
Sondaggio, italiani prudenti su intervento in Ucraina, divisi su spese militari
Secondo l’ultima rilevazione dell’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24, il 38% degli intervistati è contrario a qualsiasi invio di truppe. Poca la fiducia nei leader internazionali coinvolti: ne hanno molta/abbastanza il 28% per Zelensky, il 25% per Macron e il 20% per Trump. Sui dazi il 48% vorrebbe un rafforzamento dell’Europa, il 37% preferirebbe un compromesso per mantenere un rapporto con gli Usa. Nelle intenzioni di voto FdI rimane primo partito ma cala dell’1%, crescono leggermente Pd e M5S

UN INTERVENTO MILITARE IN UCRAINA
- Il 41% degli italiani è favorevole a un intervento militare in Ucraina solo nel caso di missione di pace dell’Onu, la cosiddetta “linea Tajani”. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24, che evidenzia come il 38% si sia espresso invece per il non interventismo tout court e il 10% per un invio di truppe con altri Stati della Nato

LE POSIZIONI FRA GLI ELETTORI
- Gli elettori del Pd sono i più interventisti in assoluto (il 23% considera opportuno inviare truppe in Ucraina anche solo sotto l’egida Nato, e non dell’Onu), mentre quelli della Lega sono per il 49% per il non intervento e per il 41% a favore dell’intervento Onu. La maggioranza degli elettori del M5S è contraria a un qualunque intervento militare in Ucraina che preveda l’invio di truppe (57%). La maggioranza di chi vota FdI (47%) opta per la missione Onu, così come per Forza Italia (67%) e Avs (62%)

ITALIANI DIVISI SULLE SPESE MILITARI
- Gli italiani si dividono invece equamente tra chi vuole aumentare le spese militari (43%) e chi no (43%). Il 4% è favorevole a un incremento fino al 5% del Pil come chiesto da Trump, il 14% fino al 2,5% del Pil come proposto dal Governo e il 25% fino al 2% come previsto dagli accordi della Nato. Un 18% ritiene che l’attuale 1,5% del Pil sia sufficiente, e un 25% pensa che le spese andrebbero diminuite

ELETTORI E SPESE MILITARI
- Sull’aumento delle spese militari spicca la contrarietà degli elettori del M5S (66%), mentre l’elettorato del Pd ha sul punto una comunanza di vedute (seppur prevalentemente puntando a coprire gli obblighi con la Nato - 44%) con FI e FdI. Più scettica la Lega (31%)

POCA FIDUCIA NEL LEADER INTERNAZIONALI
- In generale gli italiani non hanno molta fiducia nei leader stranieri coinvolti nel dibattito sull’Ucraina: ne hanno molta/abbastanza il 28% per Volodymyr Zelensky, il 25% per Emmanuel Macron e il 20% per Donald Trump. Le risposte poca/nessuna salgono rispettivamente al 64%, 65% e 75%

GLI ELETTORI E DONALD TRUMP
- Notevole la polarizzazione sulla fiducia nel presidente degli Stati Uniti Donald Trump: sostenuto dagli elettori di centrodestra, arrivando al 55% tra quelli della Lega, ma poco o per nulla apprezzato da tutti gli altri (98% Avs, 94% Pd e 85% M5S)

I DAZI
- Per quanto riguarda i dazi Usa, il 48% degli italiani ritiene che si debba rafforzare l’autonomia economica e militare dell’Europa. Il 37% pensa invece che si debba cercare un compromesso per mantenere saldo il legame con Washington

L’ATLANTISMO CHE DIVIDE
- Sull’approccio atlantista, in controtendenza con gli altri segmenti, gli elettori dei partiti di governo (65% FdI, 59% FI e 58% Lega) pensano che l’opzione migliore per l’Italia in questo contesto sia ricucire con gli Usa anziché rafforzare l’autonomia dell’Europa. In sintesi, per intenzioni di voto, con Trump si schiera il 62% degli elettori di centrodestra, contro di lui il 68% degli elettori del campo largo

INTENZIONI DI VOTO
- Guardando alla politica nazionale e alle intenzioni di voto, Fratelli d’Italia rimane primo partito ma cala dell’1%, tornando sotto la soglia del 29% superata un mese fa (28,2%) e redistribuendo i propri voti tra Lega, Forza Italia (9,0%, +0,2%) e Noi Moderati. Crescono leggermente il Pd (+0,3%), che torna sopra il 23%, e il M5S (11,6%, +0,2%)

INTENZIONI DI VOTO/2
- Salgono la Lega (8,5%, +0,5%) e Azione, che continua a oscillare attorno alla soglia del 3% (+0,1%). Calano Avs al 6% (-0,4%) e +Europa al 2,2% (-0,2%)

INTENZIONI DI VOTO/3
- Si registra un calo di Italia Viva di Renzi all’1,9% (-0,4%). Crescono invece Noi Moderati (0,9%, +0,2%) e altri partiti al 5,6% (+0,5%). Gli astenuti e gli indecisi sono al 40% (-3,8%)

LA FIDUCIA NEL GOVERNO
- In aumento i giudizi negativi sul Governo, che registra uno dei saldi peggiori dall’insediamento nel 2022: 37% di giudizi positivi con un -2% rispetto al 31 gennaio, 55% giudizi negativi (+3%)

LA FIDUCIA NEL LEADER POLITICI
- Questa flessione si aggancia al calo del gradimento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni (35%, -2%), che tuttavia continua a essere il politico più apprezzato dopo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (64%, -1%). Dietro la premier ci sono Antonio Tajani (28%, -1%) e Giuseppe Conte (28%, +1%)

LA FIDUCIA NEL LEADER POLITICI/2
- Elly Schlein registra un 25% (-1%). Seguono, Matteo Salvini al 18% (-1%), Carlo Calenda al 17% (-1%) e Matteo Renzi all’11% (-1%)

NOTA METODOLOGICA
- Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 6 e il 7 Marzo 2025 su un campione di 804 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagate per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%