
La figura è stata nel Consiglio dei ministri che si è tenuto ieri. La figura che andrà a ricoprire la carica non è stata ancora individuata, le compentenze sì: potrà agire sulle aree territoriali a rischio elevato e potrà sbloccare interventi di breve periodo come sfangamento e sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque, aumento della capacità degli invasi, gestione e utilizzo delle acque reflue, mediazione in caso di conflitti tra regioni ed enti locali, ricognizione del fabbisogno idrico nazionale

Nuovo passo del governo contro la siccità: cabina di regia per accelerare e coordinare la pianificazione degli interventi infrastrutturali di medio e lungo periodo e, nel breve periodo, un commissario nazionale fino al 31 dicembre 2023, con un incarico rinnovabile e con un perimetro molto circostanziato di competenze
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Questo hanno deciso i partecipanti alla cabina di regia sulla crisi idrica convocata a Palazzo Chigi ieri e presieduta dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini (nella foto) a cui hanno partecipato anche altri componenti del governo
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Il nome del commissario non c'è ancora ma le funzioni sono state delineate. "Potrà agire sulle aree territoriali a rischio elevato e potrà sbloccare interventi di breve periodo come sfangamento e sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque, aumento della capacità degli invasi, gestione e utilizzo delle acque reflue, mediazione in caso di conflitti tra regioni ed enti locali in materia idrica, ricognizione del fabbisogno idrico nazionale. Sono in corso valutazioni tecniche per formalizzare la soluzione definitiva", ha spiegato palazzo Chigi al termine del Cdm
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È stata una riunione piuttosto lunga ma anche positiva, hanno sottolineato fonti di governo. Alla fine è passata la linea sostenuta dal titolare dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida che, soprattutto a difesa del comparto agricolo colpito dalla siccità, ha spinto per un percorso condiviso per il commissariamento (nella foto, il lago d'Iseo in secca)

Sono state quindi superate le riserve di Salvini su questa soluzione, e si è raggiunta una mediazione sulla durata del commissariamento e nel "perimetro molto circostanziato di competenze", hanno spiegato ancora le fonti. Resta da capire se sarà una figura politica o tecnica (nella foto, l'Isola di Sirmione in secca)

La cabina di regia ha deciso di procedere su due livelli di intervento. Uno immediato, con un decreto (in fase di definizione e potrebbe approdare la settimana prossima in Cdm), per misure che impattino subito da qui all'estate. Uno sul medio-lungo periodo, per individuare un percorso che affronti in modo più strutturale i problemi inevasi negli ultimi anni (nella foto, le coste dell'Isola di Sirmione sul Lago di Garda)

La premier Giorgia Meloni è tornata sul tema siccità spiegando che il governo ha "ereditato una questione complessa". Ha poi spiegato: "Stiamo lavorando a una cabina di regia per un piano nazionale di intesa con le regioni, utilizzando nuove tecnologie, avviando una campagna di sensibilizzazione. Il governo sta lavorando a un provvedimento normativo con semplificazioni e deroghe per accelerare lavori essenziali. Intendiamo lavorare anche all'individuazione di un commissario straordinario che abbia poteri esecutivi rispetto a quanto definito dalla cabina di regia"

Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha fatto sapere di aver individuato alcune priorità contro la crisi idrica: apertura di cantieri, assunzioni di personale dedicato, pulizia dei bacini e un efficace riutilizzo delle acque depurate. Si attende anche un decreto ad hoc e per procedere con scelte più efficaci e rapide (nella foto, il Po in secca)

Una proposta operativa contro gli sprechi e la siccità emerge dal Libro Bianco 2023 "Valore Acqua per l'Italia", presentato oggi e realizzato dall'Osservatorio istituito dalla Community Valore Acqua per l'Italia creata nel 2019 da The European House-Ambrosetti per rappresentare la filiera estesa in Italia

L'emergenza idrica, si legge nel Libro Bianco, potrebbe mettere a rischio 320 miliardi di euro tra imprese idrovore e filiera estesa dell'acqua, ovvero il 18% del Pil italiano, ma si può rispondere alla crisi con il modello circolare delle 5R: Raccolta, Ripristino, Riuso, Recupero e Riduzione (nella foto, l'Isola dei Conigli in secca)
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