Il ministro della Salute ospite di e-Venti: "C'è un segno meno significativo nei casi, che però restano ancora molto alti. Un segno meno, che poi è quello che c’interessa di più, anche sulle ospedalizzazioni, sia in terapia intensiva sia in area medica". Sullo stato d’emergenza: “Valuteremo sulla base dei dati”. Sul Green pass: “Strumento fondamentale”. E ancora: “Mascherine e vaccini hanno rappresentato le due grandi armi per gestire questa fase della pandemia senza chiusure drammatiche”
“I numeri sembrano segnalare una tendenza nuova rispetto alle ultime 9 settimane. Ormai da 7 giorni c’è una controtendenza, c’è una prima riduzione dei casi. Questo significa che dobbiamo restare con i piedi per terra, avere ancora grande attenzione e cautela, ma si sta aprendo una fase nuova, una fase che dobbiamo sapere interpretare”. Sono queste le parole del ministro della Salute Roberto Speranza, ospite a Sky TG24 nella trasmissione e-Venti (INTERVISTA INTEGRALE - AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE).
Speranza: “Segno meno su casi e ospedalizzazioni”
“Per dare un numero – ha sottolineato Speranza – nell’ultima settimana c’è stato circa il 30% di casi in meno rispetto alla precedente. Un segno meno significativo nei casi, che però restano ancora molto alti. Un segno meno, che poi è quello che c’interessa di più, anche sulle ospedalizzazioni, sia in terapia intensiva sia in area medica”. Il ministro ha spiegato che “siamo ancora nell’ondata di Omicron, con numeri elevatissimi a livello di contagio, ma grazie alla straordinaria percentuale di persone vaccinate nel nostro Paese e grazie alle misure messe in campo, in modo particolare l’utilizzo delle mascherine, abbiamo una prima tendenza che va nella direzione giusta. C’è una piegatura della curva e io penso che questo sia molto molto importante e rilevante”.
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Sullo stato d’emergenza: “Valuteremo sulla base dei dati”
Sullo stato d’emergenza in scadenza il 31 marzo e sull’eventualità di prorogarlo ancora, Speranza ha dichiarato: “Valuteremo con la massima attenzione, sulla base dei dati dei prossimi giorni. Oggi ancora siamo in una situazione epidemiologica tutt’altro che semplice, abbiamo meno casi rispetto alla settimana precedente ma il numero è ancora molto alto. Al momento in Italia ci sono circa 2 milioni di positivi, un numero molto significativo. Credo che dobbiamo leggere giorno per giorno l’evoluzione. Al 31 di marzo manca ancora un tempo piuttosto lungo”. “In queste settimane – ha aggiunto il ministro – dovremo continuare a insistere sugli strumenti fondamentali che ci hanno consentito questa stagione diversa, in modo particolare le vaccinazioni. Ancora in questi giorni ci sono numeri importanti di persone che fanno la prima dose e di persone che vanno a fare il booster e dobbiamo insistere, perché quel che ha fatto davvero la differenza rispetto al passato è soprattutto la campagna di vaccinazione. In altri momenti, con numeri di casi molto più bassi di quelli che abbiamo ora, andavamo in difficoltà nelle ospedalizzazioni. Oggi invece abbiamo tanti più casi ma le ospedalizzazioni sono ridotte. In ospedale, in modo particolare in terapia intensiva, ancora negli ingressi c’è una prevalenza significativa di persone non vaccinate. Quindi dobbiamo continuare a insistere per abbassare la quota di non vaccinati e così mettere i nostri ospedali nelle condizioni di poter avere la minor pressione possibile”.
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“Green pass strumento fondamentale”
Un passaggio anche sul Green pass e sull’ipotesi che quest’estate non serva più. Speranza ha spiegato che altri Paesi hanno dovuto adottare misure più dure, mentre “noi stiamo riuscendo a piegare la curva sostanzialmente senza restrizioni invasive per la vita delle persone. Ci siamo riusciti proprio grazie a strumenti come la campagna di vaccinazione e il Green pass. Il Green pass è stato fondamentale da questo punto di vista, ci ha messo nelle condizioni di evitare chiusure generalizzate come invece hanno fatto altri Pesi europei. Oggi questi strumenti sono essenziali, siamo ancora dentro la pandemia, bisognerà leggere l’evoluzione della pandemia passo dopo passo. Questa è una pandemia che più volte ci ha sorpreso, penso sia giusto valutare passo dopo passo. Dire da ora quale sarà lo scenario dei prossimi mesi sarebbe fare un passo senza aver visto come stanno le cose. Da parte nostra c’è sempre stato un atteggiamento di gradualità e ponderazione, proporzionalità tra stato delle cose e le misure che mettiamo in campo”.
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“Mascherine e vaccini due grandi armi”
Speranza ha sottolineato come anche “le mascherine in questo momento sono essenziali”. “Penso che almeno per una fase ancora significativa dovranno essere un nostro compagno di viaggio, al chiuso sicuramente ma anche all’aperto in caso di rischi di assembramenti”, ha detto. E ancora: “Le mascherine e i vaccini hanno rappresentato le due grandi armi a disposizione per gestire questa fase della pandemia senza chiusure drammatiche come fatto in altri momenti. Su queste due leve dobbiamo continuare a insistere”. Il ministro ha poi spiegato che la quarta dose generalizzata di vaccino anti-Covid “non è un’idea che ha ancora avuto una evidenza scientifica sufficiente da parte della comunità scientifica internazionale, ragioneremo dopo, valuteremo. La priorità è completare la campagna dei booster e provare a convincere le persone che non hanno neppure una dose di vaccino”. Anche sui vaccini nella fascia 0-4 anni, ha aggiunto: “Non abbiamo indicazioni su quando partirà quest’ultimo pezzo della campagna vaccinale”. Infine, un passaggio sulla scuola e le nuove regole per la dad: “Il messaggio di fondo è che se uno studente - bimbo o ragazzo che sia - è vaccinato non andrà più in dad e anche chi andrà, sarà solo per 5 giorni”. Poi Speranza ha concluso: la crescita economica e la prospettiva di un Pil sopra il 6% è "prima di tutto merito della campagna di vaccinazione e del nostro Servizio sanitario nazionale: essere più solidi dal punto di vista sanitario significa essere più forti nella ripartenza economica e sociale del Paese".