Sondaggio, intenzioni di voto: FdI, Pd e M5S in leggero calo. Testa a testa fra Lega e FI
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Ipa/Sky TG24
Il Carroccio guadagna lo 0,4% e raggiunge il partito di Tajani, stabile all’8,3%: è quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24. Alle Europee il 47% degli italiani voterà pensando alla politica nazionale. La maggioranza assoluta (52%) dichiara che passare dalla lira all’euro abbia portato prevalentemente degli svantaggi, ma la stessa percentuale in caso di referendum voterebbe per mantenere la moneta unica
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- Seconda settimana consecutiva in leggera flessione per Fratelli d’Italia (27,3%, -0,3%) e M5S (16%, -0,3%), con il Pd sempre poco sopra il 20% (20,5%, -0,1%). È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 sulle intenzioni di voto degli italiani, secondo cui nel testa a testa come quarta forza politica la Lega (8,3%, +0,4%) raggiunge Forza Italia, stabile all’8,3%
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- Tra i partiti vicini alla soglia di sbarramento, sono stabili Stati Uniti d’Europa (4,5%, +0,1%) e Alleanza Verdi-Sinistra (4,4%, +0,1%), mentre è in crescita Azione di Calenda che si avvicina al 4% (3,8%, +0,3%)
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- Tornano a salire i giudizi positivi nei confronti del governo (37%, +2%), mentre quello negativi scendono al 56% (-2%)
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- Per quanto riguarda il giudizio sui leader, rispetto al 29 aprile, come sempre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella continua a riscuotere il consenso dell’ampia maggioranza degli italiani con il 62% (-2%). Seguono Giorgia Meloni con il 36% (+2%), Giuseppe Conte con il 33% (+2%) e Antonio Tajani al 27% (+3%)
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- Poi Elly Schlein al 24% (-1%, unica leader di partito in calo), Matteo Salvini al 20% (+3%), Carlo Calenda al 16% (+1%) e Matteo Renzi al 12% (+2%)
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- Guardando alle elezioni Europee, a guidare il voto della maggioranza relativa degli italiani (47%) sarà la politica nazionale piuttosto che quella europea (42%): un comportamento che, tra chi esprimono un voto, prevale tra gli elettori di FdI (52%) ma ancor di più del M5S (60%). Solo tra gli elettori del Pd domina nettamente la logica europeista (58%)
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- Secondo gli intervistati, a livello europeo sono le forze europeiste quelle che tutelano meglio gli interessi nazionali (38%, rispetto al 26% dell’opzione “sovranista”); in controtendenza gli elettori dei partiti di governo, che con forza sostengono siano i partiti sovranisti a fare meglio gli interessi dell’Italia
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- Un dato questo che si conferma anche nel giudizio sull’operato del governo a livello europeo, molto vicino a quello nazionale (nuovamente 37% dei giudizi positivi)
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- Dopo oltre vent’anni, il bilancio che gli italiani danno dell’introduzione dell’euro è negativo: la maggioranza assoluta (52%) dichiara che passare dalla lira all’euro abbia portato prevalentemente degli svantaggi, contro un 39% che invece valuta la cosa come positiva
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Quorum/YouTrend per Sky TG24
- Solo tra gli elettori del Pd (65%) il saldo dell’esperienza euro è da ritenersi positivo. Per il 36% di chi vota FdI la decisione di passare all’euro è stata “svantaggiosa con qualche vantaggio”, mentre il 42% degli elettori degli altri partiti di centrodestra opta per “vantaggiosa con qualche svantaggio”. Il giudizio più negativo è quello di chi vota M5S: il 31% ha scelto “solamente svantaggiosa”
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Quorum/YouTrend per Sky TG24
- Evidente poi il gap generazionale tra chi di fatto ha conosciuto solo l’euro (under 35) e gli altri: i primi sono l’unica fascia d’età tra cui c’è un saldo positivo tra vantaggi (45%) e svantaggi (38%), e anche - non avendo evidentemente un parametro di confronto - quelli che meno si esprimono (17% di non so)
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Quorum/YouTrend per Sky TG24
- Un’affermazione secca dei “remainer” tra tutte le categorie, che prevale anche tra i partiti di governo: la maggioranza assoluta degli elettori di FdI voterebbe per rimanere nell’euro. Più equilibrata la questione tra i partiti alleati, dove l’elettorato leghista gradirebbe in maggioranza l’uscita dell’euro, compensata dagli elettori di FI
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- Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 23 e il 26 Aprile 2024 su un campione di 803 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagate per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%