Riforme, Meloni vede opposizioni: "Faremo proposta". Schlein: "Non è priorità"

©Ansa

La premier dopo la conclusione degli incontri: "Dialogo aperto, franco e collaborativo". M5S: "Non è arrivata condivisione". Poi Calenda: "Una collaborazione possobile c'è", ma non bisogna toccare il ruolo del Presidente della Repubblica. Infine il Pd, con la segretaria che chiarisce: "No a uomo o donna sola al comando"

1 nuovo post

In corso l'incontro del governo con la delegazione di Avs


Si sta tenendo, nella sala della Biblioteca della Camera, l'incontro sulle riforme tra il governo e la delegazione di Avs. Per l'allenza di Verdi e Sinistra sono presenti: Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e i capigruppo Luana Zanella e Peppe De Cristofaro.

- di Daniele Troilo

+Eu: con la riforma c'è il rischio di conflitto istituzionale

"L'elezione diretta del premier cozzerebbe con l'assetto costituzionale attuale". Lo ha detto alla Camera Benedetto della Vedova, di Più Europa, dopo l'incontro con la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, sulle riforme istituzionali. "Nella pratica sarebbe evidente un conflitto istituzionale, fra chi rivendica un mandato popolare e chi avesse una mandato parlamentare, come nel caso del presidente della Repubblica". 
- di Daniele Troilo

Magi: per Meloni stabilità solo con elezione diretta

"Ci sono 6 decreti legge pendenti e ne sono stati già approvati 16: vuol dire che il governo ha un'autostrada per dispiegare la sua azione. Semmai c'è da ridare un senso al parlamento. C'è stato chiesto, al di là del metodo, che cosa pensiamo delle dverse opzioni per la stabilità. Per lei equivale all'elezione diretta. Ecco noi crediamo che stabilità si può dare guardando a 4 articoli della Costituzione tedesca e rafforzando i poteri del premier, sulla nomina dei ministri e la sfiducia costruttiva. Per noi l'ipotesi del sindaco d'Italia è una sciocchezza, ci sarebbe un dualismo pericoloso tra premier e presidente della Repubblica", afferma il leader di +Europa, Riccardo Magi, dopo il confronto con il governo sulle riforme.
 
- di Daniele Troilo

Meloni: nessuna preclusione ma no a intenti dilatori

"Il famoso 'tutto cambia perché nulla cambi' non è accettabile, ma se ci sono strumenti che ci consentano di fare in tempi ragionevoli ciò che dobbiamo ci possiamo confrontare. Fermo restando che la sede propria esiste già, è il Parlamento, è la Commissione affari costituzionali, che questo lavoro fa e ha sempre fatto". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso dell'incontro con la delegazione M5S a proposito della proposta di una commissione ad hoc per le riforme. Sarà valutata, "credo si possa dialogare su tutto purché non ci siano intenti dilatori", ha ribadito la premier.
- di Daniele Troilo

In corso l'incontro del governo con +Europa


È in corso alla Camera il confronto sulle riforme tra governo e +Europa. Presenti Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova.
- di Daniele Troilo

Meloni: "Pronti a valutare una commissione ad hoc"


"Valuteremo anche la proposta che avete fatto sulla legge ad hoc relativa alla procedura delle riforme. Credo si possa dialogare su tutto purché non ci siano intenti dilatori". Così la premier Giorgia Meloni, a quanto si apprende, parlando dell'istituzione della commissione parlamentare ad hoc nel corso dell'incontro con la delegazione M5s. 

- di Daniele Troilo

Calenda: "Una collaborazione possibile c'è"


"Siamo disponibili a collaborare per l'ovvia ragione che anche noi condividiamo l'esigenza di avere maggiore stabilità dei governi e l'esigenza di avere una maggiore efficienza dell'apparato complessivo. Una collaborazione possibile per noi c'è", ha detto Calenda, dopo l'incontro del Terzo polo con Meloni. Ma ha avvertito: "Per noi la garanzia del Capo dello Stato è la linea rossa".

- di Daniele Troilo

Calenda, commissione ad hoc? Può essere uno strumento

"Può essere uno strumento. Mi aspetto che, su questo, il governo dica qualcosa non c'è per noi una pregiudiziale di metodo. Ci sono alcuni punto saldi che vorremmo capire se il governo condivide oppure no". Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda, fuori da Palazzo Montecitorio, rispondendo a chi gli chiedeva un'opinione sulla proposta di Giuseppe Conte di istituire una commissione ad hoc sulle riforme.
- di Daniele Troilo

Riprendono gli incontri

Dalle 15.15 sono ripresi gli incontri: fino alle 16.15 è previsto il confronto con la delegazione di Azione-Italia viva.
- di Daniele Troilo

Pausa per le consultazioni, si riprende alle 15.15

Breve pausa pranzo per le consultazioni sulle riforme, in corso a Montecitorio con la premier Giorgia Meloni e alcuni ministri.Dopo il confronto con il M5s e il gruppo delle Autonomie, alle 15.15 si riprenderà con la delegazione di Azione-Italia viva che dovrebbe essere formata da Carlo Calenda, Matteo Richetti, Raffaella Paita e Maria Elena Boschi. 
- di Daniele Troilo

Gruppo per le Autonomie: “Scettici sul presidenzialismo”

Dopo l’incontro con Meloni, hanno parlato anche gli esponenti del gruppo per le Autonomie e Componente Minoranze Linguistiche. "Condividiamo in pieno l'obiettivo di dare stabilità al sistema politico italiano, capiamo e siamo convinti che si deve trovare una soluzione per dare più stabilità. Se sia il premierato o come in Germania la sfiducia costruttiva si può discutere, l'unico punto su cui siamo scettici è il presidenzialismo", ha detto la presidente del gruppo per le Autonomie al Senato, Julia Unterberger. "L'Italia ha bisogno di una figura come Mattarella, che è un arbitro in certe situazioni di crisi. Toccare il presidente della Repubblica non possiamo sostenerlo, per il resto siamo aperti al confronto", ha aggiunto.
- di Daniele Troilo

“Disponibili al dialogo in una commissione parlamentare ad hoc”

"Siamo disponibili per quanto riguarda il metodo al dialogo in una commissione parlamentare costituita ad hoc, raccomandiamo questo percorso", ha detto ancora Conte dopo l’incontro con Meloni. E ancora: "Abbiamo invitato Meloni a mantenere una interlocuzione perché a colpi di maggioranza una ambizione di ridefinire in modo rivoluzionario l'assetto costituzionale non è assolutamente raccomandabile". "Abbiamo messo una premura sul tavolo, ci sembra una contraddizione perseguire un progetto di autonomia differenziata spinta e nello stesso tempo si mira a rafforzare le prerogative e i poteri dell'autorità centrale", ha precisato ancora il leader del M5S. E infine, ha spiegato che il Movimento ha portato al tavolo "11 proposte, su cambi di casacca e volte a promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini attraverso il rafforzamento dei referendum propositivi".
- di Daniele Troilo

Le parole di Conte dopo l’incontro con Meloni

Dopo l’incontro con Meloni, la delegazione del M5S guidata da Giuseppe Conte ha rilasciato qualche dichiarazione. "Abbiamo condiviso una diagnosi su alcune criticità, a partire dal problema dell'instabilità degli esecutivi, ma non è emersa una condivisione", ha detto l’ex premier. "Il tema – ha aggiunto – è che almeno da questo primo incontro non è arrivata una condivisione: siamo per soluzioni sensate e anche a un rafforzamento dei poteri del premier ma in un quadro equilibrato, che non mortifichi il modello parlamentare che è molto utile per l'inclusività e favorisce la soluzione dei conflitti. E ci sta molto a cuore la funzione del presidente della Repubblica che è di garanzia e serve alla coesione nazionale, ha un ruolo chiave".
- di Daniele Troilo

Finito l’incontro con le Autonomie e Componente Minoranze Linguistiche

Finito il secondo incontro del governo con le opposizioni: iniziato alle 14, è terminata la riunione con gli esponenti del gruppo per le Autonomie e Componente Minoranze Linguistiche.
- di Daniele Troilo

Meloni: “Aperti a dialogare insieme purché non ci siano atteggiamenti pregiudiziali”

La premier ha detto ancora: "Noi volutamente non possiamo arrivare qui con una norma scritta e con una scelta codificata perché prima voglio capire se c'è un margine per trovare una sintesi anche con le forze dell'opposizione, penso sia importante riuscire a fare una riforma del genere nel modo più condiviso possibile, ciò non vuol dire che se non è condivisa non si fa, penso che anche questo sia rispettare il mandato dei cittadini. Credo che qualsiasi regola si definisca, una regola uguale per tutti che deve avere una capacità di dialogo il più ampia possibile". "È l'inizio di un percorso, come vedete siamo estremamente aperti a dialogare insieme purché non ci siano atteggiamenti pregiudiziali, perché se uno dice 'no, voglio lasciare così' il dibattito si conclude facilmente. Se invece c'è una disponibilità in questo senso si comincia a parlare di quali possano essere fra queste le riforme migliori per il nostro ordinamento, il nostro sistema. Quale ritenete possa essere la forma migliore e piano piano si scende nei contenuti. Questo è un approccio del governo: vorrei cercare un dialogo, provare a vedere se ci sono punti di contatto”, ha aggiunto. E ancora: "Io non arrivo qui con la soluzione, voi sapete le proposte che abbiamo presentato quando eravamo all'opposizione. Ma a monte voglio provare a capire se siamo d'accordo con gli obiettivi, se siete d'accordo che insieme si debba provare a lavorare per costruire un sistema che garantisca rispetto della volontà popolare e stabilità di governo. Perché se siamo d'accordo su questi obiettivi le strade che noi possiamo intraprendere sono molte e io sono disposta anche rispetto a quelle che sono le mie convenzioni a immaginare schemi diversi che garantiscano questi obiettivi".
- di Daniele Troilo

I tre scenari illustrati da Meloni

"Quali sono gli scenari possibili? Ovviamente gli scenari possibili principali di cornice sono tre. Il sistema presidenziale che voi conoscete, presidenzialismo in senso stretto con elezione diretta del presidente della Repubblica, che è anche capo del governo; il semipresidenzialismo sul modello francese, quindi elezione diretta del presidente della Repubblica che nomina un capo del governo; oppure c'è l'opzione dell'elezione diretta del presidente del Consiglio che in questo caso mantiene in capo al Parlamento l'elezione del presidente della Repubblica, che mantiene il suo ruolo di personalità super-partes e di contrappeso. Queste sono le strade principali", ha detto Meloni al M5S.
- di Daniele Troilo

Le parole di Meloni durante l’incontro col M5S

Durante l’incontro col M5S, Meloni ha spiegato che è "importante che ci sia un collegamento il più possibile diretto fra le indicazioni di voto e il governo, un collegamento soprattutto con i programmi che i cittadini hanno votato”. "L'instabilità – ha aggiunto – è alla base di molti problemi che ha la nostra nazione, perché indebolisce inevitabilmente i governi, li ostacola, e ci indebolisce a livello internazionale. Il presidente Conte si rende conto, come me, del fatto che quando ci sono incontri internazionali gli interlocutori si pongono il problema di capire per quanto tempo tu sarai il loro interlocutore, cioè per quanto tempo sia utile ed efficace stringere rapporti e immaginare percorsi comuni. Anche perché ciò che accade da noi non accade in molte altri democrazie occidentali ed europee". "Nel periodo di venti anni in cui noi abbiamo avuto svariati governi, la Francia col sistema semipresidenziale ha avuto quattro capi di Governo, cioè quattro presidenti della Repubblica, e la Germania tre cancellieri", ha aggiunto. "Quando tu eleggi un partito, presumibilmente una coalizione, e un programma collegato, e ti ritrovi, ovviamente a norma della Costituzione, maggioranze sempre diverse da quelle che sono state votate, con programmi che a quel punto saltano, il vincolo tra rappresentante e rappresentato rischia di non essere più percepito, di venire meno, e credo che questo sia uno degli elementi che hanno allontanato i cittadini dalla partecipazione al voto", ha detto ancora la premier.
- di Daniele Troilo

In corso l'incontro con Gruppo per le Autonomie e Componente Minoranze Linguistiche

In corso ora l'incontro tra il governo e il Gruppo per le Autonomie e Componente Minoranze Linguistiche: iniziato alle 14, è in programma fino alle 14.45
- di Daniele Troilo

Finito l'incontro con il M5S

Finito l’incontro tra la delegazione del governo e il Movimento 5 Stelle.
- di Daniele Troilo

Conte: M5S contrario all'elezione diretta del presidente della Repubblica o del premier

Il leader dei 5 stelle Giuseppe Conte avrebbe espresso contrarietà, a nome del suo movimento, all'elezione diretta del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio: è quanto si apprende da fonti che hanno seguito il primo incontro di Giorgia Meloni con i partiti dell'opposizione sulle riforme.
- di Daniele Troilo

Politica: I più letti