Patto Stabilità, Meloni alla Camera: “Partita ancora aperta perché l'Italia è seria”

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A Montecitorio le comunicazioni della premier in vista del prossimo Consiglio Ue. ”Situazione eccezionale, anche governance deve esserlo”, dice Meloni. Sul Patto di Stabilità: "A Bruxelles tutti riconoscono che la posizione italiana è sostenuta da una politica di bilancio seria". La presidente del Consiglio rivendica: "Italia nazione virtuosa, spread sotto controllo. Nonostante macigno Superbonus abbiamo carte in regola. Risultati straordinari sul Pnrr". In serata ok dell'Aula alla risoluzione di maggioranza

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Si sono tenute oggi pomeriggio nell'Aula della Camera le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio Ue. "Se nonostante una trattativa difficilissima la partita" sul Patto di Stabilità "è ancora aperta e l'accordo finale posticipato" a una nuova riunione Ecofin dopo il Consiglio Ue è "perché a Bruxelles tutti riconoscono che la posizione italiana è sostenuta da una politica di bilancio seria che anche oggi voglio rivendicare”, ha detto Meloni, che ha parlato tra i ministri dell'Economia e degli Esteri, Giancarlo Giorgetti ed Antonio Tajani. I banchi del governo e l'Emiciclo erano al completo. Dopo l'intervento, Meloni si è recata in Senato a consegnare il testo del proprio discorso. La seduta è quindi ripresa a Montecitorio con il dibattito. Meloni ha quindi potuto replicare. Una volta presentate le risoluzioni si sono svolte le dichiarazioni di voto e la votazione. L'Aula della Camera ha dato il via libera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni di Meloni. I voti a favore sono stati 181, 100 i contrari e 13 gli astenuti (i deputati di Iv e Azione).

Meloni: “Ue lasci agli Stati questioni prossime ai cittadini”

"L'Italia sta partecipando attivamente al dibattito sulla definizione dell'agenda strategica da adottare il prossimo giugno, ovviamente non faremo mancare il nostro contributo e il focus italiano sarà concentrato sulle priorità: pensiamo che una Ue così ampia deva concentrare il suo lavoro sui grandi temi su cui gli Stati non possono competere da soli, lasciando agli Stati le questioni più prossime alla vita dei cittadini nel rispetto della sussidiarietà”, dice Meloni, secondo cui nella trattativa sul Patto di stabilità l'Italia ha avuto un "approccio costruttivo e pragmatico, che consentisse finalmente di bilanciare l'elemento della solidità dei bilanci nazionali e sostenibilità dei loro debiti pubblici, con l'imprescindibile elemento della crescita e del sostegno agli investimenti. Non è stato così fino ad oggi, non possiamo permetterci che continui ad essere così da domani”. "Non possiamo non esprimere la soddisfazione per il fatto che, secondo l'ultima bozza di accordo" sul Patto di stabilità "la traiettoria di aggiustamento del rapporto deficit/Pil (attualmente prevista allo 0,5% annuo) dovrà tenere conto nel triennio 2025-2027 degli interessi maturati sul debito contratto per gli investimenti effettuati sulla doppia transizione verde, sulla transazione digitale e sulla difesa. È un riconoscimento importante non soltanto pratico - ha spiegato la premier -, che ci consentirà di alleggerire l'impatto della traiettoria di riduzione del deficit rispetto alle manovre di bilancio dei prossimi anni, ma è anche un grande riconoscimento di principio. Grazie all'Italia si afferma un principio di coerenza tra le politiche dell'Unione e le regole di bilancio che devono consentire all'Unione di attuare quelle politiche".

Meloni: risultati straordinari sul Pnrr

"Il prossimo Consiglio europeo del 13 e 14 dicembre arriva al termine di un anno decisamente complesso che ha visto l'Unione europea fronteggiare sfide e minacce esterne che ne hanno inevitabilmente condizionato l'agenda e con cui dovremo continuare a confrontarci”, ha detto Meloni. ”Grazie all'impegno del governo e del ministro Fitto abbiamo registrato risultati straordinari, sulla rimodulazione e l'attuazione del Pnrr, che oggi ci vengono riconosciuti. Non avrebbe senso continuare a definire politiche sempre più ambiziose e regole di bilancio che limitano gli investimenti necessari a realizzarli. Lavoriamo perché questo principio venga affermato stabilmente, non solo per gli anni della messa a terra dei Pnrr". 

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Meloni: Italia nazione virtuosa, spread sotto controllo

"L'Italia è una nazione virtuosa, lo testimonia l'avanzo primario, lo dimostra il sistema pensionistico fra i più equilibrati d'Europa. Il tutto accompagnato da dati macroeconomico stabili, soddisfacenti, da un mercato del lavoro che sta registrando dati record, da una borsa che dal 2023 sta facendo registrare la maggiore performance d'Europa, dallo spread sotto controllo”, ha proseguito la presidente del Consiglio. "L'Italia eredita il Superbonus" che è “un macigno sui conti" ma "si presenta con le carte in regola".

”Situazione eccezionale, anche governance deve esserlo”

L'Italia “non vuole spendere senza freni e sperperare senza controllo" ma la situazione "deve considerarsi" ancora "eccezionale e necessita di una governance eccezionale”, ha detto Meloni. “Siamo fieri di guidare, con l'Austria, un gruppo di Paesi amici dei Balcani occidentali, per questo sosteniamo il piano di crescita. Il tutto condizionato da un processo di riforme".

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Meloni: Ucraina ha già vinto, ha reso impossibile conquista

"Penso che l'Ucraina abbia già vinto questa guerra perché ha reso impossibile la conquista dell'intero territorio" grazie a "un incredibile coraggio e amor di patria e al sostegno dei liberi popoli occidentali che non si sono rassegnati a un futuro in mano a despoti e tiranni”, ha detto Meloni aggiungendo che "rivedere il bilancio pluriennale solo per reperire le risorse per l'Ucraina, senza pensare alle conseguenze della guerra, non aiuterebbe nemmeno l'Ucraina perché" peserebbe su "una opinione pubblica europea già provata dal conflitto”. "Quello che si apre sarà un Consiglio europeo rilevante perché i capi di Stato e di Governo saranno chiamati ad assumere decisioni di forte valenza geopolitica per l'Europa di oggi e di domani".

“Allargamento Ue porta alla sfida dei processi decisionali”

"È evidente come l'allargamento" dell'Ue "porti con sé nuove sfide. Dovremo lavorare con un aggiornamento delle politiche agricole e di coesione. E si dovranno valutare" gli effetti "sul bilancio e sull'efficacia dei processi decisionali”, ha detto la presidente del Consiglio. "Il governo sostiene con convinzione la raccomandazione della Commissione europea di aprire i negoziati di adesione con Ucraina e Moldova, e e condividiamo la raccomandazione a conferire lo status di candidato alla Georgia. L'Italia sostiene fermamente il cammino europeo della Bosnia Erzegovina: concedere lo status di candidato ha già portato progressi, e potrà farne di più dentro lo status negoziale piuttosto che fuori”.

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Meloni: imperativo sostenere Anp, essenziale post guerra

"Una delle nostre priorità è evitare che l'Autorità nazionale palestinese indebolisca ulteriormente perché" sarà "essenziale nel periodo post-bellico. È imperativo rafforzare il nostro sostegno all'Anp, e la migliore risposta" è un "nuovo impulso politico alla soluzione due Stati”, ha detto Meloni. “Dobbiamo garantire un orizzonte politico solido al popolo palestinese, insieme alla sicurezza per Israele: e ribadisco che l'Europa in questo può e deve svolgere un ruolo da protagonista”. La premier ha aggiunto che “dobbiamo continuare a garantire la massima sicurezza alle comunità ebraiche minacciate da un'ondata montante di antisemitismo. Non ci faremo trovare impreparati, difenderemo la nostra libertà, democrazie e civiltà".

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Meloni: per alcuni di sinistra aiutare l'Italia è una colpa

Sul protocollo Italia Albania "dispiace che molte delle voci stonate siano arrivate dall'Italia, dove da più parti si è attaccato Rama per aver aiutato l'Italia. Dispiace e colpisce che si sia paventata una espulsione del primo ministro albanese dal Pse, evidentemente per alcuni italiani di sinistra aiutare l'Italia è una colpa", ha detto la premier Giorgia Meloni alla Camera. Il patto "sta suscitando concreto interesse, con buona pace di chi in patria come in Ue vuole solo affossare ogni tentativo. Continuino pure a distruggere che noi continueremo a costruire e gli italiani continueranno a vedere la differenza"

"Nel patto con Tirana pieno rispetto del diritto"

"L'accordo con Tirana è destinato a diventare un importante strumento per combattere i trafficanti per permettere l'ingresso sul territorio europeo solo a coloro che hanno dirtito alla protezione intranzionale. C'è un costante dialogo con la commissione" europea "sull'accordo per sostanziare l'impegno al pieno rispetto del diritto dell'Ue, nazionale e internazionale", ha detto Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista della riunione del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre.

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Le repliche di Meloni

Dopo il dibattito sulle comunicazioni, la premier ha replicato. “Quelle di Orban" sull'Ucraina "sono posizioni che conosco bene, come si sa le mie posizioni sono differenti e le porto avanti, non so quanto sulle posizioni del collega Orban incida anche una rigidità della Commissione Ue dimostrata verso l'Ungheria, che non è la stessa dimostrata verso altri Paesi. Farò quello che posso per consentire che si facciano passi in avanti". Poi rispondendo alla dem Lia Quartapelle ha detto: "Mi ha molto colpito che si sia fatto riferimento al grande gesto da statista del mio predecessore Mario Draghi e la foto in treno verso Kiev con Macron e Scholz. Per alcuni la politica estera è stata farsi foto con Francia e Germania quando non si portava a casa niente. L'Europa non è a tre ma a 27, bisogna parlare con tutti: io parlo con la Germania, la Francia e pure con l'Ungheria, questo è fare bene il mio mestiere”. Meloni ha precisato che questa frase non era "un attacco a Draghi ma al Partito democratico che come al solito pensa che tutto il lavoro che il presidente del Consiglio Draghi ha fatto si riassuma nella fotografia con Francia e Germania". Infine ha difeso le posizioni del governo: "Austerità? Non so se si fa riferimento al fatto che abbiamo smesso di buttare i fondi dei contribuenti dalla finestra con superbonus, reddito di cittadinanza, monopattini. Quello non lo facciamo, siamo stati votati per smettere, era quello che gli italiani chiedevano ed è la ragione per cui non vi hanno confermato al governo".

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, incontra a Palazzo Chigi Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, Roma, 15 giugno 2023./// Italian Prime Minister Giorgia Meloni meets with Elon MUsk, founder of Tesla and SpaceX, at Chigi Palace in Rome, Italy, 15 June 2023.
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“Con il superbonus profitti record per le banche”

"Più del 30% delle decine di miliardi di euro spesi per il superbonus sono finiti a banche e intermediari finanziari, che anche per questo hanno realizzato profitti record”, ha detto la premier replicando al deputato M5s Riccardo Ricciardi. "Per non parlare delle frodi clamorose, solo nelle ultime settimane ne sono state scoperte per quasi un miliardo, risorse tolte a sanità, trasporti, famiglie e tutto quello che poteva essere più utile - ha aggiunto -. Qualcuno prima o poi, più che dare consigli agli altri dovrebbe fare i conti con la propria coscienza. Chissà se prima o poi si vorrà fare luce su questa questione”.

Meloni: sul Mes Conte si impegnò col favore delle tenebre

"Chi ha dato il consenso alla ratifica" del Mes "che oggi impegna anche noi? Lo ha fatto il governo Conte, senza mandato parlamentare e lo ha fatto un giorno dopo essersi dimesso, quando era in carica solo per gli affari correnti, dando mandato a un ambasciatore con un mandato firmato dal ministro Di Maio, senza mandato parlamentare, senza averne potere, senza averlo detto agli italiani, con il favore delle tenebre”, ha detto Meloni, nelle repliche al dibattito alla Camera. "Ribadisco che la questione" del Mes "va affrontata avendo chiaro il quadro di insieme: penso che anche chi è favorevole alla ratifica e all'utilizzo - e non sarà mai questa la mia posizione - non sta facendo un favore all'Italia. Continuo a ritenere che il mandato ricevuto dal Parlamento a non aprire prima" dell'esito della trattativa sul Patto di Stabilità questo capitolo resti valida e "intendo seguire la volontà del Parlamento".

Riccardo Molinari lascia Palazzo Chigi al termine della riunione sulla legge Bilancio tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i capigruppo di maggioranza, Roma, 29 Novembre 2022. ANSA/GIUSEPPE LAMI

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