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Salvini: "Non ce l'ho con Macron, ma l'Europa non mandi i suoi soldati al massacro"

Politica
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Dopo il duro attacco di ieri al presidente francese, il vicepremier è tornato a parlare alla Scuola di formazione politica della Lega: "Questo 2024 può essere un anno di rinascimento se cambiano l'Ue a giugno e gli Stati Uniti a novembre. Dai venti di guerra si vedrà la pace". E poi, sulle proteste degli agricoltori: "Li ringrazio perché hanno portato l'Ue ad arrendersi e a calarsi le brache"

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Matteo Salvini è tornato a parlare dopo l'attacco al presidente francese Emmanuel Macron. "Non ce l'ho con lui - ha precisato -, ma un'Europa che parla di mandare i suoi soldati al massacro fuori dai confini è contro i principi della Comunità europea", quando invece "dovremmo lavorare per difenderci dai terroristi islamici". Il ministro dei Trasporti è intervenuto nell'ultima giornata della Scuola di formazione politica della Lega, al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi a Roma. "Quando nel 2024 parli di mandare soldati al massacro, smentisci la parola stessa per cui è stata fondata la Comunità europea. E non parlo di Unione: parlo di Comunità, proprio perché le parole sono importanti", ha detto il segretario leghista. "Questo 2024 può essere un anno di rinascimento: se cambia l'Ue a giugno e gli Stati Uniti a novembre, dai venti di guerra si vedrà la pace", ha aggiunto, sostenendo che "il governo andrà avanti per tutti e cinque gli anni. E se lavoreremo bene, come per gli affitti, faremo cinque più cinque".

"La convention sovranista? Facciamo parte di una squadra"

"Io ringrazio gli agricoltori e i trattori, perché hanno portato l'Ue ad arrendersi e a calarsi le brache", ha affermato Salvini. La riunione dei sovranisti europei voluta dalla Lega a Roma - nella quale il vicepremier ha attaccato Macron - "ha dato l'idea che facciamo parte di una squadra. A volte hai la sensazione che hai contro il mondo, ma poi quando esci ti rendi conto che ci sono altri che hanno un'idea di mondo che assomiglia alla tua, perché il rischio è vivere in un microcosmo per cui ti consumi e arrivi a fine giornata stanco, magari incazzato e non vedi l'uscita", ha detto il leader della Lega. Poi una battuta: "Per autotutela non ho letto i giornali, ma ho visto che la Ferrari ha vinto. Buon segno. È l'unico rosso che ci piace".

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L'attacco di ieri a Macron

Ieri, dal palco della convention Winds of Change dei sovranisti europei, Salvini aveva attaccato così Macron: "Con le sue parole rappresenta un pericolo per il nostro Paese e per questo Continente. I problemi non sono la mamma e il papà, ma i guerrafondai come lui. Non voglio lasciare ai miei figli un Continente pronto a entrare nella Terza guerra mondiale. Se la scelta è tra l'Europa guerrafondaia di Macron e quella pacifica di Le Pen, io sto tutta la vita con l'Europa di Le Pen".

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Marine Le Pen contro Giorgia Meloni

Non solo Salvini: sono stati diversi gli interventi alla convention romana del gruppo sovranista europeo "Identità e democrazia", che ha lanciato la corsa della Lega alle elezioni continentali. La sferzata più dura è arrivata dal video-collegamento di Marine Le Pen, che non si trovava in Italia perché "impegnata con la campagna elettorale". La politica francese si è rivolta direttamente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: "Sosterrà o no un secondo mandato di von der Leyen? Io credo di sì. Così contribuirà ad aggravare le politiche di cui tanto soffrono i popoli d'Europa". Le Pen ha anche chiesto alla premier di "dire la verità agli italiani" e di anticipare all'elettorato le sue intenzioni. Infine ha incalzato: "Salvini è l'unico candidato, a destra, che si opporrà con tutta l'energia a von der Leyen e alla sua politica catastrofica". Dal palco, il leader della Lega ha accolto le parole di Le Pen: "Marine chiede all'Italia se con i voti italiani saranno disposti a sostenere un bis di questa Commissione. Io lo dico serenamente: gli elettori che scelgono la Lega non sceglieranno mai un secondo mandato con Von der Leyen e con i socialisti".

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Gli altri interventi

Da sottolineare, tra gli altri interventi, quello di André Ventura, il leader del partito portoghese Chega: "Ma perché sostenere Meloni, se possiamo sostenere Salvini?", si  è chiesto. Ma il vicepremier, sugli equilibri di maggioranza, ha rassicurato: "Ci sono punti di vista diversi, ma il governo andrà avanti fino al 2027". E poi ha ribadito di aver trovato in Meloni "un'amica". Al repubblicano americano Vivek Ramaswamy, cha aveva invitato "a dire sempre la verità", il leader della Lega ha risposto così: "Quante crisi di governo se potessimo dire tutti i giorni la verità... Non mi riferisco al governo italiano". Dagli Usa, l'ex candidato alle Primarie repubblicane ha poi individuato un filo rosso tra la compagine trumpiana e i sovranisti europei. E Salvini, in risposta, ha augurato "in bocca al lupo agli amici repubblicani" per le elezioni di novembre, invitando gli americani a votare per "chi sceglie la pace". Assenti alla convention i tedeschi di Afd.

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