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La Russa: "Vannacci ha detto una sciocchezza, Meloni si candida alle Europee"

Politica
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Il presidente del Senato è intervenuto durante la kermesse di Fratelli d'Italia a Pescara commentando le parole del generale Vannacci. La seconda carica dello Stato ha poi annunciato la candidatura alle Europee della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Grazie Giorgia che ti candidi", ha detto

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"Buon per lui che non ha un bambino portatore di handicap, altrimenti capirebbe di aver detto una sciocchezza". Così il presidente del Senato Ignazio La Russa ha commentato le parole di Roberto Vannacci, durante la kermesse di FdI a Pescara, invitando però a non criminalizzare il generale. La seconda carica dello Stato ha poi annunciato la candidatura alle Europee della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "L'importante è la chiarezza. Se Meloni dicesse votatemi che magari poi ci vado in Ue, sarebbe inaccettabile. Ma Meloni dice 'il mio è un modo per testare il consenso dell'Italia nei confronti miei e del mio governo'. E allora trovo che sia molto meglio di mille sondaggi". Poi ha concluso: "Grazie Giorgia che ti candidi".

La Russa: “Al premierato avrei preferito una repubblica presidenziale”

La Russa ha poi affrontato il tema del premierato definendolo "meno invasivo di quello che a me sarebbe piaciuto di più", ovvero "una repubblica presidenziale con l'elezione diretta del presidente della Repubblica". Poi ha aggiunto: "Mi permetto di rendere omaggio a un grande presidente della Repubblica, una persona diritta e giusta, con le sue idee non sempre coincidenti" con le mie "anzi, ma una persona che stimo e rispetto, oggi a maggior ragione".

Il caso Scurati

"Non è più bello che non ci sia nessuna egemonia?" ha detto il presidente del Senato rispondendo a Bianca Berlinguer che sottolinea come l'egemonia culturale si conquisti sul campo. "Noi pensiamo che piano piano c'è la speranza che non ci siano porte aprioristicamente chiuse per chi non fa parte di un certo modo di pensare". "Nessuno vuole cacciare nessuno, neanche Scurati", ha aggiunto La Russa, il quale ha precisato che avrebbe mandato in onda il monologo, ma senza dare allo scrittore "neanche una lira". "Già fa un sacco di soldi parlando di Mussolini, c'è bisogno che lo aiutiamo anche noi? Mi aspetto una trilogia su Stalin, prima o poi", ha concluso.  

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Le riforme

La riforma costituzionale è una priorità "per me da sempre", ha dichiarato La Russa. "Chi oggi è al governo ha cercato di pensare una riforma costituzionale che non contraddicesse quello che noi abbiamo messo nel programma, cioè che sia il popolo a decidere chi comandare e non i giochi di palazzo. Allo stesso tempo ha cercato una soluzione meno sgradita a chi non è d'accordo con la democrazia diretta. Proposta molto importante. È un tentativo di andare incontro all'opposizione". Poi ha aggiunto:"L'opposizione non ce l'ha con noi" quando si dice il contrario "Ce l'ha con i padri costituenti che volevano la Repubblica presidenziale".

Il tema dell'autonomia

"Credo che bisogna fare dei passi avanti, sono 100 anni forse di più che il Sud non riesce a eliminare il gap nei confronti del Nord. E' possibile che lavorare su un'autonomia che metta tutti in gara per fare meglio aiuti il Sud. Io non lo so se ci riusciremo so che fino ad ora tutti gli altri tentativi sono falliti". Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa alla kermesse di FdI a Pescara.

"Premierato e autonomia: vediamo come finisce - ha aggiunto -, spero finisca molto bene se finisce molto male avremmo fatto la metà di quello che avete fatto finora. Confidiamo che sia un modo per riequilibrare le differenze tra nord e sud vedremo. L' autonomia non tocca la Costituzione, è una legge ordinaria, se non funziona un'altra legge ordinaria la aggiusterà ma al momento confidiamo che sia un modo per riequilibrare le differenze tra nord e sud vedremo".  

La Russa: “Se si intende un 'no' deciso alla dittatura, allora sono antifascista”

"Mi sono stufato di dover ripetere le stesso cose, l'hanno scorso fui invitato da Vespa, e mi fece una domanda. Ho portato una copia del discorso, e ho fatto delle copie per i giornalisti". Lo ha detto La Russa, leggendo anche una parte delle risposte che diede un anno fa intervistato da Vespa: "Se si intende un 'no' deciso alla dittatura e un no deciso al nostalgismo, certamente mi potete definire antifascista". Invece "l'antifascismo militante degli anni '70 è un'altra cosa..." ricorda La Russa, citando le riposte date un anno fa. "Lo devo dire tutti i giorni?", aggiunge. "A chi farà questa domanda leggerò questa risposta. Se si acconteranno bene, se no.. si grattino".

La Russa: “Dittatura comunista più feroce di quella fascista”

"Le parole volano, i fatti rimangono. Nessuno dice mai che 12 anni fa, sono andato a portare una corona di fiori da solo al monumento ai caduti al cimitero maggiore di Milano e mi sono inchinato al ricordo di tutti i partigiani, anche di quelli che per l'Italia volevano una dittatura più feroce di quella fascista, quella comunista. Perché, comunque, la stragrande maggioranza di loro sono morti perché avevano un'idea e io rispetto chi è disposto a dare la vita per le sue idee". Così il presidente del Senato interpellato sulle parole del capo dello Stato sull'antifascismo. "Dopo, in forma privata - ha aggiunto -, andai al Campo Dieci, dove sono sepolti quelli della parte sbagliata, come dice una canzone di De Gregori", "perché anche loro erano morti credendo in un'idea. Poi non c'è equiparazione...", anche se Totò parlava della "livella".  

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La Russa: “Non mi pento del busto di Mussolini, era un regalo di mio padre”

"Non mi pento di aver tenuto in casa un'eredità di mio padre, un buston di Mussolini”, ha dichiarato La Russa. “Ce lo ha mia sorella ora. Poi a a casa ho Stalin, De Gasperi, non ho da pentirmi per averlo tenuto in casa...Che dovevo fare? Cestinare un regalo di mio padre? L'ho dato a mia sorella". Poi ha sottolineato: "Se ce n'è una che mi sono rimproverato, è la dichiarazione di via Rasella. Ho parlato di una banda militare, non era vero. Anche se in molti libri di storia c'era questo errore. Mi dovevo documentare meglio, ho chiesto scusa per questo errore. Su questo, ho da pentirmi".

 

L'omaggio a Berlinguer

Applausi e tutti in piedi alla kermesse di Fdi per Enrico Berlinguer promosso da Ignazio La Russa, intervistato sul palco di Pescara dalla figlia del leader del Pci Bianca. L'omaggio arriva dopo un botta e risposta tra il presidente del Senato e la giornalista: "Qui parlo solo io, Bianca Berlinguer, e non tiriamolo in ballo, parliamo di quello che mio padre ha fatto ma non di quello che avrebbe detto oggi", dice Bianca Berlinguer. Ma La Russa ribatte che "i cognomi non si cancellano, qualcuno vorrebbe che non esistesse la tradizione familiare, che la famiglia non contasse, ma per noi conta e in te noi onoriamo anche la figura di tuo padre". "Essere la figlia di Enrico Berlinguer - dice la giornalista - la considero una fortuna, un dono che la vita mi ha concesso e che purtroppo è terminato troppo presto perché papà è morto a 62 anni appena compiuti, quando ne avevo 24, mia sorella 22, mio fratello 21 e la mia ultima sorella 13, la nostra vita per la maggior parte è trascorsa senza papà". A queste parole è scattato l'applauso della platea e la standing ovation: "Questo applauso e questa standing ovation cui mi unisco - chiude l'omaggio La Russa - è la coerente continuazione dell'omaggio che il capo della destra rese a Enrico Berlinguer nel giorno della sua scomparsa", quando il leader del Msi Giorgio Almirante partecipò ai funerali.  

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La Russa: “Salis? Non nutro simpatia”

Sulla candidatura di Ilaria Salis "non posso discutere le ragioni della decisione. Benché per quella ragazza non nutra simpatia, ho avuto umana solidarietà per il padre di questa ragazza gli ho dato un consiglio, che non ha potuto seguire e non gli faccio una colpa: meno politicizzate questa vicenda più speranze ci sono che torni a casa", ha detto la seconda carica dello Stato. Ma quando dovevano decidere sui "domiciliari c'erano cinque esponenti di sinistra in prima fila, forse volevano che fosse respinta quella richiesta", ha aggiunto. Poi ha ribadito che l'insegnante milanese "ha diritto a un processo equo e giusto. Se poi ritiene che ci possa essere una scappatoia con le elezioni....scelta lecita e libera, ma non credo che serva moltissimo all'esito processuale", ha concluso.

La sicurezza sul lavoro

Sui social "In occasione della Giornata internazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro è doveroso rivolgere un pensiero alle tante troppe vite spezzate che si sono registrate anche quest'anno sul posto di lavoro. Un dato ancora tristemente alto per cui è necessario un impegno costante e proficuo da parte di tutte le istituzioni ma anche da imprese ed aziende.Teniamo alta l'attenzione su questo importante tema e rimaniamo vigili con l'obiettivo di ridurre al minimo le tragedie sul lavoro". Lo ha scritto sui social il presidente del Senato in occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza e della Salute sul Lavoro.

La Russa: “Fermare i focolai nelle Università prima che siano incendi”

"Mettiamo finalmente una parola di pacificazione su tanti giovani che persero la vita", negli anni di piombo. Lo ha detto ancora La Russa rimarcando l'esistenza oggi di "qualche segnale brutto, di intolleranza nelle università" con la "caccia all'ebreo". "Vedo chi ci prova a far tornare (quel clima, ndr)". Oggi, a differenza "degli anni '70", "da molte forze politiche c'è un alt a questo modo di concepire il contrasto, soprattutto dal presidente della Repubblica. Ma - aggiunge - c'è nelle università un piccolo focolaio che potrebbe diventare un incendio. Fermiamolo finché siamo in tempo".  

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Solidarietà di Mattarella a La Russa

Il capo dello Stato Sergio Mattarella questa mattina ha telefonato al presidente del Senato dopo il caso della foto postata a testa in giù. A riferirlo è stata Bianca Berlinguer nel corso della kermesse di FdI. "Ho detto: 'Presidente non sono questi i problemi ma grazie del tuo meraviglioso pensiero, della tua solidarietà'", ha riferito La Russa durante l'intervista.  

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