
Forza Italia, chi sono i fuoriusciti dal partito dopo la mancata fiducia a Draghi
La scelta di Silvio Berlusconi di non partecipare alla votazione per verificare la tenuta del governo non è piaciuta a tutti. Hanno così abbandonato la forza politica i ministri Mariastella Gelmini, Renato Brunetta e Mara Carfagna. A dire addio agli azzurri anche Andrea Cangini, Giusy Versace, Annalisa Baroni, Rossella Sessa e Paolo Russo

La scelta di Forza Italia di non votare la fiducia al premier dimissionario Mario Draghi non è piaciuta a diversi esponenti del partito, anche di lungo corso. La mossa - decisa insieme a Lega e Fratelli d’Italia e fatta anche dai Cinque Stelle - di fatto ha spinto Draghi a non ritirare le dimissioni, come gli aveva chiesto il capo dello Stato Sergio Mattarella. Alcuni azzurri hanno così deciso di abbandonare il partito di Silvio Berlusconi
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MARIASTELLA GELMINI – La prima a lasciare Forza Italia è stata la ministra per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, subito dopo la decisione del partito di non partecipare al voto di fiducia. È poi entrata nel gruppo Misto alla Camera

"Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più”, ha detto Gelmini. Forza Italia, ha aggiunto, "ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini". A Sky TG24 Gelmini ha poi dichiarato che lei, e gli altri ministri in quota Forza Italia, sono “sempre stati esclusi da qualunque vertice che discutesse del futuro del governo"
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RENATO BRUNETTA – Anche il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha lasciato il partito in cui era tornato nel 2014. “Non votando la fiducia a Draghi, Forza Italia ha tradito la sua storia e i suoi valori. Non sono io che lascio, è Forza Italia che lascia se stessa", erano state le sue parole dopo il mancato voto di fiducia
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Brunetta ha poi definito “irresponsabili” i politici “che hanno scelto di anteporre l'interesse di parte all'interesse del Paese, in un momento così grave”. I vertici di Forza Italia “si sono appiattiti sul peggior populismo sovranista, sacrificando un campione come Draghi, orgoglio italiano nel mondo, sull'altare del più miope opportunismo elettorale"
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Come Gelmini, ha detto di non essere stato informato della decisione dei vertici di non votare la fiducia a Draghi. Intervistato a Mezz'Ora in Più su Rai 3 ha anche commentato il post che la deputata azzurra Marta Fascina aveva pubblicato su Instagram dopo le sue dimissioni. “Roma non premia i traditori", si leggeva nel post, accompagnato dalla canzone “Il giudice” di Fabrizio De André, che racconta la scalata di "un nano" fino ai vertici della magistratura (in foto, Brunetta e Gelmini)

Il post evocava la statura del ministro. "Mi dicono tappo o nano e ho sofferto e continuo a soffrire per questo. Ma per fortuna ho le spalle larghe perché ho fatto molte cose, il prof universitario il parlamentare anche europeo, sono stato ministro due volte", ha detto Brunetta. Anche lui è entrato nel gruppo Misto alla Camera

MARA CARFAGNA – Via anche Mara Carfagna, ministra per il Sud: ha lasciato il gruppo di Forza Italia alla Camera ed è passata anche lei al Misto. A La Repubblica ha definito "una scelta di irresponsabilità" quella fatta da Fi su Draghi, aggiungendo di essersi battuta per 4 anni nel “partito per difendere la sua collocazione europeista, occidentale e liberale dall'abbraccio del sovranismo" e che "di fronte al bivio tra sottomettermi a una visione che non è la mia e rispettare quella in cui ho sempre creduto, non ho avuto dubbi”

ANDREA CANGINI – Se per il momento non è ancora chiaro quale sarà il futuro politico di Gelmini e Brunetta, ha già annunciato di aver aderito al partito Azione il senatore fuoriuscito Andrea Cangini. “All'Italia serve una politica realista, competente, coraggiosa: per questo, preso atto della demagogia dilagante, ho deciso di aderire ad Azione e aiutare Carlo Calenda a costruire un polo liberale che non si limiti a denunciare i problemi, ma sia anche capace di indicare soluzioni ragionevoli", ha detto Cangini

GIUSY VERSACE – Tra le ultime defezioni in ordine di tempo c’è anche quella di Giusy Versace, deputata ed ex atleta paralimpica. “Mai avrei immaginato di terminare questa legislatura con tale amarezza e delusione, sentimenti che oggi mi portano a lasciare il gruppo e a dimettermi dagli incarichi che mi sono stati affidati ringraziando per la fiducia che mi è stata riposta", ha scritto in una nota Versace

ANNALISA BARONI – Dure le parole con cui anche la deputata Annalisa Baroni ha abbandonato il Cavaliere e la sua forza politica. Ha accusato Forza Italia di inseguire “da tempo” il leader della Lega Matteo Salvini “e il suo populismo”. Non essendoci “più spazio per i moderati”, ha così lasciato il partito. Alla Camera è entrata nel gruppo Misto
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ROSSELLA SESSA - Anche Rossella Sessa ha lasciato:"Sarò nel gruppo Misto. È una decisione meditata, necessaria dopo la decisione di interrompere il sostegno al governo Draghi. Sarò sempre riconoscente a Berlusconi per le opportunità che mi ha dato, ma resto convinta che la crisi determinata dalle scelte del partito, e soprattutto dei suoi alleati, vada contro gli interessi del mondo moderato, delle imprese, dei cittadini del Mezzogiorno dove rischiano di interrompersi investimenti mai visti negli ultimi vent'anni"

PAOLO RUSSO - Tra i fuoriusciti da Forza Italia c'è anche il deputato Paolo Russo, che aderisce ad Azione. È dal 1996 che sedeva a Montecitorio con i partiti di Berlusconi: prima Fi, poi Pdl e poi di nuovo Fi. Nell'ultimo periodo ha affiancato la ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna come consigliere politico. La scelta di lasciare Forza Italia, anche in questo caso, è maturata dopo la mancata fiducia al governo Draghi