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Roger Scruton, chi è il filosofo conservatore citato da Meloni nel discorso alla Camera

Politica
©Getty

Definito "il più influente filosofo contemporaneo" dal New Yorker, nel corso della sua carriera ha scritto più di 50 saggi che spaziano dalla filosofia, all'arte, dalla musica, alla politica, dalla letteratura alla sessualità e alla religione, oltre a due romanzi e due opere musicali. La presidente del Consiglio si è riferita a lui parlando di ecologia "esempio più vivo dell'alleanza tra chi c'è, chi c'è stato, e chi verrà dopo di noi"

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Nel discorso tenuto per ottenere la fiducia alla Camera (PRIMA PARTE - SECONDA PARTE - TERZA PARTE), Giorgia Meloni ha citato, tra gli altri, anche il filoso Roger Scruton, uno dei più importanti filosofi britannici ed alfiere dei conservatori tradizionalisti. Il premier lo ha ricordato per la sua definizione dell'ecologia: "Sappiamo - ha detto Meloni - che ai giovani sta particolarmente a cuore la difesa dell'ambiente naturale. Ce ne faremo carico. Perché, come ebbe a scrivere Roger Scruton, uno dei grandi maestri del pensiero conservatore europeo, 'l'ecologia è l'esempio più vivo dell'alleanza tra chi c'è, chi c'è stato, e chi verrà dopo di noi'" (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI - LE FOTO DELLA GIORNATA ALLA CAMERA).

Meloni: "Non c'è ecologista più convinto di un consevatore"

"Proteggere il nostro patrimonio naturale - ha proseguito Meloni nel suo discorso a Montecitorio- ci impegna esattamente come la tutela del patrimonio di cultura, tradizioni e spiritualità, che abbiamo ereditato dai nostri padri affinché lo potessimo trasmettere ai nostri figli. Poi la presidente del Consiglio ha aggiunto: "Non c'è un ecologista più convinto di un conservatore, ma quello che ci distingue da un certo ambientalismo ideologico è che noi vogliamo difendere la natura con l'uomo dentro, coniugando sostenibilità ambientale, economica e sociale".

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Intellettuale poliedrico, Scruton ha scritto più di 50 saggi

Nato il 27 febbraio del 1944 a Buslingthorpe e morto il 12 gennaio 2020 a Brinkworth, Scruton è stato un intellettuale particolarmente eclettico, ha scritto nel corso della sua carriera più di 50 saggi che spaziano dalla filosofia, all'arte, dalla musica, alla politica, dalla letteratura alla sessualità e alla religione, oltre a due romanzi e due opere musicali. Il New Yorker lo ha definito "il più influente filosofo contemporaneo".

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Le opere tradotte in Italia

In Italia sono state tradotte le opere "L'Occidente e gli altri. La globalizzazione e la minaccia terroristica", un saggio sui rapporti tra mondo islamico e Occidente e "Il volto di Dio", nel quale il filosofo ci guida a ritrovare il sacro come custodia della bellezza del mondo, e la visione religiosa della vita come salvaguardia dell'umano oggi messo alla prova.

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Elisabetta II gli ha concesso il cavalierato nel 2016

Nel 2016 la regina Elisabetta gli ha concesso il cavalierato per "i servigi resi alla filosofia, all'insegnamento e all'educazione pubblica". Dopo un passato ostile al '68 francese, Scruton nel 1982 ha fondato e diretto la rivista trimestrale The Salisbury Review, che ben presto è diventata punto di riferimento per il conservatorismo tradizionalista inglese. Di lui si ricorda anche l'impegno negli anni Ottanta a sostegno dei dissidenti dei Paesi del blocco orientale. Da vero inglese, è stato per tutta la vita un appassionato di caccia alla volpe, che ha considerato non solo un'attività sportiva, ma anche un modo per proteggere un'identità sociale in via di distruzione.

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