
Decreto Rave Party, la proposta di Forza Italia: niente carcere ma multe da 200mila euro
Nessun nuovo reato ma sanzioni amministrative pesanti. La proposta di legge degli azzurri alla Camera prevede una comunicazione dell'evento alla questura "almeno trenta giorni prima" e la garanzia di un presidio medico, addetti alla sicurezza e servizi igienici. Il capogruppo Cattaneo: "Noi garantisti, il testo del governo è da migliorare"

Una maxi-sanzione da 100mila a 200mila euro per chi organizza rave party e multe per i partecipanti. Non un nuovo reato, quindi, con pene da tre a sei anni di reclusione più multe da mille a 10mila euro per gli ideatori come prevede il decreto licenziato da Palazzo Chigi. È questa la proposta di Forza Italia per contrastare i raduni musicali illegali

La proposta di legge è stata presentata a Montecitorio il 31 ottobre, lo stesso giorno in cui il Consiglio dei ministri varava la stretta che introduce l'articolo 434-bis del codice penale con la creazione di un nuovo reato: invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l'ordine pubblico

La proposta, si legge nel testo, "si applica ai raduni a carattere musicale organizzati in spazi, aperti o chiusi, non attrezzati ovvero non destinati al pubblico spettacolo, comunemente denominati 'rave party', che presentano rischi per la sicurezza dei partecipanti a causa della mancanza di allestimenti o per la particolare configurazione del luogo nel quale si svolgono"

Agli organizzatori dei rave viene chiesto di dare comunicazione dell'evento alla questura "almeno trenta giorni prima" e di garantire addetti alla sicurezza, un presidio medico, un circuito di raccolta dei rifiuti e servizi igienici

Chi non rispettasse queste indicazioni sarebbe punito non col carcere, "salvo che il fatto non costituisca reato", ma con sanzioni amministrative "da 100.000 a 200.000 euro" per i responsabili dell'organizzazione e "da 500 a 1.000 euro" per i partecipanti

Per il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Alessandro Cattaneo: "Da quando abbiamo visto il decreto abbiamo fatto presente il nostro approccio garantista e abbiamo detto di voler migliorare il testo tenendo conto dei nostri valori, come testimonia questa pdl"

Per Paolo Barelli, primo firmatario della proposta di legge, "ci siamo attivati sulla scia del rave di Modena, così come avevamo fatto nella scorsa legislatura, dopo quello di Viterbo"