Meloni: "Su via Rasella sgrammaticatura istituzionale. La Russa ha chiesto scusa"

Politica

La presidente del Consiglio, a margine della sua visita a Vinitaly, ha parlato delle parole del presidente del Senato a proposito dell'attentato partigiano contro i nazisti avvenuto a Roma 

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine dell'incontro coi giornalisti che ha avuto al Vinitaly a Verona, è ritornata sulla polemica di Via Rasella, spiegando che "è stata una sgrammaticatura istituzionale che La Russa ha risolto da solo". La premier ha aggiunto che il presidente del Senato "ha chiesto scusa, mi pare che la polemica sia chiusa. L'ha risolta lui". Sulla partecipazione dei ministri alle celebrazioni del 25 aprile, ha detto: "Non credo di doverglielo chiedere io".  "Queste - ha aggiunto - sono tutte sono valutazioni un po' curiose, che fate voi", riferendosi ai giornalisti.

La polemica sull'agguato partigiano contro i nazisti in Via Rasella

Nei giorni scorsi, dopo aver definito l' azione dei partigiani a Via Rasella "tra le meno gloriose della Resistenza" e una pagina "tutt'altro che nobile", spiefando che "furono uccisi" i componenti "di una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia su cittadini romani, antifascisti e non", La Russa aveva fatto diffondere una nota ufficiale di scuse. "Non so poi se effettivamente è errata la notizia, più volte pubblicata e da me presa per buona, che i riservisti altoatesini inquadrati nella polizia tedesca facessero anche parte della banda militare del corpo". Ma, in cauda venenum, rammenta che" molti anche di sinistra, sono stati assai critici". Da qui le scuse non a "prevenuti e malfidati", ma solo a chi "ha trovato motivi di sentirsi offeso". 

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Le critiche da opposizione, Anpi e comunità ebraica

Un dietrofront che non è però bastato a smorzare le critiche: il Pd e l'Anpi ne hanno chiesto più volte le dimissioni, bollando la seconda carica dello Stato come inadatta al ruolo. La Russa è stato 'escluso' dal palco dei partigiani che a Milano celebrerà il 25 aprile: dopo le sue ultime dichiarazioni, sgradite anche alla comunità ebraica, l'Anpi non ha invitato il presidente del Senato a parlare. Né lui né il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. L'ultimo a intervenire è stato il leader di Azione Carlo Calenda, che nel corso di un evento elettorale a Vicenza a sostegno del candidato sindaco del Pd, Giacomo Possamai. "La Russa io penso si debba dimettere: non ha le caratteristiche per fare il Presidente del Senato", ha attaccato. "Esiste il merito delle questioni e si può fare opposizione con civiltà: si capirà questa cosa prima o poi nel Paese dei guelfi e dei ghibellini?", ha precisato Calenda. Oggi pomeriggio alle 16 è in programma in Via Rasella un flash mob organizzato da Verdi e Sinistra Italiana di Roma e Lazio per chiedere le dimissioni del presidente del Senato La Russa e "per difendere la memoria della Resistenza di Roma che sfido' eroicamente l'occupazione nazifascista della citta".

Flavio Tosi durante una conferenza stampa nella sede di Forza Italia, Roma, 15 giugno 2022.  ANSA / ETTORE FERRARI

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