Ignazio La Russa, il 25 aprile in visita al campo di concentramento di Praga

Politica

In occasione della Festa della Liberazione, il presidente del Senato sarà alle 9 all'Altare della Patria. Alle 12.15 interverrà alla Riunione dei Presidenti dei Parlamenti dei Paesi Membri dell'Unione europea nella capitale ceca. A seguire, alle 15, la seconda carica dello Stato parteciperà alla commemorazione e deporrà una corona al Monumento di Jan Palach Piazza San Venceslao. Infine, alle 16.30 sarà al lager di Theresienstadt 

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Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il 25 aprile si recherà al campo di concentramento di Theresienstadt (Praga). La seconda carica dello Stato alla mattina si recherà all' Altare della Patria poi partirà alla volta della capitale della Repubblica Ceca per partecipare alla riunione dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi Membri dell'Unione europea (Praga) e poi alle 15 sarà alla commemorazione, con la deposizione di una corona al Monumento di Jan Palach in Piazza San Venceslao. 

La Russa: "Nella Costituzione non c'è l'antifascismo" 

In un colloquio con Repubblica pubblicato oggi, La Russa aveva annuncia: "Farò una cosa che metterà d'accordo tutti". Poi aveva affermato: "Nella Costituzione non c'è alcun riferimento all'antifascismo. Credo che ciò accadde sotto la spinta dei partiti moderati che non volevano fare questo regalo al Pci e all'Urss".  Il presidente del Senato ha aggiundo di "condividere appieno i valori della Resistenza, vista come superamento di una dittatura. Il problema è che di quei valori si sono appropriati il Pci e poi la sinistra. Questo è un fatto storico. E a questo mi sono sempre opposto". Alla domanda se è ancora possibile fare oggi una distinzione tra storia comune e lettura di parte, La Russa ha risponsto: "Nel leggere alcune posizioni dell'Anpi mi sembra di poter dire di sì. Guardi che pure la Destra, nella sua storia, ha candidato i partigiani. Quante inutili polemiche sulle mie frasi - prosegue - C'è stata una bufera quando ho ricordato la la nascita del Msi. Ai funerali di Almirante c'era pure il presidente della Repubblica". 

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"Lollobrigida non è un suprematista bianco"

Tornando sulla polemica rispetto alle sue frasi su via Rasella, ha soecificato: "Il fatto che io abbia sposato la svolta di Fiuggi parla di me. Che devo fare? Poi Fini è andato oltre, ma io credo comunque che quando ha definito il fascismo male assoluto parlasse delle leggi razziali. Qualsiasi cosa si dica o si faccia viene strumentalizzata - afferma ancora - E finiamo costretti sempre a inseguire la polemica. Allora rinuncio pure a fare commenti, come è accaduto in Israele. Se togliamo la fiamma dal simbolo di FdI, ci rinfacceranno il riferimento alla Nazione e poi ne troveranno altre. È una gara a cui non sento di partecipare". Su Lollobrigida e la 'sostituzione etnica' ha detto: "Ma pensa davvero che sia un suprematista bianco? Lui stesso ha detto che non sapeva quello che diceva, o meglio non conosceva la teoria complottista di Kalergi".

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