Bonus caldaia 2023, di quali agevolazioni si può beneficiare per acquisto e sostituzione
Aumenta di nuovo la bolletta del gas: +12% a ottobre. Per limitare l’impatto dei rincari si può pensare di cambiare la vecchia caldaia di casa con un modello più efficiente. Esistono diversi modi per farlo, utili anche per chi invece deve ancora montarne una. Dall'Ecobonus al Superbonus: ecco cosa serve sapere
- Aumenta di nuovo la bolletta del gas: +12% a ottobre (sul mercato tutelato), secondo i calcoli diffusi da Arera pochi giorni fa. A pesare sui costi è stata la risalita del prezzo del gas naturale (+7,9% rispetto a settembre), insieme alle spese di stoccaggio per la stagione invernale. Per limitare l’impatto dei rincari si può pensare di cambiare la vecchia caldaia di casa con un modello più efficiente. Esistono diversi incentivi per farlo, utili anche per chi invece deve ancora montarne una
- Spesso si sente parlare genericamente di bonus caldaia. In realtà non esiste un incentivo chiamato così. Ci si riferisce invece a un insieme di agevolazioni e detrazioni che, tra le altre cose, permettono anche di ottenere uno sconto su una nuova caldaia
- La caldaia può essere sostituita usufruendo ad esempio del Superbonus al 90%. Ci sono però alcune condizioni da rispettare. Innanzitutto, l’immobile su cui si interviene con i lavori in generale deve aumentare di almeno 2 classi di efficienza energetica, o comunque seguire un progetto mirato all’incremento di efficienza energetica. La nuova caldaia deve poi essere almeno di classe A e a condensazione
- La sostituzione della caldaia non è però abbastanza per rientrare nel beneficio, perché da sola non riesce a far avanzare l'immobile di due classi energetiche. Deve quindi accompagnarsi ad altri interventi, come il cappotto termico e la sostituzione degli infissi
- In generale, i bonus caldaia rientrano nel più ampio gruppo degli Ecobonus: fino al 31 dicembre 2024 si può fare richiesta del bonus se si sostituisce il vecchio impianto di riscaldamento. Sono però previste detrazioni di importo diverso a seconda dell’intervento complessivo
- La detrazione è del 50% nel caso in cui sostituisca, anche parzialmente, un impianto di climatizzazione invernale con impianto dotato di caldaie a condensazione, di classe A o superiore. Il limite massimo di spesa è di 30mila euro. L'importo si recupera poi come detrazione nella dichiarazione dei redditi (in dieci quote annuali, tutte dello stesso importo)
- Altrimenti si arriva fino al 65% se, oltre alla sostituzione, vengono installati anche strumenti evoluti di termoregolazione o domotica. La modalità di fruizione del bonus rimane la stessa dell'agevolazione al 50%
- Per poter richiedere la detrazione per la caldaia nell’ambito dell’Ecobonus non è fissato un limite di Isee. Le spese, tra cui anche quelle di smontaggio e montaggio, devono però essere documentate in modo che i pagamenti siano tracciabili. A fare domanda possono essere sia il proprietario dell’immobile sia chi ha un diritto reale su di esso (come chi ci vive in affitto). In ogni caso, i lavori effettuati vanno comunicati all’Enea
- Le spese per una nuova caldaia possono poi rientrare nel bonus ristrutturazioni. In questo caso, la detrazione per l’acquisto dell’impianto non può superare il 50%. La si può ottenere anche senza sistema evoluto di termoregolazione e la si può abbinare al bonus mobili, se si acquistano altri mobili ed elettrodomestici nel contesto di una ristrutturazione. La caldaia deve però essere almeno di classe A. Il limite di spesa è di 96mila euro
- A tutto questo si aggiunge anche il Conto Termico. La detrazione fiscale qua arriva di nuovo fino al 65% della spesa sostenuta da chi sostituisce impianti di climatizzazione invernali già esistenti con nuovi impianti a pompa di calore. Copre poi l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e la sostituzione di scaldacqua elettrici con impianti a pompa di calore