Fisco, Cgil: Male incontro col governo. Non siamo d'accordo su taglio aliquote e flat tax

Politica

Dure critiche da parte dei sindacati dopo l'incontro a Palazzo Chigi tra l'esecutivo in vista dell'approvazione del disegno di legge delega sulla riforma del sistema fiscale. Sulla stessa lunghezza d'onda il commento del segretario della Cisl, Sbarra: "Pronti alla mobilitazione". La Uil chiede di "tagliare il cuneo di 5 punti". Più accomodante il commento della Ugl: "Progetto ambizioso ma attendiamo dettagli". I rappresentati del governo: "Massima apertura al dialogo". Mercoledì l'incontro con le imprese

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L'incontro tra il governo e i sindacati in vista dell'approvazione del disegno di legge delega sulla riforma del sistema fiscale "non è andato bene né sul merito né sul metodo". La vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, al termine del confronto a Palazzo Chigi ha spiegato: "Oggi c'è stata una descrizione della legge delega a 48 ore dal Consiglio dei ministri, così non va proprio". Per i sindacati è mancato "il coinvolgimento e non siamo d'accordo né sulla riduzione delle tre aliquote, perché va a favorire i redditi alti e altissimi, né sulla flat tax, che è fuori dalla dimensione della progressività prevista dalla Costituzione. Non siamo assolutamente contenti e soddisfatti. Non si tratta così un tema che riguarda tutti".  Da parte sua, il governo, tramite una nota, ha detto di aver assicurato "alle sigle sindacali presenti massima apertura al dialogo e al confronto durante tutto l'iter parlamentare di approvazione della delega e dei successivi provvedimenti attuativi". Per domani è previsto un tavolo con le associazioni di categoria e gli ordini professionali. "Un metodo - si legge nel comunicato -, quello del dialogo, che testimonia la volontà del Governo di arrivare a una Riforma il più possibile concreta e condivisa".

Palazzo Chigi: "Dopo la delega i decreti entro due anni"

Le tempistiche, annunciate dai rappresentanti del Governo", "prevedono l'adozione dei decreti delegati - che conterranno la disciplina attuativa dei principi espressi nella delega - entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega".  Palazzo Chigi ha definito la riforma fiscale "un'ampia delega per rivoluzionare in modo strutturale il sistema fiscale italiano dopo 50 anni dall'ultima riforma complessiva che risale agli anni '70 (Legge delega n. 825 del 1971)". I rappresentanti del governo "hanno illustrato principi e tempistiche del 'Nuovo Fisco' ridisegnato dal Governo Meloni che passa da una revisione organica del sistema tributario italiano. Nel complesso, la Riforma mira a favorire il lavoro dipendente, con l'obiettivo prioritario di aiutare le famiglie, i giovani e le donne, ridurre la pressione fiscale per le aziende, aumentare l'occupazione e gli investimenti, semplificare gli adempimenti, favorire la collaborazione con il Fisco e incentivare il rientro dei capitali". Palazzo Chigi sottolinea che "in questo contesto, uno degli obiettivi principali che il Governo Meloni intende perseguire con forza è la lotta all'evasione fiscale, tema sul quale sono allo studio misure specifiche per incentivare l'adempimento spontaneo dei contribuenti, con lo scopo prioritario di arrivare a un 'Fisco Amico' che dialoghi con il contribuente". 

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I rappresentati del governo: "Riforma favorirà il rientro di capitali"

Fra gli obiettivi della riforma fiscale c'è anche quello di "semplificare gli adempimenti, favorire la collaborazione con il Fisco e incentivare il rientro dei capitali". Palazzo Chigi ha spiegato anche che "uno degli obiettivi principali" che il governo "intende perseguire con forza - si legge - è la lotta all'evasione fiscale" sui cui sono "allo studio misure specifiche per incentivare l'adempimento spontaneo dei contribuenti, con lo scopo prioritario di arrivare a un 'Fisco Amico' che dialoghi con il contribuente". 

Fracassi (Cgil): "Non si tocchi stato sociale. Con Cisl e Uil valuteremo iniziative"

"C'è un problema sulle risorse, perché questa operazione costa molti miliardi, vorremmo capire come e quanto questi interventi sono finanziati, vorremmo evitare che questa operazione sia a scapito dello stato sociale, della sanità, dell'istruzione", ha detto ancora la vicesegretaria generale della Cgil, Fracassi, dopo l'incontro con il governo. "Serve una seria lotta all'evasione fiscale - ha rimarcato - ma purtroppo non abbiamo un precedente favorevole perché nella legge di bilancio ci sono stati condoni. Non è possibile escludere i lavoratori e i pensionati che rappresentano la gran parte di coloro che pagano l'Irpef e sono circa il 90% dei contribuenti. Su di loro c'è ben poco. Con Cisl e Uil c'è una piattaforma unitaria, valuteremo le iniziative da mettere in campo. Non accettiamo più di essere informati di cose già definite". Fracassi ha aggiunto che dal governo "non hanno detto quali saranno i tre scaglioni Irpef, stanno valutando le aliquote".

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Sbarra (Cisl): "Se il governo non ci risponde pronti a valutare mobilitazione"

Anche il leader della Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell'incontro è stato critico,  sottolineando "l'inadeguatezza" del confronto messo in campo dal Governo sulla riforma fiscale e "l'urgenza" di avere risposte. "Aggiungo che bisogna accelerare su previdenza, pensioni, salute e sicurezza, non autosufficienza, rilancio degli investimenti, qualità e stabilità del lavoro. Se il Governo risponde a queste nostre rivendicazioni e a queste nostre priorità bene, diversamente siamo pronti a valutare insieme a Cgil e Uil le iniziative di mobilitazione da mettere in campo a sostegno delle nostre ragioni". Lasciando Palazzo Chigi, Sbarra ha spiegato: "Poche sono state le argomentazioni che il governo ha presentato al tavolo: si parla genericamente di una riduzione delle aliquote ma non sappiamo se si staglia in alto o in basso, si parla di una revisione degli scaglioni ed anche qui nulla ci è stato detto. ". Il leader Cisl quindi ha indicato: "Abbiamo sostanzialmente chiesto che sul tema fiscale ci sia un confronto permanente, strutturato, con le organizzazioni sindacali. Aspettiamo il Consiglio dei Ministri ma abbiamo indicato l'urgenza al Governo di rispondere alle nostre priorità". 

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Il leader Cisl: "Riforma fiscale deve assicurare principio progressività"

"Abbiamo posto i contenuti della nostra piattaforma unitaria", ha proseguito il leader della Cisl, specificando che la richiesta dei sindacati confederali è per "una riforma fiscale che risponda a criteri che assicurino il principio della progressività del prelievo. Bisogna partire da una forte riduzione delle tasse sui redditi medi e popolari da lavoro e da pensione, cioè ridurre le tasse a chi le paga ogni anno fino all'ultimo centesimo in questo Paese". Sbarra ha sottolineato che i sindacati hanno "rappresentato l'urgenza di alzare la strategia di contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale che vale 100 miliardi di euro di mancati introiti ogni anno nelle casse dello Stato: c'è tanta evasione Iva, c'è tanta evasione Irpef, c'è tantissima evasione contributiva. Abbiamo posto l'urgenza di determinare interventi di detassazione sui frutti della contrattazione collettiva nazionale e aziendale. Il segretario della Cisl ha poi affermato che tra le richieste fatte c'è "la restituzione del fiscal drag in una fase in cui salari, retribuzioni e pensioni sono massacrati da una inflazione che viaggia a due cifre. Abbiamo posto l'esigenza di ripristinare i fringe benefit per come li avevamo negoziati con il precedente governo: erano stati portati a tremila euro, oggi sentiamo che c'è un ritorno al passato a 258 euro".

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Uil: "Tagliare il cuneo di 5 punti ora con lotta evasione"

Per il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, "il governo si è limitato ad esporci i contenuti della delega fiscale per sommi capi. Questa delega deve affrontare in via prioritaria una svolta epocale sulla lotta all'evasione, una lotta vera senza la quale non può esserci una vera riforma fiscale. Nel merito la riformulazione delle aliquote Irpef non dà una risposta all'esigenza di taglio del cuneo fiscale, che dobbiamo tagliare di 5 punti adesso, non nell'arco della legislatura" e su cui "si possono possiamo utilizzare i 20 miliardi recuperati quest'anno". Il leadr Uil ha rimarcato che bisogna "mantenere la progressività" del prelievo fiscale e che "siamo contro la flat tax". Sul metodo "abbiamo chiesto al governo di iniziare un confronto vero, non solo delle informative ma una interlocuzione di merito. Se il governo farà questo, noi siamo pronti ad avanzare delle proposte che abbiamo già presentato ai governi precedenti e che finora non hanno avuto risposte", aggiunge Proietti sottolineando anche che essendo una delega "ci sono 24 mesi per i decreti attuativi quindi il tempo ci sarebbe. Rimane il fatto che il confronto si poteva avviare già da mesi e che ci avrebbe portato a dare un giudizio diverso". 

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Ugl: "Misure a favore del lavoro ma attendiamo i dettagli"

Meno duri i commenti del segretario generale dell'Ugl, Paolo Capone. Sul fisco, ha spiegato, "il Governo ha il progetto ambizioso di fare una riforma complessiva", nel merito "c'è più di qualcosa che riguarda il lavoro ma dovremo poi intervenire dettagliatamente quando avremo un testo definitivo".  Per il leader Ugl "c'è un complesso di interventi a favore del lavoro che ci sembrano in linea con le richieste che abbiamo fatto, ma nel dettaglio dovremo vederli scritti e poi faremo una valutazione".

 

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