Ucraina, Berlusconi: “Non avrei visto Zelensky, non doveva attaccare Donbass”. Polemiche

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L'ex premier si è intrattenuto con i cronisti all’uscita dal seggio di via Ruffini a Milano, dove ha votato per le elezioni regionali in Lombardia. “Giudico molto negativamente il comportamento di Kiev, fossi in Biden offrirei un piano Marshall in cambio del cessate il fuoco”, il suo commento. L'opposizione attacca. Fonti di Palazzo Chigi: "Sostegno del governo all'Ucraina è saldo". Tajani: “Forza Italia è da sempre schierata a favore dell'indipendenza dell'Ucraina”

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“Io a parlare con Zelensky? Se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato. Non doveva attaccare il Donbass”. È polemica per le parole di Silvio Berlusconi, che ha parlato della situazione in Ucraina (GLI AGGIORNAMENTI) dopo aver votato per le elezioni regionali lombarde al suo seggio di via Ruffini a Milano (GLI AGGIORNAMENTI). Le sue frasi hanno causato subito numerose reazioni politiche. "Il sostegno del governo all'Ucraina è saldo, come conferma il programma e tutti i voti parlamentari della maggioranza", hanno ribadito fonti di Palazzo Chigi. “Forza Italia è da sempre schierata a favore dell'indipendenza dell'Ucraina, dalla parte dell'Europa, della Nato e dell'Occidente. In tutte le sedi continueremo a votare con i nostri alleati di governo rispettando il nostro programma”, si è affrettato a dichiarare anche il ministro degli Esteri, ed esponente di Fi, Antonio Tajani. Poi è arrivata anche una nota di Fi: "Il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell'Ucraina non è mai stato in dubbio, ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro". Oltre che della guerra in Ucraina, il leader di Forza Italia ha parlato anche di Regionali e del Festival di Sanremo.

L’Ucraina e il rapporto con gli States

Il giudizio di Berlusconi è tranchant soprattutto nei confronti di Zelensky, accusato di aver attaccato per primo. “Giudico molto, molto negativamente il comportamento di questo signore, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Sarebbe bastato che non attaccasse le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto”, ha dichiarato l’ex Cavaliere. Velatamente critico anche il giudizio nei confronti di Joe Biden, mai nominato, a cui però Berlusconi invia un suggerimento. “Per fermare la guerra basterebbe che il signor presidente americano prendesse Zelensky e gli dicesse: 'È a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l'Ucraina dal valore di 6, 7, 8, 9 mila miliardi di dollari, a una condizione: che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi'". Secondo l’ex presidente del Consiglio, una simile soluzione avrebbe un sicuro effetto. “Credo che solo in questo modo si potrebbe convincere questo signore ad arrivare ad un cessate il fuoco”.

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Le reazioni

Alle parole del presidente di Forza Italia sull’Ucraina è arrivata immancabile la risposta delle opposizioni, che hanno ferocemente criticato le parole di Berlusconi. "Giorgia Meloni è d'accordo con le parole inquietanti pronunciate da Berlusconi sulla guerra in Ucraina? Oggi di fatto si è schierato ufficialmente con la Russia di Putin. Con questi alleati di governo la premier non si lamenti di come viene trattata in Ue", ha twittato la presidente dei senatori Pd Simona Malpezzi. A ruota è arrivato anche il commento di Carlo Calenda, leader di Azione-Italia Viva, sempre su Twitter. “Berlusconi ricomincia con i suoi vaneggiamenti putiniani, in totale contrasto con Ue, il governo di cui fa parte e il ministro degli Esteri che è anche espressione del suo partito. Pessimo”, ha dichiarato. Sul tema si è espressa anche Mariastella Gelmini, oggi in Azione-Italia Viva ma con un passato da fedelissima dell'ex Cav. "Le incredibili dichiarazioni di Berlusconi sul presidente ucraino Zelensky - trasformato in un 'aggressore' - richiederebbero una presa di distanza immediata del governo italiano. Berlusconi è infatti il leader di un partito che sostiene l'esecutivo ed esprime un vicepremier che è anche ministro degli Esteri. Mi chiedo anche fino a quando proseguirà il silenzio del Partito popolare europeo su quella che oramai non si può più definire una ambiguità di Forza Italia", si è chiesta la parlamentare. Sulla questione arrivano anche le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: "Non spetta a me giudicare e dare i voti a Berlusconi, perché riguarda gli italiani. Mi limito ai fatti, e i fatti dicono che per otto anni, dal 2014, la Russia ha insistito perché fossero applicati gli accordi di Minsk per la pace in Ucraina. Ma questo non era quello che l'Occidente aveva in mente", ha dichiarato all'Ansa.

Leader of 'Forza Italia' Silvio Berlusconi speaks to journalists leaving the parliamentary groups at the Chamber of Deputies with Marta Fascina, Rome, 18 October 2022. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

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La nota di Forza Italia

Per cercare di spegnere le polemiche è arrivata anche una nota di Forza Italia. "Il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell'Ucraina non è mai stato in dubbio. Ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro e una conseguente grave escalation della guerra, senza venire mai meno all'adesione di FI alla maggioranza di governo, alla posizione della Nato, dell'Europa e degli Usa. Berlusconi non ha mai nominato Putin, dal quale ha più volte sottolineato di essere rimasto deluso, ha solo spiegato che nessuno è esente da responsabilità", si legge. E ancora: “A dimostrazione di come egli sia preoccupato e desideri un ritorno alla pace che interrompa questa spirale di violenza e di morti, il presidente Berlusconi ha auspicato un gigantesco piano Marshall in favore dell'Ucraina e del suo popolo".

La Rai e il Festival di Sanremo

Berlusconi concorda con gli alleati sulla visione del Festival di Sanremo, che dichiara di non aver seguito in modo assiduo ma di cui ha notato “cose ideologicamente spostate a sinistra. Il che non mi pare giusto, soprattutto il giorno prima di importanti elezioni regionali”. Tuttavia, l’ex Cavaliere non è d’accordo con chi sostiene la necessità di cambiare i vertici della Televisione pubblica. “Non voglio assolutamente arrivare alla sostituzione della Rai: dico semplicemente che mi piacerebbe che la televisione pubblica facesse il suo mestiere di televisione pubblica”.

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Le Regionali

Altro tasto dolente per il leader di Forza Italia è l’affluenza, ai minimi storici in Lombardia e Lazio (dove alle 19 era del 26,9% e del 24,2%). “Sono preoccupato per l'affluenza perché ho domandato agli addetti al voto e mi hanno detto che non hanno ancora raggiunto in questa sezione il 20%: chi non vota non è un buon cittadino, chi non vota non è un buon italiano. Spero che tutti i cittadini vadano a votare e che questa percentuale di oggi si sposti vicino al cento”, ha dichiarato Berlusconi, che ha poi rincarato la dose. “Vorrei ricordare a tutti i lombardi e laziali che il voto non è soltanto un diritto ma è anche e soprattutto la possibilità di scegliere da chi vogliono essere governati e quindi di decidere sul loro futuro”. Per questo, secondo il presidente di Forza Italia, “la scarsa affluenza è un male, anche per le conseguenze che provoca. Se andassero alle urne meno del 50% degli aventi diritto, siamo davvero una democrazia?". In chiusura, l’ex Cavaliere ha poi regalato una battuta: “Ho votato per l'Inter naturalmente, visto che sono incoerente secondo alcuni giornali dell'altra parte politica”

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