Gli audio di Berlusconi: cosa dice su Putin, Zelensky e la guerra in Ucraina

Politica

Andrea Pietrobelli

Dal riavvicinamento al leader russo al giudizio sul presidente ucraino fino all'analisi sull'origine del conflitto tra Mosca e Kiev. Ecco cosa ha detto il fondatore di Forza Italia durante il discorso ai deputati azzurri e quali reazioni ha provocato 

Gli audio di Silvio Berlusconi -  registrati durante una riunione dei deputati azzurri e pubblicati da La Presse - sul suo rapporto di amicizia con Vladimir e sul presidente dell’Ucraina Zelensky hanno incendiato il dibattito all’interno della maggioranza di centrodestra e alimentato le polemiche politiche sull’ex premier dentro e fuori i confini nazionali (VERSO IL NUOVO GOVERNO, SEGUI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).

Il primo audio: "Da Putin lettera dolcissima"

Nella prima registrazione, uscita il 18 ottobre, Berlusconi ha detto ai suoi deputati che “i ministri russi hanno detto che siamo già in guerra con loro perché forniamo armi e finanziamenti all'Ucraina”. Dopo essersi detto “molto preoccupato”,  l’ex premier ha sostenuto di aver “riallacciato un po' i rapporti con il presidente Putin”, svelando che per il compleanno del fondatore di Forza Italia il presidente russo gli aveva “mandato venti bottiglie di vodka e una lettera dolcissima”. Per ringraziarlo del regalo, Berlusconi ha rivelato di aver spedito a sua volta “bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce”, sottolienando di essere stato dichiarato dal leader del Cremlino “primo dei suoi cinque veri amici". In serata una nota di Fi ha chiarito che "la posizione" del partito e del suo presidente sul conflitto ucraino e le responsabilità russe, "è conosciuta da tutti, è in linea con la posizione dell'Europa e degli Stati Uniti, ribadita in più e più occasioni pubbliche. Non esistono né sono mai esistiti margini di ambiguità"  (GUERRA IN UCRAINA, LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE).

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Il secondo audio, l'accusa a Zelensky: "Ha triplicato gli attacchi in Donbass"

Il secondo audio, pubblicato il 19 ottobre, ha provocato un effetto ancora più scioccante rispetto al primo: oltre a parlare della sua amicizia con Putin, stavolta Berlusconi ha criticato violentemente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accusandolo di aver triplicato gli attacchi al Donbass. In pochi minuti, il Cavaliere ha fornito, per flash, la sua versione del conflitto: "Nel 2014 a Minsk si firma un accordo di pace tra l'Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass, senza che nessuno attaccasse l'altro. L'Ucraina - continua l'ex premier - butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche che subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Poi arriva Zelensky che triplica gli attacchi alle due repubbliche". Il peso politico di queste parole viene aggravato dai convinti applausi con cui vengono accolte dai deputati azzurri. 

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Berlusconi e le colpe dei militari di Kiev per il conflitto in Ucraina

A questo punto Berlusconi ha ripetuto il racconto già narrato a "Porta a Porta" prima del voto, e cioè che le due Repubbliche "disperate", vanno a Mosca e chiedono di essere difese. "Allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica e imporre un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un'altra settimana per tornare indietro". Ma a quel punto, ha aggiunto, Putin si trova di fronte "a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall'Occidente". Un passaggio molto scivoloso in cui sembra che Berlusconi in qualche modo attribuisca ai militari ucraini e agli aiuti occidentali la responsabilità del perdurare del conflitto. "E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane – si conclude l’audio- è diventata una guerra di duecento e rotti anni (sic)". 

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La replica a Mentana: "Racconto di una preoccupazione generale"

In seguito alle polemiche suscitate anche da questo audio, Berlusconi ha tentato di fornire una spiegazione telefonando a Enrico Mentana durante una pausa pubblicitaria che poi sintetizza così il suo pensiero. "Le parole registrate – ha affermato il direttore del TG LA7 citando il Cavaliere - vanno inquadrate in un discorso più generale di cui si è preso solo questo aspetto, che era il racconto di una preoccupazione generale, sto citando Berlusconi. La sua preoccupazione generale – ha proseguito Mentana - era che ci fosse la rottura tra Europa e Russia, che in qualche modo interrompeva una spirale già rallentata dopo gli accordi di Pratica di Mare, con il fatto che la Cina potesse approfittare di tutto questo. Questa è la contestualizzazione alla base delle sue parole". 

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La dura reazione di Giorgia Meloni

Le esternazioni di Silvio Berlusconi hanno provocato la dura reazione della leader di Fratelli d’Italia e premier in pectore Giorgia Meloni, che nella serata del 19 ottobre ha diffuso una nota in cui ha preso le distanze dal presidente di Forza Italia, sottolineando che l'Italia non sarà "mai l'anello debole dell'Occidente". E il futuro esecutivo sarà saldamente atlantista. “Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara – ha rimarcato Meloni - intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L'Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell'Europa e dell'Alleanza atlantica. Chi non fosse d'accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo". Un vero e proprio aut aut agli alleati. 

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La risposta di Berlusconi alla premier in pectore

A stretto giro è arrivata la reazione di Berlusconi, che ha dichiarato come "in 28 anni di vita politica la scelta atlantica, l'europeismo, il riferimento costante all'Occidente come sistema di valori e di alleanze fra Paesi liberi e democratici sono stati alla base del mio impegno di leader politico e di uomo di governo. Come ho spiegato al Congresso degli Stati Uniti, l'amicizia e la gratitudine verso quel Paese fanno parte dei valori ai quali fin da ragazzo sono stato educato da mio padre. Nessuno, sottolineo nessuno, può permettersi di mettere in discussione questo".  Il leader azzurro ha sottolineato come la sua "posizione personale e quella di Forza Italia non si discostano da quella del governo italiano, dell'Unione europea, dell'Alleanza atlantica né sulla crisi ucraina, né sugli altri grandi temi della politica internazionale. Lo abbiamo dimostrato in decine di dichiarazioni ufficiali, di atti parlamentari, di voti alle Camere". Berlusconi ha aggiunto ha dovuto "ribadire l'ovvio" dopo le dichiarazioni audio diffuse: “La colpa - ha specificato - non è degli organi di informazione, ovviamente costretti a diffondere queste notizie, è di chi usa questi metodi di dossieraggio indegni di un Paese civile". 

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Il Cavaliere: "Auspicabile soluzione diplomatica rapida"

Poi ha attaccato: "Tutto questo però non esisterebbe, se non vi fosse in Italia la pessima abitudine di trasformare la discussione politica in pettegolezzo, utilizzando frasi rubate registrate di nascosto, e appunti fotografati con il teleobbiettivo, con un metodo non solo sleale ma intimidatorio. Un metodo soprattutto che porta a stravolgere e addirittura a rovesciare il mio pensiero, usando a piacimento brandelli di conversazioni, attribuendomi opinioni che stavo semplicemente riferendo, dando a frasi discorsive un significato del tutto diverso da quello reale". Il Cavaliere ha poi sottolineato che "interrogarsi sulle cause del comportamento russo, come stavo facendo, e auspicare una soluzione diplomatica il più rapida possibile, con l'intervento forte e congiunto degli Stati Uniti e della Repubblica cinese, non sono atti in contraddizione con la solidarietà occidentale e il sostegno al popolo ucraino. Del resto alla pace non si potrà giungere se i diritti dell'Ucraina non saranno adeguatamente tutelati". 

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L'intervista al Corriere: tutti gli audio sono "fuori contesto"

Nella giornata del 20 ottobre, il Corriere della sera ha pubblicato un’intervista in cui Berlusconi è tornato a parlare dei dei fuori onda. "Il tutto è fuori contesto - si è difeso l'ex premier - è stato diffuso senza conoscere il senso globale delle mie parole, con il solo scopo di diffondere calunnie e disinformazione". "Le affermazioni che mi sono state carpite", ha tenuto a precisare, "si riferivano a notizie che mi sono state date da fonti autorevoli". Berlusconi ha sostenuto che si trattava di "un ragionamento più ampio" che "si concludeva con la condanna dell'invasione russa e con l'auspicio di una soluzione negoziata, che ponga fine a questo massacro e che tuteli i diritti del popolo ucraino".

"Nessuna interpretazione assolutoria"

Il presidente degli azzurri ha afferto poi di non avere dato "nessuna interpretazione assolutoria all'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa". La sua posizione, ha ribadito, "coincide assolutamente con quella del governo italiano, dell'Unione europea, dell'Alleanza atlantica, dei nostri alleati americani, ed è di netta condanna dell'attacco militare contro uno Stato libero e sovrano". E dunque ritiene "paradossale e anche ridicolo" mettere in discussione il suo atlantismo. Berlusconi definisce "pessime abitudini" quelle di "carpire e registrare di nascosto brani di conversazioni private". Ma "non si illudano – ha avvertito - non mi sono fatto intimidire da ben altre aggressioni". Con la premier in pectore Giorgia Meloni "non parlerei di dissidi - ricostruisce - ma di normali discussioni fra forze politiche alleate, leali, ma diverse fra loro". Alle consultazioni al Quirinale "proporremo il nome di Giorgia Meloni, in coerenza con il risultato elettorale", ha affermato. 

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