
Riforme, oggi Meloni incontra le opposizioni. Le proposte e le posizioni dei partiti
Il governo incontra oggi i gruppi di minoranza per confrontarsi sul tema delle riforme, ma le proposte sembrano molto variegate: dal semi presidenzialismo al modello tedesco, dal premierato alla riforma della legge elettorale, passando per l'autonomia, ecco cosa ci sarà sul tavolo

Il giorno dell’incontro tra governo e opposizioni sui possibili cambiamenti alla Costituzione è arrivato. “Io voglio fare una riforma ampiamente condivisa ma la faccio perché ho avuto il mandato dagli italiani”, ha detto alla vigilia la premier Giorgia Meloni. “Basta con le legislature ostaggio di chi cambia casacca”, ha aggiunto. (In foto: Palazzo Chigi, sede del governo)
GUARDA IL VIDEO: Meloni: "Bene se condivise, ma io le riforme le faccio"
Il calendario degli incontri è serrato (e si svolgerà tutto a Montecitorio, nella biblioteca del presidente della Camera): dalle 12:30 alle 14 il Movimento 5 Stelle; dalle 14 alle 14.45 il gruppo per le Autonomie e Componente Minoranze Linguistiche; dalle 15.15 alle 16.15 Azione e Italia Viva; dalle 16.15 alle 16.45 +Europa; dalle 17.30 alle 18.30 Alleanza Verdi e Sinistra; infine, dalle 18.30 alle 19.45 ci sarà l’incontro con la delegazione del Partito democratico. (In foto: il Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica)
Riforme, strada in salita. Meloni: "Le voglio condivise ma ho il mandato per farle"
Le possibilità e le proposte dei partiti sono molte: dal semi presidenzialismo al modello tedesco, dal premierato alla riforma della legge elettorale, passando per l'autonomia. E le idee sono spesso divergenti: ecco quali sono le posizioni dei diversi gruppi che si presentano di fronte alla premier Giorgia Meloni e quelle dei partiti di maggioranza. (In foto: il Quirinale)
M5s, Giuseppe Conte: “Mancano condizioni per un'alleanza strutturale con il Pd”
FRATELLI D'ITALIA - Meloni si è spesso espressa a favore del presidenzialismo. Il "presidenzialismo" è citato nel programma di FdI per le scorse elezioni politiche: "Riforma presidenziale dello Stato al fine di assicurare la stabilità governativa e un rapporto diretto tra cittadini e chi guida il governo". Non è ancora chiaro se l’elezione diretta debba riguardare il presidente della Repubblica, sul modello francese, o del capo dell'esecutivo, come con i presidenti di Regione o i sindaci
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LEGA - Nel programma per le elezioni politiche del partito di Matteo Salvini, la proposta sull'autonomia, già in discussione al Senato, precede quella sulle riforme istituzionali: "Al presidenzialismo bisogna associare il massimo decentramento possibile", si legge. Il modello avanzato dalla Lega è quello "sperimentato in Francia con successo"

FORZA ITALIA - "Per l'Italia il premierato potrebbe essere una soluzione, la vedo più gradita tra le forze politiche", si è espresso di recente il coordinatore del partito e vicepremier Antonio Tajani. Il programma elettorale di Forza Italia, però, riporta l'elezione diretta del presidente della Repubblica. La posizione storica del partito è quella del modello francese

NOI MODERATI - "Sosteniamo l'elezione diretta del presidente del Consiglio, sul modello regionale, senza il doppio turno, prevedendo un rafforzamento dei poteri del Parlamento”, è la posizione espressa dal leader Maurizio Lupi

PD - I dem sono contrari a qualsiasi ipotesi di elezione diretta. Sono favorevoli, invece, a un rafforzamento dei poteri del premier. Il cancellierato, per il senatore Dario Parrini, consentirebbe di "razionalizzare la forma di governo parlamentare senza svuotare il ruolo del presidente della Repubblica". Del resto, "rafforzare e razionalizzare la forma di governo parlamentare" è un punto del programma Dem per le scorse elezioni politiche. Nello stesso documento si parla della necessità di introdurre la sfiducia costruttiva

M5S - I pentastellati hanno espresso la contrarietà a una riforma che vada verso il presidenzialismo all'americana o il semipresidenzialismo alla francese. Contrarietà ribadita anche in merito all'elezione diretta del presidente del Consiglio. Nel programma elettorale pentastellato, si propone l'introduzione della sfiducia costruttiva. Unita alla necessità "che al presidente del Consiglio venga attribuita la facoltà di proporre al presidente della Repubblica la revoca dei ministri". Di recente, Conte ha anche citato la "soluzione tedesca" per evitare crisi al buio

AZIONE E ITALIA VIVA - La proposta del gruppo Azione-Italia Viva sembra essere quella del “sindaco d’Italia”, cavallo di battaglia di Matteo Renzi, e del superamento del bicameralismo perfetto. "La nostra posizione è il rafforzamento del ruolo del presidente del Consiglio attraverso un'elezione, come quella che avviene negli enti locali, con doppio turno”, ha detto la capogruppo al Senato Raffaella Paita

ALLEANZA VERDI E SINISTRA - Nicola Fratoianni si è detto contrario a "misure che rafforzino l'esecutivo", allontanando qualsiasi ipotesi di modifica della Costituzione. "Non sosterremo mai operazioni che puntano al presidenzialismo", ha detto il leader dei Verdi Angelo Bonelli

PIÙ EUROPA - Il segretario Riccardo Magi ha detto no al "presidenzialismo purchessia", affermando la necessità dell'istituzione di un'Assemblea Costituente eletta ad hoc con un sistema proporzionale
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