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Alimentazione e produzione, il ministro Patuanelli: "Nessuno Stato Ue è autosufficiente"

Politica

Nel corso di un'intervista all'evento "Nuova PAC: quale futuro per l'agroalimentare europeo?", organizzato da EUNEWS, Patuanelli ha parlato di sicurezza alimentare sottolineando che siamo "di fronte a un evento di portata imprevedibile", riferendosi al conflitto in Ucraina. Con uno sguardo al domani "bisogna capire quali sono le sfide da affrontare"

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"Quando si parla di sicurezza alimentare, sovranità alimentare, bisogna capire quanto è grande l'insieme dei Paesi che compongono le aree che possono ambire ad avere un'autonomia di produzione del cibo". Così, il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, nel corso di un'intervista all'evento "Nuova PAC: quale futuro per l'agroalimentare europeo?", organizzato da EUNEWS, ha parlato della situazione in Europa riguardo la produzione agricola. Per Patuanelli "nessuno Stato membro dell'Ue può essere autonomo e autosufficiente dal punto di vista alimentare".

"La sfida energetica è la sfida delle sfide"

"È chiaro che siamo di fronte a un evento imprevedibile e drammatico - ha evidenziato il ministro, in riferimento alle conseguenze del conflitto russo-ucraino - quindi non si può misurare la quotidianità della gestione delle attività produttive rispetto a eventi così eccezionali", in ogni caso, per il futuro, secondo Patuanelli "bisogna capire quali sono le sfide da affrontare. La sfida energetica è la sfida delle sfide". "Oggi quello che vediamo non è una carenza di materia prima - ha aggiunto - i mercati sono in grado di diversificare in tempi rapidi gli approvvigionamenti, ma è il costo delle produzioni (il problema, ndr) e questo crea la necessità che il continente sia indipendente dal punto di vista energetico".

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"In Italia, errore delocalizzare produzione di materie prime"

"L'Italia non ha le condizioni geologiche, geografiche e gli spazi per essere autosufficiente. Ma certamente - ha detto il ministro - l'errore è stato delocalizzare la produzione di materie primarie che invece avrebbero dovuto continuare a essere parte dei sistemi produttivi dei singoli stati. Oggi questo è un tema che ci si pone davanti come criticità". Passando a parlare dell'accordo Agrisolare Patuanelli ha spiegato che "abbiamo destinato 1,5 miliardi di euro per il supporto alla realizzazione di impianti fotovoltaici per soddisfare il consumo energetico delle nostre imprese. È un sostegno forte per realizzare impianti che debbono soddisfare il consumo energetico dell'azienda. La nostra idea non è quella di immettere in rete energia, ma di consentire a ciascuna azienda del settore primario di essere indipendente dal punto di vista energetico". 

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Ucraina, sanzioni unica strada possibile

Riguardo al conflitto in Ucraina, il ministro ha segnalato che l'Italia è in grado di affrontare nuove sanzioni e l'agricoltura è in grado di sopportare ancora uno sforzo. "D'altra parte non c'è alternativa, perché, in questo momento, rendere più fragile possibile l'economia russa affinché ci sia uno stop all'uso delle armi è l'unica strada che abbiamo davanti". In ogni caso, l'agricoltore, ha spiegato Patuanelli, "non può da solo sopportare un aumento di costi di produzione così alto. L'agricoltura italiana va supportata in questa fase dal punto di vista economico. Non si può chiedere ai produttori di affrontare da soli. Abbiamo avuto l'esperienza del 2014, delle sanzioni imposte, dell'impatto che hanno avuto sul settore primario".

"Ragionare su entrata in vigore nuova Pac posticipata al 2023"

"L'equilibrio che è stato trovato sulla riforma della Pac è il migliore possibile", sono infine le parole di Patuanelli, riguardo la politica agricola comune, che continua: "oggi retrocedere da quelle scelte, lo credo un errore dal punto di vista strutturale, nonostante l'emergenza attuale. Credo che sia giusto valutare una messa in campo della riforma con una tempistica diversa e sia giusto ragionare su un entrata in vigore, posticipata, della nuova Pac, avendo magari il 2023 come ulteriore anno di transizione per affrontare il tema emergenziare attuale".

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