Superbonus, il Mef: "Nessuna proroga". Per ora no a ipotesi di una Sal straordinaria
Sul tavolo del governo sembrava esserci un emendamento alla legge di Bilancio 2024 per introdurre un altro Stato di avanzamento dei lavori (in aggiunta a quelli intermedi). Ma diversi esponenti della maggiroranza, tra cui il ministro Giorgetti, hanno detto che il tema non è in discussione. Il Mef in una nota ha smentito "qualsiasi ipotesi di proroga del Superbonus"
- Nelle ultime ore il governo sta continuando a limare la Manovra prima della sua presentazione in Aula. Tra gli emendamenti che l'esecutivo sta depositando entro la scadenza di oggi, oltre a quello sui costi del Ponte sullo Stretto, sembrava potesse esserci spazio per uno sui lavori legati al Superbonus 110%. Ma così non sarà
- Non è prevista alcuna proroga della misura. "Il Ministero dell'Economia e delle Finanze esclude (e smentisce) qualsiasi ipotesi di proroga del Superbonus circolata in queste ore e pubblicata da alcuni organi di stampa", si legge in una nota del Mef. Il ministro dell'Economia Giorgetti ha ribadito: "Niente proroga del Superbonus". Più possibilista il vicepremier e segretario di FI Antonio Tajani: "Secondo me è una cosa che va fatta, continueremo a parlarne, c'è anche il Milleproroghe"
- A chiarire la natura dell'emendamento era stato il relatore della Manovra Guido Liris di Fratelli d'Italia (in foto). Sul Superbonus si studiava una modifica "non in termini di proroga, ma di Sal (Stato di avanzamento lavori) straordinaria" al 31 dicembre 2023. Ma cosa significa?
- In sostanza, l'emendamento che non sarebbe stato oneroso "fissa la possibilità di arrivare ai primi 10 giorni di gennaio 2024 con tutta la documentazione per salvaguardare l'agevolazione sui lavori fatti entro fine anno", ha spiegato Liris. Si tratta di un provvedimento "utile per il completamento dei lavori", ha aggiunto
- Come scrive Il Messaggero, sul tavolo del governo ci sarebbe stata una Sal (Stato di avanzamento lavori) "straordinaria" che i condomini potranno presentare il 31 dicembre per coprire con il bonus del 110% tutte le lavorazioni effettuate nel 2023, comprese quelle degli ultimi due mesi dell'anno (che sono maggiormente a rischio)
- Le attuali regole del Superbonus prevedono che le fatture possano essere presentate allo sconto tramite due Sal intermedie - che devono coprire ciascuna, come minimo, il 30% dei lavori - e una Sal a saldo finale. Ma se un condominio non raggiunge queste percentuali, rischia di perdere la possibilità di scontare le fatture con il 110% pur avendo effettuato alcuni lavori nel 2023
- È proprio qui che entra in gioco la Sal straordinaria, che servirebbe appunto a coprire tutti i lavori effettuati nel 2023. Come scrive Il Messaggero, potrebbe inoltre esserci anche una norma "anti-contenzioso" che "darebbe la possibilità nel 2024 di beneficiare del bonus al 70%, anche se il condominio non versa il suo 30%"
- Sempre secondo il quotidiano romano, la Sal straordinaria non consentirebbe l'apertura di nuovi cantieri, ma la possibilità di poterne chiudere qualcuno. I condomini che hanno avviato i lavori contando sul bonus al 110%, con il calare dell'agevolazione nel 2024 potrebbero trovarsi nella condizione di doversi auto-finanziare l'intervento, e quindi potrebbero preferire la chiusura del cantiere
- Anche il relatore della Manovra e capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio, Dario Damiani, aveva parlato nelle scorse ore dell'ipotesi di una Sal straordinaria: "Penso che qualcosa per chiudere qualche stato di avanzamento di cantieri in maniera non onerosa" possa esserci, "ma vediamo cosa dice il governo"
- Mentre il Superbonus calerà al 70%, gli altri incentivi per l'edilizia (ossia bonus ristrutturazioni, ecobonus, bonus verde e bonus barriere architettoniche) sono già finanziati almeno per un altro anno e quindi proseguiranno anche nel 2024