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Rave party, scontro sulla nuova norma: quali sono le regole in Europa e Usa
Le opposizioni sono pronte a dare battaglia in Aula e attaccano il testo sulla definizione "troppo generica" di raduno e sulla "discrezionalità larga" che avrebbero le forze di polizia. Meloni assicura: “Non negheremo a nessuno di esprimere il dissenso”, ma a chiedere correzioni è anche un pezzo della maggioranza. Nel resto del mondo i rave sono per lo più legali se rispondono a determinati requisiti: multe e, in rari casi, arresti sono previsti per altri tipi di reato a essi collegati
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Non si placa la polemica sulla norma 434-bis del Codice penale, con cui il governo punta a punire i rave illegali. "L'Italia non sarà più maglia nera in tema di sicurezza”, rivendica su Facebook il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, assicurando al contempo che “non negheremo a nessuno di esprimere il dissenso”. Le fa eco il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, convinto che il decreto "non incida sui sacrosanti diritti della libera riunione, quale che sia il numero dei partecipanti"
GUARDA IL VIDEO: Rave Party, per opposizione norme da stato di polizia
Non arretrano nemmeno le opposizioni, pronte a dare battaglia in Aula dove la norma approverà a breve, ma a chiedere correzioni è anche un pezzo della maggioranza: Forza Italia annuncia emendamenti sulla "pena spropositata" e "la genericità" del decreto, come specifica il forzista Giorgio Mulè. Il vicepresidente della Camera difende la legge ("non è liberticida") ma ammette un paio di criticità e poi ridimensiona le polemiche: "Non comportano una questione di crisi politica”
Governo, Meloni: "Rave party? Norma che rivendico, dissenso non sarà negato"
Sulla scia delle perplessità espresse dal coordinatore azzurro Antonio Tajani, specie sull'ipotesi di intercettare le chat di chi partecipa a un rave, gli azzurri chiedono paletti e modifiche. Ovviamente in Parlamento. Se ne fa portavoce il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto: "Ognuno potrà dire la propria ma bisogna evitare a tutti i costi che questa norma possa essere applicata alla legittima manifestazione di dissenso, da quella sindacale a quella scolastica. Su questo dovremmo essere attenti e fare in modo che questo epilogo non ci sia"
Rave party, Piantedosi: "Decreto non sarà esteso a occupazioni e assembramenti"
Resta insomma alta la tensione sulla norma, e ad alimentarla sono Pd, Movimento 5 stelle e Terzo polo, ricompattati dal “no” al provvedimento. Preoccupa la deriva da "bazooka sparato contro le formiche" nella metafora usata dall'ex ministro dem, Andrea Orlando. Nel mirino delle critiche finiscono i termini della norma considerati non tassativi, la definizione "troppo generica" di cosa si intenda per raduno e la "discrezionalità larga" che avrebbero le forze di polizia nell'intervenire contro occupazioni abusive di aree private o pubbliche
I rave diventano reato: cosa rischia chi li organizza e chi partecipa
Parole a cui ha replicato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi al Corriere della Sera: "Trovo offensivo attribuirci la volontà di intervenire in altri contesti, in cui si esercitano diritti costituzionalmente garantiti a cui la norma chiaramente non fa alcun riferimento". Entra invece nel dettaglio Federico Mollicone, tra i fondatori di FdI: "La norma può essere applicata ai palazzi occupati pubblici o privati come accade a Roma. Penso all'Esquilino, dove c'è lo Spin Lab, dove facevano le feste di Capodanno a pagamento, per lucro, senza misure di sicurezza"
Giustizia: rinvio riforma Cartabia, ergastolo ostativo, rave. Le novità del governo Meloni
Il Pd non ci sta e, attraverso il deputato Claudio Mancini, tuona contro le parole di Mollicone che vede come "l'interpretazione autentica del papocchio del governo". Ancora più netto il vicesegretario dem, Peppe Provenzano, che sintetizza la posizione del Nazareno: "Non basta che la norma sia corretta in Parlamento, vogliamo che venga ritirata". Sul piede di guerra anche i 5 Stelle: "Ci opporremo con forza a una norma da stato di polizia", annuncia la vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone
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Non diverso il mood di Azione, che rimarca l'importanza della sicurezza ma evitando norme che reputa "esagerate" specie sull'eventuale uso delle intercettazioni. La capogruppo al Senato, Raffaella Paita, si rivolge a Meloni e citando i primi atti del suo governo, ossia il tetto al contante e lo stop ai rave, chiede: "Sono queste le priorità? Avete presente le bollette e il caro energia?". Ma quali sono le regole in tema di rave in Europa e negli Stati Uniti?
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GERMANIA - Le regole generali dipendono molto dai singoli Land. Un party di musica che non sia privato deve essere anticipatamente dichiarato alle autorità locali, deve avere un responsabile, seguire misure di sicurezza e igiene e non disturbare la quiete pubblica. Le polizie locali possono intervenire se non vengono rispettate le regole
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GERMANIA/2 - A Berlino, capitale della musica techno, molti grandi rave sono ormai legali. I rave spontanei e i cosiddetti 'open air' sono ancora molto comuni e spesso tollerati. Da tempo la Club-Commission, che rappresenta la scena dei club di Berlino, ha dato vita all'iniziativa 'Free Open Air Initiative' per discutere e sviluppare sia una regolamentazione sia un'espressione libera di manifestazioni musicali all'aperto, con l'individuazione di spazi adeguati in collaborazione con la città
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FRANCIA - I rave devono essere dichiarati alle autorità locali almeno un mese prima. Se il numero previsto di partecipanti è inferiore a 500, basta l'ok del sindaco, se è superiore bisogna rivolgersi al prefetto. Sindaco e prefetto possono vietare o sciogliere i raduni in corso che non presentino garanzie di sicurezza, le forze dell'ordine possono sequestrare il materiale di amplificazione o i mezzi che lo trasportano e successivamente confiscarlo su decisione del giudice
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FRANCIA/2 - L'uso della forza pubblica è possibile se il raduno non è stato autorizzato o è stato espressamente vietato. Tale soluzione estrema viene però applicata soltanto se il rave presenta rischi eccezionali. Gli organizzatori di rave vietati possono incorrere in pene fino a 6 mesi di carcere e 4.500 euro di ammenda, mentre i partecipanti non sono penalmente perseguibili. Se il prefetto ha espressamente vietato di partecipare, si può incorrere al massimo in una multa di 38 euro
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GRAN BRETAGNA - Un rave è illegale quando 20 o più persone si riuniscono ascoltando musica "con un ritmo ripetitivo" a un volume così forte da causare "gravi disagi agli abitanti della località". Nel 1990 è stato approvato l'Entertainments (Increased Penalties) Act che prevede multe fino a 20mila sterline per aver ospitato rave o feste illegali
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GRAN BRETAGNA/2 - Ma la legge fondamentale in materia è il Criminal Justice and Public Order Act del 1994, che ha dato nuovi poteri di intervento alle forze dell'ordine, come quello di fermare veicoli entro il raggio di 8 chilometri e allontanarli, oltre al sequestro delle attrezzature. Inoltre, viene considerato reato il mancato allontanamento dopo l'intervento della polizia
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SPAGNA - In generale, norme e sanzioni dipendono da leggi statali, regionali o locali riguardanti, principalmente, la regolazione di eventi o attività ricreative, l'occupazione di proprietà privata, il rispetto di misure sanitarie, il consumo di sostanze e la tutela dell'ambiente. Eventuali irregolarità nei rave non autorizzati sono, in genere, sanzionabili con multe
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SPAGNA/2 - Possesso di stupefacenti, infrazioni stradali, violazione di norme sanitarie e disobbedienza alle autorità sono alcuni degli illeciti riscontrati in alcuni episodi recenti. In alcuni casi si è arrivati a una decina di arresti, ma non per motivi direttamente legati all'organizzazione o partecipazione a feste illegali, bensì per reati "contro la salute pubblica", traffico di droga o "resistenza a pubblico ufficiale"
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BELGIO E OLANDA - Per organizzare un rave legale servono permessi delle autorità municipali. La polizia, in mancanza di una norma univoca, interviene e sanziona i partecipanti alle feste illegali sulla base delle infrazioni commesse, come l'uso di stupefacenti o la violazione della proprietà privata. L'obiettivo è prevenire poiché i party sono difficili da interrompere una volta iniziati. Le norme prevedono la confisca degli impianti audio e ammende di varie entità a seconda dei Paesi (e delle regioni) sia per i responsabili delle feste sia per chi vi prende parte
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USA - I rave, molto diffusi, sono equiparabili ai concerti e quindi sono legali purché rispettino una serie di requisiti: una 'business license' (una licenza commerciale), un'autorizzazione per l'evento da parte della città competente, un permesso del proprietario del luogo in cui si tiene, una polizza di assicurazione e i moduli per la riscossione delle tasse sui biglietti. Il Dj deve inoltre avere gli appropriati diritti per far ascoltare i brani musicali
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USA/2 - Il rave sconfina nell'illegalità quando è improvvisato con l'occupazione non autorizzata di edifici, gli allacci elettrici abusivi, la presenza di droga (tranne la marijuana dove consentita) e il volume troppo alto: tutte circostanze che costituiscono singoli reati perseguibili dalle forze dell'ordine
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