Costituzione e antifascismo, La Russa: "Contro di me falsità. Valuto azioni tutela"

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Il presidente del Senato: "Non sono io a dover rettificare alcunché ma chi non sa leggere le agenzie o vuole a tutti i costi polemizzare e offendere. Sto raccogliendo le dichiarazioni e i commenti vistosamente falsi, diversi dal legittimo dissenso, per valutare ogni opportuna azione"

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Il presidente del Senato Ignazio La Russa è tornato sulla polemica innescata dalle sue dichiarazioni su Costituzione, Antifascismo e Resistenza a pochi giorni dalle celebrazioni della Festa della Liberazione. "Resto allibito di fronte allo stravolgimento della verità sulle mie parole scambiate alla bouvette del Senato con due giornalisti di Ansa e Agi a cui si è accostato un giornalista di Repubblica”, ha spiegato l’inquilino di Palazzo Madama.

 

"Non devo rettificare nulla e chi vuole polemizzare e offendere"

“Le mie parole  - ha continuato La Russa - sono subito state riportate fedelmente dalle due agenzie che, riferendosi al voto non unitario appena concluso in Aula sulla mozione del centrodestra, erano testualmente queste: 'La parola antifascismo non c’è nella Costituzione', dando così ragione al senatore Lucio Malan. Aggiungevo, inoltre, di riconoscermi nei valori della Resistenza che sono espressi in positivo nella prima parte della Costituzione”. La seconda carica dello Stato ha quindi specificato: “Non sono quindi io a dover rettificare alcunché ma chi non sa leggere le agenzie o vuole a tutti i costi polemizzare e offendere. Sto raccogliendo le dichiarazioni e i commenti vistosamente falsi e offensivi, diversi dal legittimo dissenso, per valutare ogni opportuna azione a tutela della mia onorabilità". 

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Intanto il fondatore di Fratelli d'Italia ha fissato la sua agenda per la festa della Liberazione: martedì mattina sarà all'Altare della Patria. Poi il volo verso Praga, teatro di un doppio appuntamento: la visita al campo di concentramento di Theresienstadt e la deposizione di una corona al monumento di Jan Palach,lo studente protagonista della resistenza anti-sovietica che si diede fuoco, morendo, a piazza Venceslao, a Praga, per protestare contro l'invasione russa.

 

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