In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Manovra, aumento rimborsi spese per ministri: fino a 2.500 per i viaggi

Politica
©Ansa

Cancellata la parte della norma che prevedeva un aumento di 3.500 euro netti al mese per i componenti del governo che non sono parlamentari. Ci sarà comunque "il diritto al rimborso delle spese di trasferta da e per il domicilio o la residenza per l’espletamento delle proprie funzioni"

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Nel mezzo delle polemiche, la premier Giorgia Meloni ha chiesto di ritirare l’emendamento alla Manovra che aumentava gli stipendi dei membri del governo che non sono anche parlamentari. In realtà, però, la misura non è stata cancellata del tutto: nella riformulazione dei relatori di maggioranza, concordata con il governo, c’è la possibilità di nuovi rimborsi spese per i viaggi, per un totale di circa 2.500 euro. Resta poi nel testo quella che è stata nominata norma “anti Renzi”: vieta ai componenti dell’esecutivo di ricevere somme da Paesi extra Ue e lo consente, fino a 100 mila euro, soltanto per i parlamentari e i presidenti di Regione, previa autorizzazione.

La scelta del governo e le critiche delle opposizioni

Il via libera della commissione Bilancio al nuovo testo della norma su stipendi di ministri e sottosegretari non parlamentari è arrivato la sera del 17 dicembre. I rimborsi delle spese di trasferta per ministri e sottosegretari non eletti e non residenti a Roma riguardano il tragitto "da e per il domicilio o la residenza". E, a questo scopo, viene creato un fondo speciale presso la Presidenza del Consiglio dei ministri dotato annualmente di 500 mila euro. La modifica però non è bastata a convincere e placare le opposizioni. Per Chiara Appendino (M5S) la riformulazione dell’emendamento è un "arrampicarsi sugli specchi". Per la vicepresidente a Cinque stelle, "è un'impronta indelebile del governo sulla legge di Bilancio e ne segna l'essenza: lontana dai problemi del Paese, concentrata sui privilegi di pochi. Nel bilancio dello Stato", è l’accusa della deputata, "da ora e per sempre, entra un fondo da 500 mila euro l'anno, che oggi può significare 2.500 euro in più al mese per gli attuali ministri non eletti, domani chissà". Mentre per la segretaria del Pd, Elly Schlein, "l’intenzione della maggioranza è di aumentare lo stipendio dei ministri di 7mila euro, mentre agli infermieri viene aumentato solo di 7 euro al mese". "Cosa ci state dicendo?", ha chiesto, "Per voi il lavoro dei ministri vale mille volte più di quello degli infermieri che si prendono cura degli italiani?".

manovra parlamento

Approfondimento

Manovra, quando sarà approvata? Il calendario dell’iter in Parlamento

Il divieto dei compensi esteri

Sul divieto ai compensi extra Ue poi - la cosiddetta norma anti-Renzi - questa vale anche per "i titolari di cariche di governo". Lo prevede una ulteriore nuova formulazione di un emendamento dei relatori alla manovra in cui tornano i membri del governo, esclusi dalla precedente versione. "Fermo restando quanto previsto dalla legge sul conflitto di interessi", anche i titolari di cariche di governo, oltre ai

presidenti di Regione e delle Province autonome di Trento e Bolzano e i parlamentari, eccetto quelli eletti all'estero, non potranno accettare durante il mandato compensi erogati direttamente o indirettamente da soggetti pubblici o privati, con sede legale e operativa fuori dall'Ue o dello spazio economico europeo. I titolari di cariche del governo sono esclusi dalla possibilità di non vedersi applicato il divieto con preventiva autorizzazione degli organi di appartenenza, nel caso in cui il compenso percepito non superi i 100.000 euro l'anno.

Approfondimento

Manovra finanziaria, tutti i bonus della Legge di Bilancio 2025