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Ponte sullo stretto, Occhiuto a Sky TG24: "Non ci sono rischi sismici"

Politica
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Il governatore della Calabria, intervenuto a Start, ha sottolineato che "i ponti sono infrastrutture resistenti agli eventi sismici perché il loro periodo di oscillazione è così ampio che i terremoti non incidono su di loro. Il progetto a una campata è più sicuro di quelli a più campate. Sono critiche che non hanno evidenze scientifiche"

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"Il ponte sullo stretto di Messina è importante perché è una grandissima infrastruttura e testimonia l'interesse del governo verso il mezzogiorno". Lo ha detto a Sky Tg24 il presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo a Start.

"Rischi durante terremoti? Ponti sono manufatti resistenti"

Il governatore ha sottolineato che, per quanto riguarda i rischi in caso di terremoto, "i tecnici e gli esperti hanno fatto chiarezza su questo. I ponti sono infrastrutture resistenti agli eventi sismici perché il loro periodo di oscillazione è così ampio che i terremoti non incidono su di loro". Occhiuto ha poi affermato che "ci sono esempi di terremoti molto violenti, che si sono registrati in alcune parti del mondo, in cui gli unici manufatti che sono rimasti erano quelli alti come i ponti. Non c'è questo pericolo, i sismologi e gli esperti lo hanno detto con chiarezza". E il ponte a una campata "rappresenta il progetto più sicuro rispetto a quello a più campate". Le critiche su questi aspetti sono quindi per il governatore "argomenti senza alcun sostegno scientifico".

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"Ponte sarà attrattore per altre infrastrutture"

Il presidente considera il ponte sullo stretto di Messina "importante perché è una grandissima infrastruttura, la più grande d'Italia, e si farà tra la Calabria e la Sicilia. Testimonia l'interesse del governo verso il mezzogiorno". Occhiuto ha poi detto che "sento parlare negli ultimi mesi, giustamente, del mezzogiorno come hub energetico ed economico del Mediterraneo. Noi stiamo comprando energia dai Paesi del Mediterraneo e ci confronteremo con Stati che hanno tassi di incremento del pil sensibilmente superiori a quelli europei". In questo contesto Calabria e Sicilia "possono essere davvero l'hub dell'Italia e dell'Europa sul Mediterraneo. Il ponte sarà anche un'attrattore di altri investimenti strutturali".

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"Anche per l'Autostrada del Sole dicevano 'questi sono matti'"

Alle obiezioni di chi si lamenta del fatto che in Calabria e in Sicilia manca l'Alta velocità e le ferrovie, in alcuni casi mancano persino le strade, il presidente risponde che "il ponte sarà un'attrattore anche per queste infastrutture. Anche sull'Autostrada del Sole si diceva 'questi sono matti, al Sud non ci sono nemmeno le strade' poi però siccome è stata fatta l'autostrada si sono fatte anche le strade". Il governatore ha poi sottolineato che "grazie al ponte ho già ottenuto tre miliardi dal governo nella legge di bilancio per la 106, che è la strada Ionica, e ho chiesto a Salvini alcune risorse per rifare alcuni tratti dell'autostrada. Il ponte serve a poco se le opere complementari a raggiungere il ponte non vengono realizzate".

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"Nuove gare? Strada scelta dal governo è la più economica"

Per quanto riguarda eventuali gare per la riassegnazione del progetto del ponte, Occhiuto ha dichiarato che "anche su questo i giuristi hanno approfondito la questione. Non c'è alcuna necessità, anzi, la strada scelta è la più economica per il governo". Il governatore ha spiegato che "l'impresa che realizza il ponte è una società alla quale il governo dovrebbe dare delle penali. C'è un contenzioso aperto che vale da 700 milioni a un miliardo. Se l'impresa rinunciasse a questi soldi sarebbe una cosa buona per il Paese e farebbe costare di meno il ponte".

"L'Europa ha sempre considerato il ponte più prioritario rispetto a quanto ha fatto l'italia"

Alla domanda su quanto potrebbe costare costruire l'infrastruttura e se è corretta la valutazione di 10 miliardi il governatore ha affermato che "sì, dovrebbe essere quella la cifra. L'Europa ha sempre considerato il ponte più prioritario rispetto a quanto ha fatto l'italia. Il nostro Paese a volte se lo è dimenticato mentre l'Europa lo ha inserito nei corridoi delle grandi infrastrutture. Si tratta di discutere con l'Europa della possibilità di trovare risorse europee per realizzare il ponte, magari anche rimodulando risorse europee che la Calabria e la Sicilia non hanno speso nel corso degli anni. Io ho ereditato una regione che ha un tasso di spesa delle risorse dei programmi operativi regionali piuttosto basso. Ho incrementato la spesa e l'ho velocizzata ma ci sono delle risorse che rischiano di ritornare in Europa. Perché non utilizzarle, col consenso dell'Europa, per fare il ponte?". 

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"Europa faccia operazioni di salvataggio e di ricollocamento dei migranti"

Passando al tema dei migranti, Occhiuto ha affermato che "la Calabria si è dimostrata un esempio per l'Italia. Io sono molto orgoglioso di governare una regione che ha dimostrato attraverso i calabresi grande solidarietà dopo la tragedia di Cutro". Questa solidarietà è stata dimostrata "in silenzio, anche nei mesi passati perché la Calabria nel 2022 ha accolto 18mila migranti, forse anche di più perché molti sbarchi avvengono con barchini sulla costa ionica e non vengono nemmeno censiti", ha detto il governatore aggiungendo che la Calabria è una regione "che ha patito la piaga dell'emigrazione nei decenni passati quindi sa che cosa vuol dire distaccarsi dalla propria terra". Occhiuto si è poi detto "d'accordo con il ministro degli Esteri tedesco, credo che salvare le persone sia un obbligo. Credo che l'Europa non debba limitarsi a missioni di polizia come Frontex, ma debba ritornare a pensare a una missione di soccorso e salvataggio che però assegni i migranti mentre si salvano. Io immagino delle navi battenti bandiera europea che si occupano di soccorsi ma anche immediatamente delle collocazioni nei paesi europei".

"Bisogna riuscire a trasformare una crisi potenziale in un fattore di sviluppo per il territorio"

Sempre sui flussi migratori, Occhiuto ha dichiarato che "noi abbiamo il compito di pensare in prospettiva a quale approccio avere rispetto a questo fenomeno. Io governo una regione che rischia di essere travolta dai flussi migratori". Anche perché i dati "ci dicono che nei prossimi anni la migraizone cresceranno in maniera esponenziale. Forse sarebbe il caso di pensare a come trasformare una crisi potenziale in un fattore di sviluppo per il territorio". Secondo il presidente bisognerebbe riuscire "a catalizzare una migrazione da domanda, cioè una migrazione di persone che in Italia potrebbero svolgere quei lavori che gli italiani non vogliono più fare. Questo sarebbe un modo per creare un percorso di emancipazione per chi vuole venire in Europa e in Italia e allo stesso tempo un modo per dare alle imprese la manodopera che non trovano".

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