“Ho conosciuto Fi come il partito della governabilità, della stabilità, della serietà. Non mi sarei mai aspettata che prendesse quella decisione sul governo Draghi senza che noi ministri potessimo condividerla”, ha detto a Sky TG24 la ministra per il Sud ospite di Start
“Amarezza e delusione? Sono reciproche. Ho conosciuto Fi come il partito della governabilità, della stabilità, della serietà. Non mi sarei mai aspettata che prendesse quella decisione sul governo Draghi senza che noi ministri potessimo condividerla. Fi è l’unico partito che non ha consultato i suoi ministri, io in quella decisione non ho rivisto il mio partito. Le elezioni anticipate convenivano a Giorgia Meloni, che già si vede a Chigi, e Matteo Salvini, che è in eterna competizione con la Meloni. Sono delusa perché Fi si è quasi ridotta a corrente della Lega, la mia battaglia dura da 4 anni per rivendicare l’identità di Fi e denunciare l’eccessiva sottomissione alle tesi della Lega”. Lo ha detto a Sky TG24 la ministra per il Sud Mara Carfagna ospite di Start, uscita da Fi per entrare in Azione. “Fi si è sottomessa a populisti e sovranisti - ha continuato -, per fare loro un favore. Tradire vuol dire venire meno ad un impegno assunto e quello che noi avevamo assunto era sostenere il governo Draghi, che stava facendo il bene del Paese. Chi è venuto meno ad un impegno non sono io ma chi ha mandato a casa il governo aprendo le porte alla instabilità e all’incertezza”, ha aggiunto la ministra (LO SPECIALE ELEZIONI DI SKY TG24 - LE PAROLE DEI LEADER SUI SOCIAL).
"Non mi candido all'uninominale per mia scelta"
“Non mi candido nei collegi uninominali, ma perché l'ho chiesto io” ha proseguito Carfagna. “Le prossime elezioni saranno una scelta di campo tra il fronte della responsabilità e della serietà, che vuole di nuovo Mario Draghi a palazzo Chigi, e il fronte della irresponsabilità, instabilità e sfascismo. Ma quasi 20 anni di militanza politica mia in Forza Italia – ha spiegato - non si possono cancellare con un tratto di penna, e quindi non posso essere candidata in un collegio uninominale, andando a chiedere i voti non solo dei moderati, ma anche della sinistra. E' una scelta di coerenza che ho fatto dal primo momento”.
"Strano sentirmi dire che sono di Azione"
“Fa strano sentirmi dire ‘voi di Azione’, mi ci devo abituare” ha detto la ministra, uscita da Fi per entrare in Azione. “Non ho avuto dubbi sulla scelta di Calenda, è stato l'unico ad avere detto, 'abbiamo il migliore in assoluto', lavoriamo per tenerlo a Palazzo Chigi. Noi vogliamo garantire continuità e stabilità con il governo serio e responsabile di Mario Draghi”.
"Accordo Pd sinistra è un problema di Letta"
“Allargare la coalizione a sinistra è un problema di Enrico Letta, il segretario del Pd ha fatto un patto con noi accogliendo tutti i punti che avevamo posto”. Lo ha detto Mara Carfagna. “Abbiamo una legge elettorale pessima che obbliga a fare un accordo elettorale, non una coalizione. Il patto Azione-Pd - spiega l’ex Forza Italia - è una pagina che ciascun liberale europeista potrebbe sottoscrivere. Se poi questo patto dovesse sconfiggere le destre e fermarne l’avanzata trionfale, bisognerà trovare dei punti di caduta, e sarà più facile trovarli con il Pd, con cui abbiamo governato nel passato”.
“Di telefonate da Forza Italia ne ho ricevute tantissime. Anche con Berlusconi due settimane fa c’è stata u a telefonata sicuramente sofferta, dove gli ho annunciato la mia scelta. Mi ha fatto piacere perché ha riconosciuto la bontà del mio lavoro negli anni al servizio del partito e del Paese” ha proseguito la ministra per il Sud. “La campagna elettorale sarà dura e cattiva – ha aggiunto - ma spero che non comprometta rapporti che sono stati costruiti negli anni. Questo è un concetto che per me è molto caro”.