Quirinale, Letta: “Da Mattarella scelta di grande generosità nei confronti del Paese”

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Le forze di maggioranza, che nella settima votazione hanno optato per l'astensione o la scheda bianca, hanno trovato l'intesa per il Mattarella bis. Il segretario dem: “Il centrodestra si è formalmente spaccato, politicamente è un punto essenziale”. Boschi (Iv): eleggere Belloni "è davvero un vulnus per la democrazia". Fonti: Draghi auspica un Mattarella bis "per il bene e la stabilità del Paese"

Nella sesta giornata di votazioni per l’elezione del presidente delle Repubblica i partiti di maggioranza raggiungono l'intesa: si guarda al Mattarella bis. (LO SPECIALE - IL REGOLAMENTO - GLI AGGIORNAMENTI LIVE). Dopo il nulla di fatto sulla presidente del Senato Elisabetta Casellati (COS'È SUCCESSO), si è aperto il dialogo fra le forze di maggioranza. In mattinata un nuovo incontro fra Matteo Salvini, Enrico Letta e Giuseppe Conte: nella settima votazione, iniziata alle 9.30, l'orientamento della maggioranza è quello della scheda bianca o dell'astensione, così da prendere tempo per fare passi avanti nella trattativa. Il vertice è poi stato sospeso e ripreso in tarda mattinata. "Si è ragionato di vari nomi - ha fatto sapere il segretario dem - tanti, dal nome di Draghi, a Mattarella, la Cartabia, la Severino, la Belloni e gli altri come Amato e Casini. Attorno a tutti questi nomi si è cominciato a discutere. Poi ciascuno ha fatto delle verifiche a casa sua" (LE MOSSE DEL CENTRODESTRA). Ma alla fine è il presidente del Consiglio Mario Draghi a far partire l'appello a Mattarella. Avrebbe sentito i leader politici e il presidente uscente, auspicando che quest’ultimo rimanga al Quirinale "per il bene e la stabilità del Paese".

Letta: “Applauso a Mattarella, ma segno di profonda crisi politica”

L'assemblea dei grandi elettori Pd si è aperta con un lungo applauso dedicato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui i partiti di maggioranza chiedono di restare al Colle. "È stata una esperienza per tutti importante e formativa, una esperienza in cui siamo cresciuti e abbiamo imparato tante cose, voglio raccontarvi come è andata la mattinata", ha detto il segretario Pd Enrico Letta all'assemblea con i grandi elettori in corso alla Camera. "Siamo stati costretti a chiedere al Presidente della Repubblica di essere rieletto, questo è il segno di una profonda fase di crisi della politica. Di questo dobbiamo essere consapevoli", ha detto il segretario Pd. "Per quanto ci riguarda la capacità di giocare di squadra è la ragione vera del successo. Non c'è individualismo, non c'è personalismo", ha dichiarato Letta. "Tutti i passaggi politici hanno dimostrato, nel momento più difficile in assoluto, che il campo largo esiste grazie al nostro lavoro. Siamo riusciti a tenere tutti attorno". Parlando della salita al Colle per chiedere il bis a Mattarella, Letta ha affermato: “C'era l'idea che andassero da Mattarella i leader politici, ma io ho pensato che, in una fase nella quale le sgrammaticature costituzionali sono già parecchie, la scelta migliore sia che vadano i capigruppo”. Poi, parlando dell'approccio alla trattativa, "abbiamo cercato di far capire che non avevamo alcuna intenzione di stravincere ma di gestire questa vicenda con l'idea di chiudere nel modo migliore possibile, più dignitoso per le istituzioni e anche migliore per il Paese".

Letta: “Scelta di grande generosità”

Il segretario del Pd Enrico Letta ha tenuto alle 16.15, poco prima dell’ottava votazione, una conferenza nell'auletta dei gruppi, alla Camera dei deputati. "Voglio esprimere un grande ringraziamento al Presidente Mattarella per la scelta che è una scelta di generosità nei confronti del Paese ed è oggi fondamentale, importante e necessaria. Credo che sia una bella giornata per l'Italia e importante per la politica italiana", ha detto Letta in conferenza stampa alla Camera.

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Letta: “È durissima, fortuna che Pd è unito”

"Ognuno di noi, qua dentro, interpreti il suo ruolo come grande elettore e non grande twittatore. Da queste scelte dipende futuro del Paese", ha detto Letta, secondo quanto riferito da fonti del Nazareno, all'assemblea con i grandi elettori alla Camera. "È durissima. Fortuna che c'è il Pd. Fortuna che c'è l'unità del Pd", ha aggiunto fra gli applausi. "Ieri grande successo nostro, la mattina - ha ribadito poi Letta riferendosi al voto su Elisabetta Casellati - Vi ringrazio, perché siete stati eccezionali nel fidarvi della tattica. È stata una vittoria che ci ha consentito di tornare alla casella di partenza". “Per un successo c'è bisogno che la nostra logica 'non deve esserci un vincitore' prevalga - ha aggiunto - Non lo capiscono tutti. E non capirlo vuol dire non comprendere che il bandolo della matassa si trova solo con un accordo tra tutti”.

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Letta: “Centrodestra ora spaccato, punto essenziale”

"Oggi si riparte con un metodo di confronto caratterizzato da un elemento in più: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale", ha proseguito Letta."Salvini è uscito con la solita logica del 'sono io che do le carte'. Questo ha creato un cortocircuito anche coi Cinque Stelle. Appena Salvini ha parlato, ho capito che l'ipotesi a cui faceva riferimento sarebbe stata bruciata. A causa di questo metodo". "Noi dobbiamo tentare, nelle discussioni all'interno della maggioranza, tutto il possibile perché la quadratura del cerchio avvenga - ha proseguito il leader dem - La coerenza tra maggioranza di governo, due coalizioni e una maggioranza che regge il Presidente della Repubblica".

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Boschi: "Belloni al Quirinale un vulnus per la democrazia"

In mattinata Maria Elena Boschi è tornata a parlare del nome della direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza Elisabetta Belloni, che ha iniziato a circolare nuovamente venerdì e sul quale Italia Viva non è d'accordo. Eleggere al Quirinale la direttrice del Dis sarebbe un "vulnus" secondo la capogruppo di Italia Viva Boschi. "È un'amica e una professionista che stimo molto" - dice a La Stampa - Ma eleggere Presidente della Repubblica il vertice dei servizi segreti è davvero un vulnus per la democrazia. Noi non la voteremo". L'esponente di Italia Viva spera nel ripensamento dell'attuale inquilino del Colle: "Sarei molto felice se il presidente Mattarella accettasse. Lo abbiamo voluto sette anni fa, lo vogliamo oggi".

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