La Russa: “Premierato riporta poteri del Colle a testo Costituzione". Insorge opposizione

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Scontro politico sulle parole del presidente del Senato che, durante la cerimonia di auguri di fine anno con la stampa parlamentare, ha detto che la riforma sul premierato “lascerebbe” al presidente della Repubblica “i compiti che i padri costituenti vollero”.  Duri gli attacchi delle opposizioni

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È polemica dopo le parole del presidente del Senato La Russa che, durante la cerimonia di auguri di fine anno con la stampa parlamentare, ha detto che la riforma sul premierato “lascerebbe” al presidente della Repubblica “i compiti che i padri costituenti vollero”, ridimensionando quelli che i capi dello Stato nel tempo “hanno dovuto meritoriamente allargare per supplire alle carenze della politica”, anche se “non strettamente previsti dalla Costituzione”. Immediate sono arrivate le reazioni delle opposizioni: “Ha gettato la maschera: il vero obiettivo della riforma è ridurre gli attuali poteri del presidente della Repubblica”. “Totale rispetto per Mattarella, tanto ovvio quanto conclamato”, replica il presidente del Senato in una nota.

I poteri del Colle

A scatenare l'ira delle minoranze è stato soprattutto il passaggio sul Quirinale. Secondo La Russa, infatti, "i poteri costituzionali del Presidente della Repubblica non verranno intaccati" dalla riforma, nel senso che "nessuno degli articoli" che li riguardano verrà modificato. Al tempo stesso però, il presidente del Senato, ha aggiunto: “c'è una Costituzione materiale ormai che attribuisce" al Capo dello Stato "poteri più grandi di quelli che originariamente la Carta prevedeva e un'elezione diretta del presidente del Consiglio potrebbe ridimensionare l'utilizzo costante di questi ulteriori poteri, ridimensionarli ma non eliminarli".

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La nota

"Sarebbe un atto di salute per la nostra Costituzione – ha osservato ancora - non un atto di debolezza, perché lascerebbe ai presidenti della Repubblica quei compiti che i padri costituenti vollero in larga parte e che i presidenti hanno dovuto meritoriamente allargare nel tempo per supplire alle carenze della politica, tra le quali quella della necessità della politica di difendersi dalla durata troppo breve dei governi". La Russa si è poi difeso, in una nota, riportando parola per parola quanto detto e spiegando di dimenticare "sempre che quando si parla di riforme bisogna stare attenti a chi non capisce per analfabetismo costituzionale o a chi fa finta di non capire per inveterata malafede". Quindi, ha ribadito il suo "totale rispetto" verso Mattarella che "è tanto ovvio quanto conclamato".

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