
L’esecutivo ha riscritto un emendamento alla tanto discussa norma contro i raduni musicali abusivi, circoscrivendo i casi in cui può scattare una pena fino ai 6 anni e una multa fino a 10 mila euro, ai sensi dell’articolo 633 bis del codice penale. Possibili anche le intercettazioni telefoniche. Il decreto verrà esaminato dalla Camera nella prima seduta dopo Natale, tra il 27 e il 28 dicembre

Arriva l'emendamento del governo al decreto rave, che riscrive il testo e cambia anche il numero dell'articolo, non più grave: infatti passa dal 434 bis al 633 bis. L'emendamento limita il reato a "chiunque organizza e promuove l'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici e privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento"
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IL REATO – Il reato scatterà quando "dall'invasione deriva un concreto pericolo" per la salute o l'incolumità pubblica a causa dell'inosservanza delle norme su droga, sicurezza e igiene. In questo modo vengono escluse le altre tipologie di occupazione, come quella degli studenti o le altre manifestazioni pubbliche
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LA PENA - Resta la pena massima di 6 anni per chi organizza o promuove l'occupazione di terreni o edifici per lo svolgimento dei rave, come prevede l'emendamento del governo. Si potranno perciò adoperare le intercettazioni telefoniche nelle indagini sui presunti organizzatori e promotori dell'evento
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POSSIBILE ANCHE UNA MULTA - Oltre alla reclusione è possibile che venga comminata anche una multa da mille a 10 mila euro, oltre “alla confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché delle cose che ne sono il prodotto o il profitto"
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PUNITI SOPRATTUTTO GLI ORGANIZZATORI - L'ipotesi di maggiore rigore viene circoscritta agli organizzatori e promotori dei rave party; i partecipanti saranno, invece, sempre punibili ma solo in base all'articolo 633 del codice penale, quello appunto che riguarda l'invasione di terreni o edifici
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QUANDO SARÀ IN AULA IL TESTO – Il decreto legge Rave, attualmente all'esame del Senato, approderà in aula alla Camera dopo Natale, tra il 27 ed il 28 dicembre. Lo ha deciso la riunione dei capigruppo della Camera: il 6 dicembre verranno fissate in modo più preciso le tempistiche di esame del provvedimento
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IL PARERE DI NORDIO - "Con questo emendamento al decreto legge anti-rave, il Governo perfeziona la norma, rendendo più efficace il contrasto delle condotte illecite che si vuole perseguire", ha commentato il ministro della Giustizia Carlo Nordio

L’OPINIONE DI FORZA ITALIA – “Ad una prima sommaria valutazione mi pare vada nel senso suggerito dai nostri emendamenti. I dubbi di costituzionalità della fattispecie astratta con questo testo paiono definitivamente fugati. È stato anche espunto il riferimento all'ordine pubblico che era in contrasto con l'articolo 17 della Costituzione, quello che tutela la libertà di riunione e adesso resta solo l'entità della pena massima”, ha commentato così il capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia del Senato Pierantonio Zanettin

IL COMMENTO DI OSTELLARI - "Con questo emendamento si evita l’applicabilità del dispositivo nei confronti di qualsivoglia genere di aggregazioni o manifestazioni pubbliche. Rimane l'intento della norma: colpire organizzatori e promotori di eventi musicali dai quali derivi un pericolo per la salute pubblica o l’incolumità delle persone. Le Forze dell'ordine e la magistratura hanno uno strumento in più per intervenire". A dichiararlo è il senatore leghista Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia e delegato al provvedimento
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