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Quirinale, Berlusconi a Roma. Salvini: “Sciolga la riserva”. Venerdì vertice centrodestra

Politica
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Il leader della Lega invita l’ex premier a fare chiarezza sulla sua candidatura a presidente della Repubblica. Il 24 gennaio iniziano le votazioni, ma il Pd si è detto indisponibile a considerare l’ipotesi di Berlusconi al Colle. Lui intanto è arrivato nella Capitale e ha riunito lo stato maggiore di Forza Italia, in attesa dell’incontro tra i leader del centrodestra

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"Berlusconi ha fatto tre volte il presidente del Consiglio, nessuno da sinistra può mettere dei veti: bisogna aspettare che lui dica qualcosa e sciolga le riserve”. Matteo Salvini prova a lanciare la volata verso il Quirinale al leader di Forza Italia e cerca di chiarire la posizione del centrodestra nella partita per la successione a Sergio Mattarella. Intanto l’ex premier si è recato a Roma, dove ha riunito lo stato maggiore del suo partito per studiare le prossime mosse. E per venerdì, secondo quanto si apprende, Berlusconi, Salvini e Giorgia Meloni si sono dati appuntamento per un verice a Villa Grande, a Roma ( L'INCOGNITA COVID NELLA CORSA AL QUIRINALE - MATTARELLA: 7 ANNI AL COLLE DA ARBITRO E GARANTE).

La corsa verso il Colle

I grandi elettori sono stati convocati il 24 gennaio: quel giorno si terrà la prima votazione per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Bisognerà però aspettare la quarta chiama perché il numero di voti necessari a salire al Colle scenda a quota 505, la maggioranza assoluta degli aventi diritto. E il centrodestra tutto insieme non raggiunge quella cifra, quindi l’eventuale corsa di Berlusconi sarà a ostacoli: i leader dei partiti dell’area dovrebbero incontrarsi questa settimana per definire la strategia in vista del voto.

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Salvini: no veti su Berlusconi 

Forse anche per questo il leader della Lega Matteo Salvini - che nel centrodestra è quello con più grandi elettori - invita Berlusconi a sciogliere la riserve sulla sua eventuale candidatura: “Ha fatto tre volte il presidente del Consiglio, è internazionalmente conosciuto e riconosciuto ed è stato eletto per guidare questo Paese più di una volta. Quindi penso che nessuno da sinistra possa mettere dei veti a priori. Poi bisogna aspettare che lui dica qualcosa e sciolga le riserve. Ha creato il centrodestra e per riconoscenza e stima politica, oltre che per affetto personale, ha tutto il titolo e il merito di proporsi e il centrodestra sarà unito e compatto”. 

Molinari: "Ok se Cav in campo, ma preparare piano b"

"Noi dobbiamo capire se Berlusconi è davvero in campo e ci vogliamo giocare la partita in questo modo andando verso quella soluzione. Dobbiamo però prepararci un piano B, trovare un'altra figura di centrodestra che sia condivisibile anche dal centrosinistra, io vedo questo schema. Se Berlusconi vuol scendere in campo ci si prova con i numeri del centrodestra sapendo che è difficile avere consensi dall'altra parte", aggiunge però Riccardo Molinari, capogruppo Lega a Radio Anch'io. "Se questa ipotesi non è più sul tavolo per mille ragioni dobbiamo essere pronti a fare un'altra proposta", avverte.

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Il no del Partito democratico

Sulla strada di Berlusconi si è però piazzato di traverso il Partito democratico, che per bocca del suo segretario Enrico Letta si è già detto indisponibile a considerare la candidatura dell’ex premier. “Il Cavaliere è testardo e i leader lo illudono, ma non penso che questa candidatura andrà a buon fine”, ha aggiunto Goffredo Bettini dei dem. E per partecipare a un tavolo tra tutti i partiti per una scelta condivisa, Letta ha posto come condizione il ritiro della candidatura di Berlusconi.

Il Mattarella bis

Il segretario del Pd ha poi evocato un bis del presidente Mattarella - che si è già espresso varie volte chiarendo di non essere disponibile a un nuovo mandato - descrivendo l’ipotesi come “il massimo”. Intanto però, stando a quanto dichiarato  da Enrico Letta, Berlusconi starebbe contattando i grandi elettori dem: “Ho notizia di parlamentari che hanno ricevuto una telefonata del leader di FI in questi giorni”, ha detto.

Draghi e il futuro del governo

Sullo sfondo resta la figura di Mario Draghi, che nell’ultima conferenza stampa ha precisato di non voler rispondere a domande sul Quirinale. Nei giorni scorsi Silvio Berlusconi è scappato in avanti, chiarendo che nel caso di elezione al Quirinale dell’ex governatore della Bce Forza Italia sarebbe indisponibile a sostenere qualsivoglia altro governo.

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L’idea rimpasto di governo

Ma l’ultima dichiarazione sul futuro del governo è di Matteo Salvini: il leader della Lega ha lanciato l’idea di mettere "gli assi di briscola" al governo, far entrare "le energie migliori possibili da parte di tutti i partiti” dopo la partita del Quirinale. Un’idea che sembra trovare apertura da parte del segretario Dem: per Letta “è chiaro a tutti che il patto di governo deve trovare nuova energia”.