A Sky 20 anni il ministro dell'Istruzione traccia la rotta del suo operato per riportare al centro della scuola il rispetto: "Chi insulta un compagno per il colore della pelle o l'orientamento sessuale dovrà studiare e capire perché ha sbagliato. Nei casi gravi, saranno obbligatori i lavori socialmente utili". Spazio alla riforma degli istituti tecnici e alla valorizzazione del talento dei giovani
Ridare autorevolezza ai docenti, a partire da una maggiore importanza per il voto in condotta. Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara traccia la linea del suo operato nell'intervista a Sky 20 anni. "Sono convinto che la cultura del rispetto e della regola debba innervare tutta la scuola e tutta la società - dice il ministro - Bisogna dare valore al voto di condotta e cambiare la sospensione, che oggi significa stare a casa. Non è giusto che ci sia meno scuola. Ci deve essere più scuola" (SKY 2O ANNI, LA TERZA GIORNATA - GLI OSPITI - IL PROGRAMMA).
"Voto in condotta sarà importante"
"Chi insulta un compagno per il colore della pelle o l'orientamento sessuale- sottolinea Valditara - dovrà studiare e capire perché ha sbagliato, facendo ad esempio una tesina per dimostrare che ha capito. Laddove il comportamento errato sia invece considerato molto rilevante, lì saranno obbligatorie le attività di cittadinanza solidale, facendo attività utili verso l’altro. Per esempio il lavoro nelle mense per i poveri, ospedali, case di riposo. Il voto in condotta sarà importante". Un meccanismo che, unito ad altri provvedimenti, punta a ridare centralità e autorevolezza alla figura del docente: "Abbiamo messo a disposizione dei docenti l’avvocatura dello Stato, le assicurazioni sul lavoro; anche il voto di condotta è un mezzo per ridare autorevolezza agli occhi degli studenti, e poi le regole all’uso dei cellulari nelle classi, ma anche gli stipendi per i docenti Tante azioni insieme per ridare autorevolezza al docente".
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"Solidarietà al docente aggredito a Bari"
Il ministro ha espresso di nuovo la sua solidarietà alla preside e al docente aggredito a Bari da uno studente: "Il problema è molto ampio, ed è quello di riportare la cultura del rispetto nelle scuole. La scuola deve essere il momento per far partire una rivoluzione morale, civile e culturale. Nella scuola si coltiva la bellezza della persona degli studenti, al centro dell’azione dei docenti. Dalla scuola bisogna ripartire”.
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"Motivare e scovare i talenti dei ragazzi"
Per dare una svolta sul tema della scuola, secondo Valditara occorre "valorizzare le potenzialità che ogni ragazzo ha dentro di sé. Ogni ragazzo è come una lucerna, pronta per essere accesa. Anche ragazzi che sembravano destinati a marginalità sociale, hanno trovato una strada di riscatto e di lavoro. La risposta più importante a dispersione e bullismo è quella di motivare e scovare i talenti di ogni ragazzo. Per questo abbiamo inserito il docente tutor e il docente orientatore. Anche chi ha difficoltà in diverse materie sarà aiutato a recuperare, così come chi è più avanti sarà aiutato a potenziare le sue conoscenze. Poi c’è anche l’aspetto della sanzione, ma prima di tutto c’è la personalizzazione, in quella che definisco scuola costituzionale. La vera rivoluzione è quella di mettere al centro la persona dello studente, valorizzandola”.
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Riforma degli istituti professionali per intercettare il mondo del lavoro
Sulla nuova riforma degli istituti professionali, Valditara spiega: "Noi abbiamo un problema tra la domanda del mondo dell’impresa e l’offerta della nostra scuola. Unioncamere stima un milione e ottocentomila posti di lavoro non coperti a causa di questo gap. Si tratta di un crimine nei confronti dei ragazzi. Una riforma degli istituti tecnici-professionali punta a risolvere questo problema. E non deve esserci più un modello piramidale scolastico, come accaduto finora, dove sul fondo ci sono questi istituti tecnici. Vanno valorizzati, la riforma punta a questo".
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Il ministro ha espresso la sua "commozione per la perdita di vite umane, tra cui bambini, nell’incidente di Mestre. Una tragedia che ci tocca e ci fa pensare a quanti morti tutti i giorni si registino sulle strade italiane. Per questo avremo una campagna per la sicurezza stradale nelle scuole. Serve la consapevolezza e il rispetto della sicurezza altrui quando ci si mette al volante”.