Riforma Fisco, sul tavolo ipotesi di rivedere sconti fiscali. Quanto costano allo Stato?
Circolano diverse indiscrezioni, ma uno dei punti principali della riforma fiscale dovrebbe riguardare le tax expenditures, cioè le esenzioni. Il tema è stato al centro dell’ultima puntata di Numeri, andata in onda il 10 marzo su Sky TG24. Ecco quali sono gli sconti fiscali più diffusi e quanto pesano
La riforma fiscale arriverà presto sul tavolo del Consiglio dei ministri e ancora si lavora ai dettagli. Circolano diverse indiscrezioni, ma uno dei punti principali dovrebbe riguardare le tax expenditures, cioè le esenzioni e gli sconti fiscali. Il tema è stato al centro dell’ultima puntata di Numeri, andata in onda il 10 marzo su Sky TG24. Esclusi gli enti locali, lo Stato incassa ogni anno 545 miliardi di euro dai contribuenti ma 83 miliardi li perde in sconti fiscali
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Gli sconti fiscali sono 626: i 20 più grossi (edilizi, spese mediche, figli a carico, ecc…) rappresentano la gran parte dei miliardi persi dallo Stato, cioè 60 miliardi; tutti gli altri sconti, che sono 606, pesano per 22 miliardi
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Quali sono gli sconti fiscali più diffusi? Al primo posto ci sono i bonus edilizi (20 miliardi in un anno, secondo le previsioni per il 2023), poi le esenzioni Irap (17 miliardi). Seguono, molto distanziati, esenzione Imu prima casa, per figli a carico, per investimenti imprese, per spese mediche
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Secondo i dati del Mef, il numero di detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta è aumentato nel corso degli anni, fino a calare leggermente nel 2022 rispetto al picco del 2021
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Accanto a quelli più famosi e diffusi, ci sono diversi sconti fiscali quasi sconosciuti. Ad esempio, esiste una “Esenzione dall'imposta di bollo per atti relativi alla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 1962”. Il costo per lo Stato nel 2023 è di 500mila euro
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Altro esempio: “Sconto fiscale per pensionati stranieri che trasferiscono la residenza nel Mezzogiorno”. Anche in questo caso il costo per lo Stato nel 2023 è di 500mila euro
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Durante la puntata si è parlato anche di lotta all’evasione fiscale. Nel 2022 siamo arrivati a una cifra record di recupero dell'evasione: 20,2 miliardi di euro. “Si tratta del dato più alto di sempre", ha detto il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini
L'Agenzia delle Entrate, ha spiegato il direttore Ernesto Maria Ruffini, "ha anche assicurato minori uscite a carico del bilancio dello Stato grazie alle analisi di rischio e alle attività anti frode, che hanno consentito di bloccare 9,5 miliardi di crediti, bonus e rimborsi non spettanti". La fetta più grossa di frodi evitate riguarda i bonus edilizi
Il Pnrr spinge l’Italia a ridurre sempre di più l’evasione. L’obiettivo per il 2023 è di ridurre l’evasione al 17,6%, mentre per il 2024 è di arrivare al 15,8%. Nel 2019, ultimo dato disponibile, l’evasione era al 18,5%
La curva dell’evasione negli ultimi anni è scesa anche grazie ai miglioramenti fatti sul fronte dell’Iva. Ora il rischio è che, senza interventi su altre tasse, la curva si appiattisca e il tasso di evasione smetta di scendere
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