Prosegue il confronto nel Movimento dopo la rottura innescata dal mancato voto al Senato al dl Aiuti. Secondo quanto emerge la prevalenza degli interventi dei parlamentari è stata a sostegno della linea del leader Conte. Alcune voci però hanno spinto per un passo indietro e hanno esortato a sostenere la fiducia al presidente del Consiglio Draghi. Il ministro D’Incà ha chiesto di “dare continuità" per non mettere a rischio il Pnrr
È proseguita anche domenica l'assemblea via Zoom - poi rinviata a oggi pomeriggio - di deputati e senatori del M5s con il leader Giuseppe Conte (LO SPECIALE - GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI). Secondo quanto emerge, si sono limitati a una quindicina su oltre 60 interventi quelli in dissenso con la linea del Movimento annunciata ieri da Conte - senza "risposte chiare" il Movimento 5 Stelle non potrà più "condividere una responsabilità diretta di governo" -, dopo la crisi di governo iniziata giovedì con il mancato voto al Senato al Dl Aiuti. "Pochi", ha ammesso un deputato che fa parte dell'ala governista del partito, quella secondo cui sarebbe opportuno votare la fiducia al presidente del Consiglio Mario Draghi se si sottoponesse a una verifica in Parlamento. Secondo fonti che hanno partecipato all'assemblea, la larga maggioranza degli eletti intervenuti si è espressa a favore della linea di Conte. Fra chi l'ha criticata, oltre al ministro Federico D'Incà, a quanto si apprende ci sono Federica Dieni, Giulia Grillo, Luca Sut, Azzurra Cancelleri, Rosalba Cimino, Vita Martinciglio, Soave Alemanno, Diego De Lorenzis, Niccolò Invidia, Elisabetta Maria Barbuto, Elisa Tripodi, Gabriele Lorenzoni e Celeste D'Arrando. Fra chi invece ha sostenuto Conte ci sono Daniela Torto, Giuseppe Buompane, Marco Bella, Luigi Gallo, Francesco Silvestri, Angela Salafia, Sebastiano Cubeddu, Teresa Manzo, Vittoria Baldino, Giovanni Currò, Filippo Scerra, Manuel Tuzi, Arnaldo Lomuti, Giulia Lupo, Marco Pellegrini, Tiziana Ciprini. Dal tenore di altri interventi è emerso anche che c'è una parte di indecisi (LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO - L'APPELLO DEI SINDACI PER DRAGHI).
Chi vorrebbe proseguire con il governo
Ieri mattina è stata la deputata Azzurra Cancelleri, secondo quanto riportano varie agenzie di stampa, a manifestare la sua intenzione di appoggiare l’esecutivo Draghi. “Non basta una diretta online per dialogare con il premier. Non è un modo istituzionale di confronto”, avrebbe osservato. La deputata del Movimento 5 Stelle Rosalba Cimino ha detto invece che mercoledì voterà "la fiducia se sarà necessario, mettendoci come sempre la faccia, perché sono convinta che sia più utile votare la fiducia alla responsabilità piuttosto che fare un insensato salto nel buio". Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà è tornato a ribadire la necessità di sostenere il governo di Mario Draghi. Avrebbe detto che bisogna dare continuità all'azione dell’esecutivo perché innescare una crisi adesso metterebbe a rischio il Pnrr. Per il pentastellato, inoltre, andare al voto con questa legge elettorale sarebbe un disastro. D'Incà ha inoltre fatto appello all'unità, invocando una "tregua" interna al Movimento per superare questa burrascosa fase politica.
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Chi segue la linea dei vertici
In molti invece sembrano voler proseguire con la strada intrapresa dopo lo strappo al Senato. Il deputato Luigi Gallo ha twittato: "Abbiamo chiesto risposte per i cittadini in difficoltà e Draghi si è dimesso pur avendo la maggioranza. Noi vogliamo aumentare i redditi degli italiani, dare risposte ad imprese rispetto al caro energia e al caro prezzo e sul razionamento del gas in autunno, mentre Draghi fugge”. Il senatore Lanzi, in un post su Facebook pubblicato prima dell’assemblea, ha scritto che "se qualcuno ha ancora dei dubbi e non vuole seguire la linea cosi come spiegato dal nostro leader non si faccia scrupolo e vada dove lo porta il cuore. Serve lealtà non fedeltà. I fedeli vadano e i leali restino”. "Voglio chiarire un punto fondamentale: questa crisi è stata cercata e voluta da chi, con una serie di provvedimenti e dichiarazioni, ha messo in discussione e provato a smantellare le misure più importanti promosse dal MoVimento 5 Stelle - ha scritto su Facebook la deputata Daniela Torto - Solo pensare all'immotivato accanimento contro un intervento come il Superbonus 110%, che ha creato posti di lavoro e ridato fiato ad un settore in crisi come l'edilizia, fa ben capire il tentativo palese di indebolire Giuseppe Conte, di distruggere il M5S".