo"
"La politica estera la fanno il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri e se si devono far valere delle ragioni, come ho detto, si vince con la forza delle idee, non con la violenza delle parole". Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando al Meeting di Rimini, ha replicato questa mattina a chi gli chiedeva un commento sulla querelle Salvini-Macron. "Io uso sempre toni calmi: bisogna sempre ricordare che la forza delle idee in politica conta più della violenza delle parole. Quindi se si vuole vincere bisogna usare la forza delle idee. Quello che io ho sempre cercato di fare per prevalere", ha aggiunto il titolare della Farnesina. Poi, in una conferenza stampa, ha ribadito: "Non c'è nessuna crisi diplomatica con la Francia, con Barrot ho parlato a lungo ieri, abbiamo preparato il G7". Il ministro, interpellato sulle parole del titolare del Mef Giancarlo Giorgetti, ha anche sottolineato: "Non credo serva dare pizzicotti". Poi, durante il suo intervento al Meeting, ha esortato: "Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando all’evento, ha replicato a chi gli chiedeva un commento sulla querelle Salvini-Macron: “Se si devono far valere delle ragioni, si vince con la forza delle idee, non con la violenza delle parole”. Poi ribadisce: "Non c'è nessuna crisi diplomatica con la Francia". Su Ucraina e Medio Oriente: "Impegnati a costruire pace, non è facile ma non bisogna demordere”. Sulle banche: "Non credo serva dare pizzicotti". Ancora: "Difendere i valori del cristianesimo".
Tajani: "Impegnati a costruire pace, non facile ma non demordere”
Arrivando a Rimini, Tajani ha spiegato: "Costruire la pace: in questo momento siamo tutti impegnati per questo. Non è facile sia in Medio Oriente sia in Ucraina, però bisogna sempre non demordere. Dobbiamo andare avanti, lavorare perché poi quando ci sono delle idee giuste vanno difese, bisogna combattere per loro”. "Ci vorrà tempo, ma alla fine vincerà la pace. I mattoni nuovi - ha aggiunto riferendosi al tema della kermesse riminese 'Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi' - sono l'impegno di tutti quanti noi, le idee, perché sono tante le persone di buona volontà, tanti costruttori di pace e alla fine 'non prevalebunt', appunto, quelli che vogliono distruggere la pace".
L'incontro dei ministri degli Esteri del G7
Più tardi, in collegamento dal Meeting di Rimini, il vicepremier ha partecipato a un incontro dei ministri degli Esteri del G7 su Kiev, in occasione della Giornata dell'Indipendenza ucraina. All'incontro ha preso parte anche il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha. "L'unità transatlantica è fondamentale per rafforzare il percorso che porta alle trattative con Mosca. Oggi con i miei colleghi G7 abbiamo dato un forte segnale politico di sostegno al ministro ucraino per raggiungere una pace giusta e duratura, fondata sulle decisioni sovrane ucraine. Lavoriamo per solide garanzie di sicurezza, che dovranno favorire la pace e la stabilità in Europa", ha poi commentato il ministro. E ha aggiunto: "Si stanno facendo dei passi in avanti anche nella proposta italiana di avere una garanzia modello art.5 della Nato, con la presenza americana. Noi non siamo per inviare truppe ma potremmo dare un contributo importante vista la grande esperienza che abbiamo per lo sminamento sia marittimo che terrestre. Poi si vedrà come andranno le cose. Si sono fatti dei passi in avanti anche dal punto di vista del coordinamento su questo tipo di ipotesi".
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“Non credo serva dare pizzicotti alle banche”
Durante una conferenza stampa al Meeting di Rimini, Tajani è stato interpellato anche sulle parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (ieri, durante il suo intervento, aveva voluto dare “un pizzicotto” alle banche). Le banche "sono imprese, non credo serva dare pizzicotti alle banche ma serve parlare con loro, perché un Paese come il nostro non può fare a meno di un sistema bancario forte", ha commentato Tajani. "Le banche - ha aggiunto - devono pagare le tasse come tutti gli altri, ma sono contrario al principio degli extraprofitti. Attenzione: la caccia alla banca significa dare la caccia al sistema industriale e imprenditoriale italiano" quindi "è giusto che le banche paghino le tasse e diano il loro contributi, ma senza blitz o operazioni strane, non credo che servano pizzicotti. Servono invece regole serie e discutere".
Gli altri temi economici
Sempre sui temi economici, ha aggiunto: "Non sono per demonizzare le casse degli enti previdenziali. Io le difenderò fino alla fine perché rappresentano un pilastro del ceto medio, un pilastro delle partite Iva, un pilastro del mondo professionale. Attaccare le casse previdenziali significa attaccare gli ordini professionali. Io sono contrarissimo e, finché Forza Italia sarà al governo, non ci sarà nessun ingresso delle casse private nell'Inps, perché questa è una cosa da Paese statalista. Qualsiasi tentazione verrà respinta dal mittente”. “Difendo le casse degli enti previdenziali delle professioni perché difendo le libere professioni che, in un Paese come l'Italia, rappresentano una garanzia fondamentale per occupazione, crescita e tessuto sociale", ha insistito. Rispondendo a una domanda sugli auspici del governo rispetto all'offerta in corso da parte di Mps su Mediobanca, Tajani ha spiegato: "Io credo nel libero mercato, quindi non credo che il governo debba intervenire su questa o quella operazione. L'importante è che si rispettino le regole dei mercati". Sul fronte economico internazionale, poi, ha aggiunto: “Con il dollaro che continua a scendere, e se arriva a 1,25 sarà complicato per le nostre imprese esportare soprattutto negli Stati Uniti, bisogna intervenire: serve un'azione shock da parte della Banca Centrale Europea, serve un nuovo quantitative easing". Servirebbe, ha argomentato, "che la Banca Centrale Europea acquistasse titoli di Stato per mettere più denaro in circolazione e, di fatto, far scendere e ridurre la forza del dollaro. Questo è un qualcosa che deve essere fatto perché questo mi preoccupa più di quanto mi preoccupino i dazi. Mi pare che anche il mondo imprenditoriale si sia perfettamente reso conto di tutto ciò".
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“Difendere i valori del cristianesimo”
In serata Tajani è intervenuto al Meeting di Rimini. “Non possiamo chiudere gli occhi nei confronti di quello che succede nei confronti dei cristiani che sono perseguitati in quanto cristiani nel mondo. Muoiono centinaia di migliaia di cristiani in tutto il mondo", ha detto. Ancora: “Ho voluto nominare un inviato speciale per la tutela della libertà religiosa, perché poi questo è il tema fondamentale. Anche qui dobbiamo avere la libertà religiosa come la libertà di insegnamento, perché non è che lo Stato decide cosa devi studiare a scuola e tu non puoi mandare i tuoi figli in una scuola cattolica". "Se io ho paura di dirmi cristiano – ha aggiunto – allora merito di essere colonizzato da un punto di vista culturale e religioso" e "credo che questa sia una un'azione universale che noi dobbiamo fare, difendere i valori del cristianesimo". "Quando si cancella Dio dalla storia, succede quello che è successo con le grandi dittature del secolo passato, nazismo e comunismo. Cancellare Dio dalla storia significa cancellare l'uomo dalla storia. Ecco, quindi credo che noi dobbiamo difendere le comunità cristiane proprio per impedire che l'uomo venga cancellato dalla storia", ha concluso.