
Balneari, richiamo di Mattarella con una lettera. Il Governo punta a soluzione
L'esecutivo è al lavoro per risolvere il nodo sulle misure sui balneari, inserite nel decreto Milleproroghe e su cui è arrivato il 'richiamo’ del Presidente della Repubblica. Le osservazioni della prima carica dello Stato sono legate alla decisione di puntare alla proroga delle concessioni

Il governo Meloni è al lavoro per risolvere il nodo sulle misure sui balneari, inserite nel decreto Milleproroghe e su cui è arrivata una lettera ‘di richiamo’ del Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella ha scritto al premier e ai presidenti di Camera e Senato, promulgando la legge. Le osservazioni della prima carica dello Stato sono legate alla decisione dell'esecutivo e della maggioranza di puntare alla proroga delle concessioni balneari
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Il Capo dello Stato ha evidenziato, tra l'altro, "i profili di incompatibilità” delle norme "con il diritto europeo e con le decisioni giurisdizionali", riferendosi al rischio d'una procedura d'infrazione e alla sentenza sulle concessioni balneari da parte del Consiglio di Stato
LA LETTERA DI MATTARELLA
Palazzo Chigi ha fatto sapere che “rispetto alla norma che formalmente è in vigore, quanto richiamato dal Capo dello Stato meriterà attenzione e approfondimento da parte del governo nel confronto con le forze parlamentari”. E l’esecutivo sta studiando una possibile via d’uscita

Va dunque ora individuato lo strumento utile per eventuali aggiustamenti. Intanto le opposizioni vanno all'attacco stigmatizzando l'accaduto e invitando il governo a tornare sui suoi passi, mentre i Verdi scrivono all'Ue chiedendo che si apra una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese

Intanto nella maggioranza, Lega e Forza Italia si trovano a fare i conti con il richiamo su una norma da loro fortemente voluta e sulla quale, durante l'approvazione in Senato, è andato in scena anche un duro braccio di ferro con il governo

A lavorare a una soluzione, a partire dalle interlocuzioni con l'Europa, sarà ancora una volta il ministro Raffaele Fitto. Un aggiustamento appare necessario quantomeno entro l'anno ma con la spada di Damocle dell'attesa sentenza della Corte europea sui ricorsi presentati, tra gli altri, dal Tar di Lecce

Se si sceglierà invece di andare allo scontro con l'Ue l'apertura di una procedura di infrazione viene data come inevitabile

Intanto Forza Italia sembra voler tenere il punto. Il senatore Maurizio Gasparri, che da subito ha difeso la linea della proroga, sottolinea la "doverosa attenzione" da dare alle parole del Colle. Ma d'altra parte va all'attacco dei "presupposti opinabili" delle sentenze del Consiglio di Stato sulle quali si sta basando il dibattito
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