
Sondaggio, Terzo Polo perde voti. 25 Aprile unisce, ma rischio ritorno fascismo divide
Da quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24, Azione e Italia Viva separate perdono (tanti) consensi. Tra gli altri temi, il 25 Aprile: questa festa continua a unire, ma sul ritorno del pericolo fascista nel nostro Paese l’opinione è spaccata. Per quanto riguarda l’immigrazione, gli intervistati ritengono che costruire muri non serva ma c’è una certa nostalgia dei Decreti sicurezza: il 43% vedrebbe con favore una versione aggiornata

Il 25 Aprile, l’emergenza migranti, il Terzo Polo. Sono questi i temi principali del sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24. È emerso che questa festa continua a unire gli italiani, ma sul pericolo di un ritorno del fascismo nel nostro Paese l’opinione è spaccata. Per quanto riguarda l’immigrazione, gli intervistati ritengono che costruire muri non serva ma c’è una certa nostalgia dei Decreti sicurezza. Infine, dalle intenzioni di voto emerge che Azione e Italia Viva separate perdono (tanti) consensi
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Partiamo dal 25 Aprile: continua a unire gli italiani, ma sul ritorno del fascismo l’opinione è spaccata. Alla domanda: “Mussolini ha fatto anche cose buone?”, il 56% degli intervistati ha detto di essere poco o per nulla d’accordo, mentre il 37% è molto o abbastanza d’accordo
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Il 68% degli intervistati pensa che la Resistenza, quindi i partigiani, abbia contribuito alla liberazione dell’Italia

Nonostante le polemiche ricorrenti da ormai un quarto di secolo, per il 60% degli italiani il 25 Aprile continua a essere una festa che unisce

Guardando agli schieramenti, gli elettori Pd per la quasi totalità condannano senza appello Mussolini, trovano che l’antifascismo sia tutt’altro che anacronistico, il movimento partigiano importante per la liberazione d’Italia, il 25 Aprile una festa che unisce. Anche per la maggioranza degli elettori FdI (55%) il 25 Aprile non è una festa divisiva. La “divisività” sembra essere legata all’età: tra gli under 35 questo percepito è più forte. Gli elettori FdI, a differenza di Pd e M5S, rigettano l’attualità dell’antifascismo e la presenza di un pericolo fascista

Passiamo al tema migranti. Il 62% degli intervistati ritiene che erigere muri, come stanno facendo diversi Paesi dell’est Europa, non sia una misura efficace per contrastare l’immigrazione

Il 54% non è d’accordo con la proposta del leader del Ppe Max Weber di finanziare i muri a livello di Unione Europea e quindi costruirli con fondi europei

Non c’è una posizione netta degli intervistati sulla decisione del governo di istituire un Commissario straordinario per l’emergenza migranti: per il 37% l’esecutivo ha fatto bene e per il 37% ha fatto male

Il 43% degli intervistati vedrebbe invece con favore una versione aggiornata dei “decreti sicurezza” voluti da Matteo Salvini, mentre un 39% non li vede di buon occhio

Non entusiasma, per quanto non ci sia contrarietà ferma, la proposta della segretaria del Pd Elly Schlein di potenziare i sistemi di accoglienza diffusa: secondo il 36% l’accoglienza diffusa è più efficace dei decreti sicurezza, secondo il 35% è meno efficace

Il 21% degli intervistati ritiene che si possa fare a meno degli immigrati per contrastare il calo della natalità e rendere più sostenibile il sistema previdenziale. Si tratta di una percentuale comunque maggiore di chi ritiene che basterebbe andare nella direzione di politiche più aperte all’integrazione per poter risolvere il problema (12%). Si può quindi dire che gli italiani, seppur con diverse gradazioni, ritengano che per mantenere la sostenibilità del sistema previdenziale si debba passare per l’integrazione

Concludiamo con le intenzioni di voto. Ciò che emerge è che il Terzo Polo diviso perde tanti consensi. Azione e Italia Viva perdono (sommati) quasi 2 punti percentuali rispetto al Terzo Polo sondato come unito una settimana fa (da 7,3% a 5,6%)

Per quanto riguarda la fiducia negli esponenti politici, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rimane in testa con il 65%, seguito da Giorgia Meloni al 40%. Rispetto a 7 giorni tutte le personalità registrano un calo, tranne Matteo Renzi (+1%). La settimana scorsa era stato il leader di Iv a pagare le spese del divorzio del Terzo Polo, ora è Calenda invece a scendere di percentuali analoghe (-3%)

Nota metodologica. Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 18 e il 20 aprile 2023 su un campione di 802 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,4% con un intervallo di confidenza del 95%
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