
L'ultimo progetto della misteriosa artista e attivista capitolina apparso raffigura un soldato che suona una tromba dalla quale esce la parola: "Dimissioni!". L'opera è un esplicito riferimento alle parole di Ignazio La Russa dei giorni scorsi sull'attentato avvenuto nella strada romana nel 1944

All'alba del 3 aprile, in via Rasella a Roma, è apparsa una nuova opera della Street Artist Laika, dal titolo "Dimissioni!", l'opera raffigura un soldato che rimanda al nazismo e suona un tromba dal quale esce la parola: "Dimissioni!"
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L'opera è una esplicita critica alle dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa, che pochi giorni fa ha definito gruppo di pensionati i membri della Bozen uccisi nell'attentato di via Rasella
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"È inammissibile - ha dichiarato l'artista - che la seconda carica dello Stato si permetta di fare affermazioni del genere: è un becero tentativo di revisionismo storico. Non è la prima volta, se pensiamo alle frase della premier Meloni sull'eccidio delle fosse Ardeatine"
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"Trasformare, a distanza di anni, dei militari del Polizeiregiment Bozen, quindi nazisti, in musicisti semi-pensionati è un insulto a tutte le vittime del nazifascismo. Non ricordo di aver letto di tromboni, violini e tamburi in quel di via Rasella. Ricordo invece le gesta eroiche dei partigiani contro l'invasore. Un presidente del Senato dovrebbe, come minimo, conoscere la storia del proprio paese" ha continuato Laika
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Laika (in foto) ha dedicato questa opera a Marisa Musu, partigiana, gappista, che quel 23 marzo del 1944 era presente in via Rasella

Laika in passato ha toccato diversi temi di attualità con le sue opere, come quando nel febbraio 2020, prima dello scoppio della pandemia, aveva rappresentato una donna asiatica che vestiva una mascherina e un camice bianco con la scritta: "C'è in giro un'epidemia di ignoranza... Dobbiamo proteggerci!"

Nel novembre 2021, Laika aveva realizzato in via del Conservatorio, l'opera: "Ogni tre giorni - if you were in my shoes", denunciando la violenza sulle donne e i femminicidi
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L'artista con le sue opere in questi anni ha manifestato anche il suo dissenso contro la mafia, il sostegno alle donne iraniane, oltre all'utilizzo della satira per colpire il Ministro Piantedosi e Berlusconi
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