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Meloni al congresso di Azione: "Io sto con l'Italia, difendo unità dell'Occidente". VIDEO

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Meloni a congresso Azione: difendo unità occidente
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Meloni a congresso Azione: difendo unità occidente
00:02:31 min

La presidente del Consiglio è intervenuta al congresso di Azione a Roma. Ha toccato diversi argomenti: dai motivi della sua presenza all'evento, alla posizione dell'Italia sui temi internazionali. Sui dazi: "Non si deve agire per impulso". E accusa: "Travisata mia intervista al Financial Times"

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta al congresso nazionale di Azione, in corso a Roma. La premier, invitata dal leader Carlo Calenda, ha toccato diversi argomenti: dai motivi della sua presenza all'evento, alla posizione dell'Italia sui temi internazionali.

“Sto sempre con Italia, suo ruolo è anche difendere unità Occidente”

Meloni ha parlato anche delle reazioni alla sua intervista al Financial Times, sostenendo di essere stata travisata. “Sono molto stupita dall’interpretazione della mia intervista al Ft: ‘È scandaloso, Meloni dichiara di stare con Trump contro l'Europa'. Ma non è quello che ho detto. Ho detto che sto sempre con l'Italia, che l'Italia sta in Europa e il suo ruolo deve essere anche quello di difendere l'unità dell'Occidente", ha detto la premier dal palco del congresso di Azione. "Voglio ringraziare Ursula von der Leyen, che fa una intervista per ribadire la posizione: penso che sia nella mia responsabilità fare quello che posso per difendere o ricostruire se necessario questa unità", ha aggiunto. Sulle relazioni con gli Stati Uniti, poi, ha sottolineato: "Ci sono divergenze" con gli Usa, "a partire dai dazi, ma non si deve agire per impulso. Serve agire in modo ragionato cercando di raggiungere un punto di equilibrio".

“Senza difesa si vuole Ue come comunità hippie”

Riguardo all’alleanza con gli Usa e alla difesa dell’Europa, poi, ha detto ancora: "Sento leader in Italia che invocano la rottura con gli Stati Uniti, Schlein dice che non possono essere nostri alleati. E ci sono altri leader che al contempo sostengono la linea che l'Europa non debba spendere risorse per la propria sicurezza. Non capisco: la proposta è rompere ogni forma di alleanza con gli Usa ma chiedere loro di occuparsi lo stesso della nostra sicurezza oppure è che l'Europa diventi una grande comunità hippie demilitarizzata che spera nella buona fede delle altre potenze straniere?”.

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Meloni: “Nessuna intenzione di sostituire alleati”

Aprendo il suo intervento, subito dopo quello di Calenda, Meloni ha spiegato il motivo per il quale ha accettato di intervenire al congresso di Azione. “Abbiamo fatto un po' discutere con questa presenza, ho letto cose divertenti, bizzarre", che "vengo qui per dare segnali agli alleati che sarei pronta a sostituirli" o "la teoria secondo la quale volevo concedermi una scorribanda tra i moderati, ma ora devo dire che dopo l'intervento di Carlo Calenda porterò io un po' di moderazione", ha detto la premier. Ha poi sottolineato: "In Italia si passa direttamente dalla criminalizzazione dell'avversario a fare un governo insieme", che "non è mai stata la mia cifra". E ancora: "La ragione vera perché sono qui è molto più banale e profonda. Perché vengo da una storia politica di una comunità che ha fatto del confronto con le idee anche più distanti la sua cifra senza che il confronto potesse mai mettere in discussione l'identità, la politica in democrazia si fonda su questo".

“Azione si confronta nel merito delle cose”

Meloni ha poi aggiunto: "La democrazia dell'alternanza nel mio mondo non si fonda su una diversità antropologica, ma banalmente su idee diverse. Ma se su quelle idee non sono disponibili a confrontarsi, per i cittadini non sarà possibile capire quali siano le più convincenti". E ancora: "Da quelle idee possono perfino emergere soluzioni diverse, anche migliori, e si possono individuare priorità condivise. Questa è una caratteristica che voglio riconoscere ad Azione, una forza politica che si confronta nel merito delle cose, guardando al risultato anziché al posizionamento politico".

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“Obiettivo riforme consegnare un'Italia migliore”

Un passaggio anche sulle riforme in Italia. "Penso che sia fondamentale dare a questa nazione un sistema politico stabile, rimettere in capo ai cittadini la scelta su chi debba governare, come fa la riforma del premierato. Liberare i giudici dai condizionamenti delle correnti politicizzate, come fa la riforma della giustizia. Eliminare le disparità che esistono tra i cittadini che vivono in regioni diverse, come fa la riforma dell'autonomia, soprattutto con l'individuazione dei Lep”, ha detto Meloni. “Alla fine – ha aggiunto – l'obiettivo di tutto questo dal mio punto di vista è sempre lo stesso: cercare di consegnare un'Italia migliore di quella che noi abbiamo ereditato, più consapevole del suo ruolo globale, che torni a indicare la rotta, consapevole che può ancora stupire il mondo". Poi, citando Ernst Friedrich Schumacher, ha detto ancora: "Parlare di futuro è utile, ma soltanto se ti spinge ad agire adesso".

Contesto economico “fa tremare le vene dei polsi”

Nell'economia italiana, ha precisato ancora Meloni, "non tutto va bene, so bene che il contesto in cui ci muoviamo fa tremare le vene dei polsi, è tutto troppo complesso e imprevedibile e dobbiamo essere preparati a molti scenari diversi. Credo che le priorità individuate siano giuste e che avevamo ragione quando dicevamo che l'Italia ha bisogno di un governo con un strategia di medio lungo periodo". Poi ha aggiunto: "Lo Spread" è a "120 punti in meno di quando ci siamo insediati, il successo dell'emissione dei titoli pubblici Btp a 15 anni, 133 miliardi di richieste; tutti elementi che mostrano la solidità della nostra economia. Fieri di aver fatto emissioni di titoli di Stato per i piccoli risparmiatori italiani perché è importante mettere il nostro debito nelle mani dei risparmiatori". Su Stellantis, invece, ha spiegato: “Stellantis ha di recente rinnovato alcuni impegni: sono certa che vigileremo insieme affinché vengano rispettati senza pregiudizi ma senza favoritismi, perché questo è l'approccio che una politica seria ha nei confronti delle imprese che operano in Italia". Infine, l’invito ad Azione: "Abbiamo avuto il coraggio di riaprire alcuni dossier spinosi per troppo tempo chiusi in un cassetto, come quello per garantire al sistema produttivo quel mix energetico per mantenerlo competitivo, trovo interessanti alcune delle proposte fatte da Azione e penso che si possa lavorare insieme". E ancora: lavorando sugli approvvigionamenti "questo governo ha aggiunto un altro tassello, che veniva ricordato anche da Carlo Calenda e so che è un impegno che condividete, che è quello di puntare sulla prospettiva dell'energia nucleare per avere energia pulita, sicura, illimitata".

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Calenda: “Con gli avversari si parla”

Prima di Meloni, sul palco del congresso di Azione ha parlato il leader Carlo Calenda. Già arrivando all’evento, Calenda aveva sottolineato: “Meloni è una nostra avversaria, ma con gli avversari si parla. Se dialogando si porta acqua allora dobbiamo chiudere il Parlamento, se il dialogo non serve a nulla in un momento in cui c'è la guerra in Medio Oriente, la guerra in Ucraina, una situazione drammatica economica che si sta abbattendo su di noi, se non serve a nulla dialogare chiudiamola questa democrazia". Poi, dal palco, ha ribadito: "Quale è l'apertura a destra? Ma come funziona questa democrazia, funziona che non si parla con un avversario perché è un nemico? Perché se funziona così l'abbiamo già persa la democrazia". Ha anche sottolineato che la sua è una "opposizione intransigente ma di merito, non credo che possa essere solamente nutrita da attacchi personali, non è all'altezza della storia". Rivolgendosi a Meloni, seduta in prima fila durante il suo intervento, ha aggiunto: "Sono contento di avere oggi qui la presidente del Consiglio, perché difendere l'Ucraina e mandare aiuti a Kiev stando al governo, signori, non è una cosa né popolare né facile e io voglio riconoscerla".

“Dazi Armageddon sull'economia mondiale”

Sugli Usa, Calenda ha dichiarato: "È chiaro che c'è un ruolo di governo che obbliga a tenere un filo, che però è rotto non per colpa nostra ma di una amministrazione che ha passato il guado tra democrazie e autocrazie e vuole andare di là: io sono un atlantista ma quello che Trump vuole fare è demolire l'Europa e predarla insieme a Putin. Se fossi al posto di Giorgia Meloni proverei a tenere questo rapporto fino all'ultimo, lo stanno facendo Macron e Starmer che lo chiamano tutti i giorni non ci inventiamo eccezionalismi italiani, tutti cercano gli Stati Uniti. A un certo punto bisognerà fare i conti con il fatto che ai bulli si risponde con la forza, ieri per la prima volta Trump ha chiamato ‘primo ministro’ il canadese" perché lui gli ha detto che il rapporto tra Usa e Canada era "finito". E sui dazi: "Se Trump mette i dazi che promette, il 2 aprile sarà un Armageddon sull'economia mondiale. Se quello che sta facendo è un bluff per non metterli, vedremo. Sta creando un grado di caos e instabilità che non ha precedenti nella storia. Non ha precedenti perché quando tu non sai cosa sarà, fermi tutti gli investimenti, fermi le esportazioni. Questo esercizio è un esercizio suicida per gli Stati Uniti e per l'economia occidentale".

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