Consiglio europeo, Meloni: "Sulla difesa Ue resta il nodo delle risorse"

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Seconda e ultima giornata del vertice dei 27 a Bruxelles. In arrivo dazi sull’import agricolo di prodotti della Russia. Accordo per destinare 3 miliardi di asset russi congelati all'acquisto di armi per l'Ucraina. Richiesta di “una pausa umanitaria immediata” a Gaza 

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Si è chiuso oggi a Bruxelles il vertice del Consiglio europeo, una due giorni in cui i leader dei 27 hanno discusso di Ucraina, Gaza, migrazioni, difesa europea e agricoltura. Proprio su questo ultimo tema si è concentrato il dibattito di oggi (QUALI SONO GLI STATI UE), arrivando a inserire nelle conclusioni la proroga degli aiuti di Stato. La premier Giorgia Meloni - sottolineando che "questo riferimento è entrato nelle conclusioni grazie a nostro impulso" - ha parlato della "crisi sistemica" del settore: "Abbiamo bisogno di adattare la Politica agricola comune, non possiamo gravare i nostri agricoltori di regole insostenibili e di burocrazia insostenibile". Su come costruire un nuovo sistema di difesa europea: "Resta il nodo delle risorse". Tra i punti principali del summit anche l'accordo per destinare 3 miliardi di asset russi congelati all'acquisto di armi per l'Ucraina e la richiesta di “una pausa umanitaria immediata” a Gaza.

Meloni: "Sulla difesa Ue resta il nodo delle risorse"

"Sono favorevole a rafforzare l'industria della difesa ma dobbiamo fare i conti con le risorse a disposizione", ha detto Meloni. Tra le ipotesi, quella che riguarda la Bei (Banca europea per gli investimenti) "trova molto consenso ma è un dibattito in divenire", ha aggiunto. Le posizioni in Europa restano quindi distanti. Una delle ipotesi è quella di procedere con eurobond, ma in molti - tra cui la Germania di Olaf Scholz - sono in disaccordo.

Migranti, Meloni: "Risultati importanti, concentrarsi su dimensione esterna"

Sulla migrazione "negli ultimi mesi abbiamo ottenuto molti importanti risultati con un approccio pragmatico e serio, sul quale cui abbiamo piano piano e sempre di più portato i nostri partner ad ascoltarci", ha evidenziato Meloni. La strategia italiana, ha aggiunto, "non è più concentrata sulla distribuzione all'interno dei confini europei di migranti che entrano in Europa attraverso le reti di trafficanti, ma concentrando l'attenzione sulla dimensione esterna e collaborando con i Paesi d'origine e di transito".

PARIS, FRANCE - MARCH 01: City workers clear the road in front of the Arc de Triomphe on the Champs-Elysees after a protest by the French farmers' union in Paris, France on March 1, 2024. (Photo by Mustafa Yalçn/Anadolu via Getty Images)

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Meloni: "Non condivido auguri di Orban a Putin"

La premier ha poi commentato i complimenti del premier ungherese Viktor Orban al presidente russo Putin per la vittoria alle elezioni: "Non condivido quella lettera e quegli auguri, conosce la mia posizione". 

I dazi sull'agricoltura russa

E proprio guardando alla Russia, l’Europa vuole introdurre dazi all'import dei prodotti agricoli, grano in testa, per colpire il Cremlino e rispondere ai malumori degli agricoltori europei. Oggi la Commissione europea ha formalizzato la proposta dei dazi maggiorati sulle importazioni di cereali, semi oleosi e prodotti agricoli derivati provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia. I dazi, evidenzia il vicepresidente dell'esecutivo Ue, Valdis Dombrovskis, "renderanno le importazioni di questi prodotti commercialmente inattuabili". A seconda del prodotto specifico, i dazi imposti aumenteranno a 95 euro per tonnellata o avranno un valore del 50%.

L'agricoltura ucraina

Intanto, si lavora anche sulle derrate alimentari provenienti dall’Ucraina. Nell'accordo raggiunto dalle istituzioni Ue, ora al vaglio degli ambasciatori, si prevede di ampliare l'elenco dei prodotti importati dall'Ucraina considerati "sensibili" (pollame, uova, zucchero, avena, mais, semole e miele) e di ridurre i tempi di attivazione delle salvaguardie automatiche (da 21 a 14 giorni), al fine di tutelare gli agricoltori europei. Francia e Polonia chiedono però limiti più stringenti. Nel giugno del 2022, l'Ue aveva deciso di eliminare i dazi doganali sui prodotti agricoli dall'Ucraina come parte del suo sostegno a Kiev nella guerra di aggressione russa. L'ingresso dei cereali ucraina a dazio zero ha però portato a una destabilizzazione dei mercati soprattutto nei Paesi dell'Est limitrofi, alle prese con un crollo dei prezzi, alimentando le proteste dei trattori. A gennaio Bruxelles ha proposto di rinnovare le misure commerciali a sostegno di Kiev, introducendo però tutele per il settore agroalimentare Ue, rispondendo ai malumori in particolare di Ungheria, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania. 

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Cosa è successo ieri

I 27 leader europei hanno concluso ieri il primo giorno di vertice a Bruxelles confermando i pronostici della vigilia, approvando quindi le conclusioni sul capitolo Ucraina (con l'invito a "fare presto" sull'uso degli asset russi per armare Kiev), difesa e sicurezza, allargamento (sì all'apertura dei negoziati con la Bosnia) e il Medio Oriente (sollecitando Israele a non peggiorare la situazione con l'eventuale operazione di terra a Rafah). "Abbiamo riaffermato l'unità dell'Europa", ha riassunto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, mentre la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha reso noto che con l'intesa sugli asset si potrebbero avere a disposizione per quest'anno tre miliardi di euro da spendere per l'acquisito di equipaggiamenti militari da fornire a Kiev ed il primo miliardo di euro potrebbe essere disponibile per essere speso già a luglio se "saremo veloci a prendere le necessarie decisioni". Per quanto riguarda la difesa Michel assicura "un cambiamento di paradigma del progetto europeo", che era fondato sulla cooperazione e la prosperità, mentre la difesa "era affidata alle competenze nazionali". "Abbiamo deciso di rafforzare il pilastro europeo". L’Ue, si legge nelle conclusioni "s'impegna ad aumentare la propria preparazione e le proprie capacità di difesa per soddisfare le proprie esigenze e ambizioni nel contesto delle crescenti minacce e sfide alla sicurezza, riducendo le sue dipendenze strategiche e aumentando le sue capacità”.

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I fondi

Qualche divisione resta sui fondi. I leader sono "divisi" sulla possibilità degli eurobond per sostenere le spese per la difesa, ha certificato il premier belga Alexander De Croo, presidente di turno dell'Ue. Interpellato su quali fossero i Paesi contrari - e se fra loro vi fossero Germania e Olanda - De Croo ha risposto che tra i 27 vi è la "classica contrapposizione", tra frugali e chi invece chiede solidarietà. "Non ho la sfera di cristallo" per sapere come andrà, ha osservato il premier belga aggiungendo che "in passato, in relazione a necessità inevitabili, le posizioni sono cambiate". Von der Leyen ha poi presentato una proposta per inserire dei dazi sull'import dei cereali russi, così da ridurre le entrare per il Cremlino e impedire l'ingresso nel mercato europeo del grano rubato all'Ucraina.

Allargamento e Medioriente

L'apertura dei negoziati con la Bosnia - che deve però prima rispettare le necessarie condizioni - viene definita poi come "storica" dall'Italia, che ha sempre sostenuto Sarajevo nel suo percorso di avvicinamento a Bruxelles. L'Ue è riuscita ad aggiornare anche la sua posizione su Gaza, riuscendo a mettere nero su bianco il termine "tregua", che dovrà seguire alla "pausa umanitaria immediata". Le conclusioni ricordano le atrocità commesse da Hamas e il diritto alla difesa di Israele ma intimano a Tel Aviv di non procedere con l'operazione di terra e a permettere l'ingressi di aiuti massicci. "Gaza è sull'orlo della carestia", ha detto von der Leyen. Il Consiglio europeo, poi, ha fatto sua la proposta dell'Italia sui migranti ed ha invitato la Commissione europea a proseguire nel rafforzamento di tutti gli strumenti a disposizione dell'Ue per contrastare efficacemente la tratta e il traffico di esseri umani.

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