In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera in occasione dell'avvio del Festival du Livre di Parigi, dove l'Italia è ospite d'onore, il Capo dello Stato ha sottolineato che "l'Italia gode all'estero di una reputazione altissima, che investe il suo passato" ma anche "il suo presente"
"È bello pensare" che l'Italia non sia "solo il suo passato ma uno scrigno permanentemente arricchito" e che l'industria culturale sia "una forza trainante del nostro modello produttivo che permette di mettere in valore le creazioni dell'ingegno". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un'intervista al Corriere della Sera, in occasione dell'avvio del Festival du Livre di Parigi, dove l'Italia è ospite d'onore. Il Capo dello Stato ha anche sottolineato che "l'Italia gode all'estero di una reputazione altissima, che investe il suo passato" ma anche "il suo presente".
"Cultura sia alla base di un nuovo Rinascimento europeo"
Il presidente della Repubblica ha approfondito il tema dell'identità europea prendendo come esempio il Rinascimento che "nell'immaginario collettivo, che corrisponde alla realtà", è il prodotto "dell'ingegno italiano in uno stato di grazia particolare", ma poi si è diffuso nelle corti europee. Il Rinascimento belga "ha una sua specificità che ha regalato al mondo le meraviglie dell’arte fiamminga" così come il Rinascimento inglese "che vede giganti della letteratura". Per il Capo dello Stato è "dalle reciproche influenze che prende corpo una dimensione di cultura artistica e architettonica europea, riflesso di una matrice umanista emersa nei secoli". Ora l'auspicio è quello di "un nuovo rinascimento europeo, aperto al mondo intero".
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"Scambio tra culture apre le menti"
Nell'intervista Mattarella ha parlato di "incontro e dialogo tra culture" sottlineando che entrambi offrono l'opportunità "di conoscersi al di fuori di consolidati stereotipi" creando, "nel confronto", le condizioni per superare "la fragilità di una interpretazione dell'identità basata sulla chiusura e il rifiuto dell'altro". Lo scambio "apre le menti, tanto più per una cultura solida e ammirata come quella italiana", e consente di rimuovere "pregiudizi e nozioni artefatte che ostacolano la conoscenza, ricacciandoci in recinti neo-tribali. Il progresso del mondo è avvenuto anche, se non soprattutto, grazie agli scambi con le culture 'altre'". Per Mattarella si tratta di un aspetto fondamentale perché il "rispecchiarsi in uno spazio largo è ciò che ha consentito il crescere delle civiltà". Ed è infatti per questo motivo che "il sapere si è affermato come un valore democratico, anzi come condizione della stessa vita democratica" e "non a caso l'accesso all'istruzione è divenuto uno dei diritti contemporanei".
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"Fraternità europea va intesa come consapevolezza di comune destino"
Per il presidente della Repubblica "la fraternità europea" va intesa "come consapevolezza di comune destino e va oltre la solidarietà" perché è l'acquisizione di "consapevolezze più autentiche, che abbiano la meglio anche su narrazioni correnti di crisi di convivenza con gli immigrati che giungono sulle nostre coste o agli altri confini d'Europa, fuggendo da guerre, carestie, sconvolgimenti climatici".
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"L'autobiografia culturale di un Paese è la sua cultura per intero"
Nell'intervista Mattarella sottolinea che "l'autobiografia culturale di un Paese è la sua cultura per intero, quella alta e quella popolare", ricordando il pensiero "di un grande italiano transnazionale, Umberto Eco, in grado di parlare a tutte le espressioni culturali". Un'autobiografia che "trova in Dante Alighieri l'uomo che ha portato a compimento il passaggio tra latino e volgare, riconoscendo alla lingua parlata, quella che oggi definiamo lingua italiana e fu una rivoluzione la dignità letteraria e la superiorità comunicativa". Il presidente infine ha sottolineato che "la sede della presidenza della Repubblica è la Casa degli italiani" e che "l'Italia è il Paese dove bellezza e cultura hanno trovato massima espressione. Trovo naturale che il Palazzo del Quirinale si offra come spazio per raccontare l'eccellenza artistica italiana".